Antonio: Santo dei miracoli, uomo del popolo
Per vestire i panni di questo personaggio ho fatto riferimento essenzialmente a tre grande figure: Papa Giovanni Paolo II, Gandhi e Che Guevara. Così Antonio, guerriero di Dio, nelle parole di Jordi Mollà, il convincente protagonista spagnolo dell'opera prima di Antonello Belluco. L'evidenza filmica fa fede alle premesse, raccontando un S. Antonio dalla personalità molto forte, combattiva, che sfida e vince l'ingiustizia riuscendo a farsi capire dal popolo - lui nobile di nascita - e a smuoverne le coscienze, così da renderlo più consapevole di se stesso.
La storia si snoda attraverso il ricordo di frate Folco, un ex ladro pentitosi dopo aver conosciuto Antonio, e racconta dello sbarco del Santo sulle coste della Sicilia a seguito di un naufragio, del suo viaggio verso Assisi per conoscere S. Francesco e del suo arrivo a Padova. Qui trova una cittadina vittima della povertà, della malattia e soprattutto della corruzione e dell'usura; in particolare le redini del potere sembrano essere nelle mani del mercante Tebaldo che tiene in pugno la povera gente anche grazie ai suoi uomini, tra cui spicca il malvagio Baldrico. Intanto Folco, che in passato era stato tra gli uomini di Tebaldo, ha seguito Antonio nei suoi pellegrinaggi ed è giunto con lui a Padova dove incontra Baldricco e, dopo una discussione con quest'ultimo, viene ingiustamente accusato della morte di un servitore del nuovo usuraio. Sarà Antonio a difendere Folco in tribunale e a smascherare non solo Baldricco ma tutti coloro che, come lui, si sono resi artefici delle peggiori ingiustizie nei confronti del popolo padovano.
Antonio, guerriero di Dio racconta la figura di un Santo impetuoso che, come sostiene lo stesso regista, vuole stare in mezzo al popolo, condividerne le gioie e le sofferenze. Un film che parla di un uomo che alterna sorrisi e prediche quando non vere e proprie arringhe, ma soprattutto è un film bello, intenso che lascia una piccola speranza nell'umanità quando si esce dalla sala.