L'allarme è ora ufficiale. L'avventura di Amadeus su Nove si sta trasformando sempre più rapidamente in una forzata convivenza che non giova a nessuno. Con Warner Discovery chiamata a garantire il ricco contratto di 4 anni firmato nella primavera del 2024 e l'ex direttore artistico di Sanremo costretto a sopportare un'indifferenza catodica a cui non era mai stato abituato.
Perché da quando è sbarcato sull'ultimo canale del telecomando facendo immaginare chissà quale terremoto Auditel di stampo generalista, Amadeus ha condotto 5 programmi, facendo centro solo in un caso.
L'infelice esperienza Nove di Amadeus
Archiviata la fugace esperienza di Suzuki Music Party, presentato come una sorta di anti-Sanremo ma di fatto scomparso dopo la sua prima e unica esperienza al 4,6% di share, Amadeus è malamente naufragato con Chissà chi è, ex Soliti Ignoti riciclato su Nove chiuso dopo 80 puntate perché inchiodato al 2,80% di share.
Ha fallito l'esperienza Like a Star con una prima serata al 3% medio, e continua a trascinarsi con quel The Cage - Prendi e scappa che nel combattutissimo access prime time in cui battagliano Affari Tuoi e La Ruota della Fortuna vede Nove abbondantemente sotto il 3%.
Fino ad oggi solo La Corrida, format nato in radio e 40 anni or sono approdato in tv, aveva visto Amadeus sugli scudi, con ascolti più che soddisfacenti.
L'illusione chiamata Corrida
Un anno fa approdata su Nove, La Corrida di Amadeus era riuscita a confermarsi puro intrattenimento televisivo, anche se lontana dalle edizioni passate di Rai e Mediaset, con ascolti attorno al milione di telespettatori e share che arrivò a sfiorare l'8%.
L'illusione di un successo, di una strada finalmente indovinata, di una terza reale competitor nello scacchiere generalista nazionale, con l'ex dominatore Auditel di Rai1 al comando. Ma i numeri della prima edizione sono rimasti inchiodati al 2024, perché la 2a Corrida di Amadeus è precipitata negli ascolti.
Il crollo Auditel della seconda stagione
La prima puntata del 5 novembre 2025, con Tina Cipollari capopopolo, si è fermata al mezzo milione di telespettatori, con share tra il 2,20% e il 4,26%. Un autentico choc. Sette giorni dopo Corrida in leggera crescita con 650.000 telespettatori e share tra il 3.3% e il 6.1%, con chiusura alle 00:43 per provare a strappare anche un decimale in più.
Il 19 novembre altro crollo, con una 3a puntata vista da appena 486.000 spettatori con share tra il 2,3% e il 3.7%. In un anno si è più che dimezzato il pubblico della prima serata per Amadeus, che ogni mercoledì su Nove conduce prima The Cage e a seguire La Corrida in una staffetta che si fa indifferenza sempre più rumorosamente generale.
Con costi proibitivi, perché lo show, ideato negli anni Cinquanta dall'indimenticato Corrado e da suo fratello Riccardo Mantoni, va in onda in diretta, con un'orchestra 'resident' di 30 elementi capitanati dal Maestro Leonardo De Amicis, pubblico in studio e "capopopolo" ospite. Un'enorme macchina produttiva per non arrivare neanche al mezzo milione di telespettatori?
Fuga da Nove?
E se il divertimento è comunque rimasto più o meno assicurato, perché Amadeus era e resta un fuoriclasse, il format ha perso nel tempo la propria originalità.
Anche a causa fratellastri e sorellastre catodiche, da Tu si Que Vales a Italia's Got Talent, con Amadeus completamente incapace di andare a riprendersi il "suo" pubblico, quello che su Rai1 lo seguiva in massa qualsiasi cosa facesse, che fosse Ora o Mai Più, la notte di Capodanno, L'eredità, Reazione a Catena, I soliti Ignoti, Affari Tuoi, Arena Suzuki o il Festival di Sanremo.
Qualsiasi programma conducesse Amadeus lo tramutava in oro, tanto dall'arrivare probabilmente a credere che il suo volto, il suo nome, fossero più "importanti" del servizio pubblico, della rete ammiraglia Rai a cui quel pubblico evidentemente apparteneva.
Perché non a caso non si è spostato, quando Amadeus è andato altrove, come fatto con Fabio Fazio e quel Che Tempo che Fa che non ha incredibilmente promosso il ritorno de La Corrida.
Amadeus è stato lasciato solo, abbandonato al suo destino, all'interno di una gabbia dorata che firme alla mano dovrebbe rimanere blindata per altri due anni e mezzo. A meno che il diretto interessato e Nove non decidano di salutarsi anticipatamente, stringersi la mano e certificare il fallimento di un esperimento che sembrava potesse riscrivere la storia della tv nazionale, cambiando equilibri, palinsesti, abitudini.
Ma nulla di tutto ciò è successo, con Amadeus sperpero nazionale da catapultare altrove. Prima che il telespettatore medio se ne dimentichi del tutto.