Il plot
In questo Per il bene altrui (City of Blood) Oliver è pronto a sacrificarsi a Slade pur di evitare la morte di un'altra persona cara, ma non ha fatto i conti con la testardaggine di Diggle, Felicity e Laurel, pronti a dare man forte e una ritrovata determinazione al nostro eroe. Dopo il funerale di sua madre - a cui Oliver era assente - Thea, stanca, affranta e ormai completamente disillusa decide di rifiutare la gentile offerta di Walter, che vorrebbe darle una mano, e di lasciare la città, lasciarsi alle spalle tutto il dolore, le menzogne e l'amarezza. D'altronde, adesso che Isabel, più minacciosa e letale che mai, le ha tolto anche il Verdant, non ha più nessun incentivo per rimanere a Starling City. Oliver approva la decisione di sua sorella, spingendola ad allontanarsi da questo covo di iniquità prima che sia troppo tardi anche per lei. Sebastian Blood viene investito della sua nuova carica da Sindaco e si prepara a mettere in atto il piano diabolico concordato con Slade per 'ricostruire' una Starling City degna della sua visione. Intanto sull'isola Anatoly - che oltre ad essere il capo della Solntsevskaya Bratva ed ex membro del KGB, è anche un esperto di sottomarini - sta già mettendo in moto il vetusto sottomarino giapponese. Purtroppo per disincagliarsi dal fondale ci sarà bisogno dell'estremo sacrificio di Peter, che decide di offrire la sua vita per salvare quella dei suoi compagni di sventura (ma tanto era già in fin di vita visto che Ivo lo aveva avvelenato con delle radiazioni durante i suoi folli esperimenti).

The essence of heroism is to die so others can live - Ivo continua a essere detestabile anche dall'oltretomba, con queste perle di dubbia saggezza che distribuiva alle sue cavie mentre le stava torturando per 'il bene dell'umanità'. Disgraziatamente quando si è a terra, quando si ha toccato il fondo, la disperazione gioca brutti scherzi e quella che è una soluzione definitiva a un problema temporaneo sembra ammantarsi di logica e razionalità. In questo caso il livello di depressione di Oliver è ai massimi storici, ha perso sua madre - per cui si sente responsabile -, Sara e Thea sono andate, Roy è ancora in stasi, Slade ha un'armata di criminali imbattibili al suo comando: cosa resta da fare? L'unica alternativa ragionevole per Ollie è gettare la spugna, arrendersi, consegnarsi a Slade e sperare che in questo modo nessun'altro venga ucciso/ferito per causa sua. Con l'esempio di Peter saldo nella sua mente, Oliver annuncia a Diggle e Felicity che il suo sacrificio è l'ultima opzione rimasta "all that's left is for me to die", dice Oliver, uscendo di scena con un andatura quasi da vecchietto. La verità in questo caso è, ovviamente, un'altra: il vero atto di coraggio è non cedere, andare avanti e combattere Slade e Sebastian Blood che sono pronti a mettere a ferro e fuoco la città.

I am the Arrow - A questo punto, una volta venuto a sapere che sua madre è stata uccisa per permettere a Blood di diventare Sindaco, Oliver finalmente transita dalla disperazione passiva alla rabbia e decide di affrontare direttamente Sebastian in un ristorante cinese. In realtà l'incontro ha lo scopo duplice di permettere a Oliver di informare Blood che se pensa di potersi fidare di Slade avrà un amaro risveglio e di dare il tempo a Diggle e Felicity di catturare e interrogare Clinton, la guardia del corpo del Sindaco, sul luogo dove si nascondono i Mirakuru-soldiers. A questo punto il Team Arrow è pronto a mettere a segno una mossa audace: dopo aver scoperto che i super soldati si nascondono nelle fogne, Diggle piazza una serie di esplosivi nei punti di giuntura del pavimento stradale per seppellirli. Felicity è nel furgone, al sicuro, pronta a coordinare il tutto mentre Oliver... Oliver, non si è ben capito per quale motivo, si intrattiene nelle fogne a osservare le sue future vittime, rischiando di venire travolto dal crollo o quanto meno scoperto. Infatti è proprio quello che succede e mentre sta soffocando lentamente tra le mani di uno dei soldati di Blood, arriva Laurel a salvarlo per il rotto della cuffia.

Note
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L'unica nota rilevante è l'intervento di A.R.G.U.S. per localizzare Oliver: Diggle e Felicity si recano dalla sempre algida Amanda Waller per avere una mano nel rintracciare il loro leader, ma onestamente ci aspettavamo di più. L'impassibile espressione di distacco della Waller scompare quando Diggle la informa che Slade ha creato un'armata di questi super soldati, ma non è che si sia affrettata a organizzare un piano di difesa o di offesa, anzi, non ha fatto altro che indicare il rifugio segreto di Oliver e lavarsene le mani, almeno per il momento.
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Il rifugio segreto: ha perfettamente senso che Oliver abbia un'altra località da poter usare in caso di emergenza. Considerata l'estrema paranoia che, ragionevolmente, lo accompagna in ogni istante della sua vita, avere un'alternativa da usare come back up è solo una delle tante misure di sicurezza di cui ha bisogno per sentirsi in controllo della situazione. Che poi questa seconda base sia diventata un rifugio dalla realtà, dalle emozioni, dalle sue responsabilità e fallimenti è una conseguenza naturale. Oliver è stato solo per tanto tempo sull'isola e a volte anche la condizione più detestata può diventare una sorta di bizzarro conforto nella sua familiarità.
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Il costume di Isabel: più brutto di così era difficile farlo, ma è anche vero che il costume di partenza di Ravanger non è proprio il massimo dello splendore. Non sappiamo cosa sia peggio se la maschera bombata di Isabel o le parrucche di Oliver nei flashback. A voi la risposta.
