Ammazzare stanca, il cast racconta l’Italia degli anni ’70, criminale e divisa

Vinicio Marchioni, Gabriel Montesi e Selene Caramazza rivedono la loro esperienza sul set di Ammazzare stanca, il nuovo film di Daniele Vicari. Al cinema.

Gabriel Montesi in una scena

Antonio Zagari è figlio di un boss calabrese che opera in Lombardia, la sua vita fin da giovanissimo è sempre stata un susseguirsi di rapine e altri atti criminali. C'è solo una cosa che lo differenzia da chi gli sta intorno: per lui uccidere è fisicamente insostenibile, un atto che lo ripugna ma che compie per compiacere suo padre e il clan. Quando però finisce in galera, a metà degli anni settanta, qualcosa cambia: Antonio inizia a scrivere le sue memorie, un processo che lo convincerà a dire basta, anche se uscire dal giro non è facile.

Ammazzare Stanca Rocco Papaleo Credits Fabio Lovino
Una scena del film

Questa è la sinossi di Ammazzare Stanza. Autobiografia di un assassino il film di Daniele Vicari liberamente tratto dalla reale autobiografia di Zagari, un lungometraggio che racconta il mondo criminale dell'Italia del secolo scorso attraverso il punto di vista del carnefice, di un uomo che attraversa un decennio fatto di violenza, proteste e ribellioni. Parlando con il cast ci siamo fatti raccontare la pellicola attraverso i suoi personaggi: uomini e donne che vivono sotto il peso delle proprie scelte.

Un film dalle molteplici tematiche

Ammazzare stanca è un film interamente costruito sui suoi personaggi: è attraverso di loro che comprendiamo il contesto sociale e la realtà italiana dell'epoca. La sceneggiatura, infatti, è ciò che ha convinto Vinicio Marchioni, interprete del boss Giacomo Zagari, a prendere parte a questo progetto: "A convincermi è stata la regia di Daniele Vicari, i personaggi, le dinamiche di cui parla questo film. La sceneggiatura è scritta benissimo, ha dei temi fortissimi: il legame padre-figlio, l'identità, la libertà... e poi c'era la possibilità di fare un film in costume."

Gabriel Montesi, qui Antonio Zagari, ha raccontato invece che a convincerlo è stata la fiducia che ripone nel regista: "Sono stato un suo allievo, mi ha lusingato sapere che voleva fare questo film con me. È la seconda volta che lavoro con Daniele ed è sempre bellissimo perché lui è un regista di grande sensibilità e di grande professionalità."

La centralità dei personaggi e del dialetto

Uno dei personaggi più interessanti della storia è sicuramente quello di Angela Rallo, una donna intelligente che lotta per la sua formazione, per costruirsi una carriera ma che comunque decide di mettere da parte i suoi sogni professionali per stare accanto ad Antonio. Selene Caramazza ce la racconta così: "È una donna che ha fatto un percorso, ha studiato, è una dottoressa ma ha scelto l'amore, quindi, in qualche modo, si è limitata nella sua vita. La difficoltà nell'interpretarla era trovare il giusto equilibrio tra la forza e la fragilità, soprattutto nel passaggio del film tra gli anni '70 e '80."

Ammazzare Stanca Vinicio Marchioni Selene Caramazza
Un momento di Ammazzare stanca

Ad essere importante nella caratterizzazione dei personaggi e della storia è stato anche l'uso del dialetto utilizzato come mezzo narrativo per esprimere la rigidità di pensiero del padre di Antonio: "Il lavoro sulla lingua è stato importante." Dice Vinicio Marchioni: "Il mio personaggio non può proprio tollerare di sentir parlare i propri figli, perché quel dialetto per lui è osceno, è infame. Trovare quella lingua, che dice tanto del luogo di nascita e quindi del carattere di quest'uomo, è stato un lavoro veramente molto bello."