Presentato nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia, Belluscone. Una storia siciliana è stato uno dei film più apprezzati del festival, tanto da portarsi a casa anche due premi (quello per il miglior film italiano e quello speciale della giuria). Segno che Franco Maresco anche stavolta ha colto nel segno in un film che è il racconto di un film mai finito o impossibile da finire. Il regista avrebbe voluto raccontare il rapporto unico tra Berlusconi e la Sicilia, attraverso le disavventure di Ciccio Mira, impresario palermitano di cantanti neomelodici e organizzatore di feste di piazza, nonchè un sostenitore di Berlusconi e nostalgico della mafia che non è più quella di una volta. E ponendo l'attenzione su due cantanti melodici della sua "scuderia", Erik e Vittorio Ricciardi, che si esibiscono nella canzone scritta dal primo dal titolo "Vorrei conoscere Berlusconi".
Maresco affida l'indagine sul perché il film non si è mai fatto, al critico cinematografico Tatti Sanguineti, che giunge a Palermo per ricostruire le vicissitudini della lavorazione del film. Ne rivisita i filmati girati, intervista la gente, chiede informazioni. Ne escono fuori una serie di personaggi variegati, da Marcello Dell'Utri a vari pentiti di mafia, dai cantanti neomelodici alle scatenate fans di quartiere che in quegli artisti e in Berlusconi vedono l'unica possibilità di riscossa. Il tutto con stile ironico e grottesco, per raccontare con un sorriso quello che appare come un vero e proprio orrore, le ramificazioni di una cultura che va ben oltre il personaggio Berlusconi. Tra i personaggi che appaiono, anche Salvatore Ficarra e Valentino Picone.
Video fedele al mix di riprese tra colore e bianco e nero
Belluscone. Una storia siciliana è arrivato ora in homevideo anche in alta definizione, con un blu-ray targato Parthénos e distribuito da CG Home Video. È bene sottolineare subito che un film-documentario come quello di Franco Maresco non è certo il massimo per esaltare l'alta definizione. Un collage di vecchi filmati, trasmissioni tv e riprese attuali, si traduce in un quadro che oltre a mutare spesso formato è ondivago sul piano della resa qualitativa a seconda delle fonti utilizzate. Ma in questo senso il riversamento è stato fatto a regola d'arte con una resa estremamente fedele a quanto visto nelle sale. Il video passa continuamente dal colore al bianco e nero senza dar vita a particolari problemi: ovviamente i filmati più datati appaiono più sporchi, sgranati e con croma poco equilibrato, inoltre in condizioni di bassa luminosità c'è una certa rumorosità. Ma quando si passa alle riprese girate apposta per il film, il quadro è compatto e ben dettagliato, con croma vivido, a testimoniare la bontà del video.
Audio vivace, ottimi i focus dei contenuti speciali
Poco da dire sull'audio, un DTS HD 2.0 perfettamente adeguato alle tematiche del film, che non chiede certo molto all'impianto sonoro. In ogni caso la traccia è pulita e vivace, le canzoni sono riprodotte con una buona apertura dell'asse anteriore e una spazialità dignitosa, mentre i dialoghi sono sempre puliti e chiari e nei passaggi in dialetto stretto entrano puntuali i sottotitoli. Certo alcune scene potenzialmente più chiassose sembrano un po' chiuse e i rear sono sfruttati poco, ma l'ascolto resta piacevole.
Davvero ottimo per un film così il reparto dei contenuti speciali, che presenta sette featurette che sono altrettanti focus su aspetti toccati durante il film, e che a volte sembrano quasi parti tagliate dall'opera principale. Come lui vede il mondo è ovviamente un excursus sulla visione di Silvio Berlusconi, il suo cammino e il cosidetto berlusconismo (17 minuti), mentre L'imprevisto riguarda il problema audio occorso durante l'intervista a Dell'Utri (8'). Si continua con Neomelodici, featurette centrata ovviamente sui cantanti che appaiono nel film (9'), mentre I venti miliardi ripercorre il percorso dei soldi che sarebbero stati investiti da Cosa nostra sulle tv commerciali (8'). Noi e le donne pone l'attenzione del rapporto di un certo mondo con il cosidetto sesso debole (12'), mentre Sei un carabiniere! ricorda il rifiuto di quel mondo per l'Arma (4'). A chiudere ovviamente il video della canzone Vorrei conoscere Berlusconi (5').