Angela, la recensione: una miniserie che convince grazie al suo ritratto delle donne

Il remake spagnolo della serie britannica Angela Black non è privo di difetti, tuttavia riesce a mantenere alta la tensione e l'attenzione fino all'epilogo. Su Netflix.

La locandina di Angela

A metà tra un adattamento dei romanzi di Harlan Coben e una soap opera sudamericana, la miniserie Netflix Angela propone in sei episodi una storia ricca di cliché e stereotipi, con continui crescendo di tensione che lasciano tuttavia insoddisfatti gli spettatori nell'evolversi degli eventi.
Sulla carta il progetto è un thriller psicologico che, tuttavia, puntata dopo puntata, perde di incisività e spessore scivolando in situazioni già viste e prevedibili, sprecando in più punti il buon lavoro compiuto con le presenze femminili nella storia.

Cosa racconta Angela

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Angela: una foto della miniserie Netflix

La miniserie prende il suo titolo del nome della protagonista: Ángela (Veronica Sanchez, conosciuta dal pubblico televisivo grazie a Sky Rojo), è una donna intelligente e brillante, una buona madre e professionista, ma si ritrova a fare i conti con un marito, Gonzalo (Daniel Grao), che la controlla e sottopone a violenze fisiche e psicologiche. La sua situazione cambia quando rientra a sorpresa nella sua vita un ex compagno di liceo (Jaime Zatarain) che porta nella sua vita un'ondata di leggerezza e speranza in un possibile futuro migliore. Una misteriosa scomparsa e i continui scoppi di violenza del consorte portano Angela a diventare sospettosa e temere di essere la potenziale vittima di un piano mortale per liberarsi di lei. Non tutto è però come ci si potrebbe aspettare e la protagonista inizierà a mettere in dubbio tutto ciò che sa, chiedendosi dove sono i confini tra realtà e finzione.

Tematiche importanti non sempre trattate in modo adeguato

La storia proposta negli episodi di Ángela affronta tematiche importanti e rilevanti in una società contemporanea in cui la violenza sulle donne è, tragicamente, all'ordine del giorno. La bravura di Sanchez riesce a rendere la rappresentazione della manipolazione mentale subita dalla donna molto realistica, trasportando gli spettatori nella sua angoscia e nei suoi dubbi crescenti. La sofferenza provata dalla donna nell'affrontare un matrimonio in cui l'esteriorità perfetta si scontra con una realtà drammatica, fatta di pugni e lividi da nascondere agli altri, è ben portata sugli schermi nonostante una narrazione sempre più surreale e che, progressivamente, perde di incisività verso un epilogo catartico, ma superficiale.

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Angela: una foto della miniserie

L'evolversi degli eventi è brusco e poco fluido, passando da una situazione drammatica all'altra, usando inoltre l'escamotage di concludere ogni puntata con un cliffhanger che dovrebbe mantenere alta l'attenzione degli spettatori. Sara Cano, Paula Fabro e Leire Albinarrate hanno adattato per il mercato spagnolo Angela Black, il progetto scritto dagli esperti Harry Williams e Jack Williams che nel 2021 ha avuto come protagonista Joanne Froggatt, e il risultato non è purtroppo del tutto all'altezza dell'originale. Gli elementi maggiormente legati al genere thriller scivolano in questa nuova versione della storia verso le atmosfere da soap opera, mentre l'interpretazione dei personaggi secondari non è sempre brillante, risultando poco naturale e monocorde. Gli sceneggiatori, inoltre, introducono alcune potenziali storie parallele, come quella della scomparsa della collega, senza tuttavia portarle avanti o renderle qualcosa in più rispetto a un semplice contorno.

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Dei personaggi femminili convincenti

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Angela: una foto della protagonista

Uno degli elementi maggiormente convincenti e riusciti, invece, è l'evoluzione dei personaggi femminili. A sostenere Angela, infatti, sono principalmente le donne della sua vita come la migliore amica, la madre e la badante dell'anziana signora. Gli autori hanno compiuto un buon lavoro nel dare a ognuna di loro una certa profondità emotiva e una personalità in grado di farle emergere come punti di riferimento positivi all'interno del racconto.

A livello tecnico, inoltre, la serie risulta ben diretta e prodotta, con una fotografia che enfatizza in modo efficace i momenti di maggior tensione con ombre e oscurità, e quelli leggeri con paesaggi luminosi e stanze dall'atmosfera calorosa e accogliente. Le sei puntate, dovendo proporre un gran numero di eventi, sono gestite bene anche dal punto di vista del montaggio, mantenendo coinvolti gli spettatori dall'inizio alla fine.

Conclusioni

Angela si inserisce senza troppe difficoltà nella lista delle miniserie Netflix in grado di conquistare l'attenzione degli utenti alla ricerca di storie accattivanti perfette per il binge watching. Nonostante qualche situazione e personaggio sopra le righe usati senza particolare cura solo per ottenere un impatto emotivo e narrativo, la storia si sviluppa senza particolari ostacoli e in modo fluido verso un finale che lascia comunque abbastanza soddisfatti.
La qualità degli script risulta a tratti incostante, ma la bravura di Veronica Sanchez contribuisce a mantenere comunque alto il livello di attenzione da parte degli spettatori.
Senza particolari difficoltà, Angela raggiunge il suo obiettivo e propone un racconto intrigante che non annoia e soddisfa, nonostante qualche difetto che poteva essere evitato.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • I personaggi femminili sono ben delineati e ricchi di sfumature
  • Il susseguirsi di colpi di scena e cliffhanger mantengono viva l'attenzione
  • Il livello tecnico e artistico del progetto è piuttosto alto

Cosa non va

  • Alcuni elementi narrativi non sono sviluppati in modo soddisfacente
  • Non tutti gli attori sono all'altezza del compito ricevuto
  • Alcuni passaggi e personaggi scivolano in esagerazioni e stereotipi.