Agents of S.H.I.E.L.D.: commento all'episodio The Asset

Il team deve salvare una preziosa risorsa finita nelle mani sbagliate, Skye affronta la sua prima missione da spia e assistiamo alla nascita del primo super-cattivo della serie!

Il plot
Un carico sotto scorta S.H.I.E.L.D. viene trafugato da un gruppo armato, che sgomina ogni resistenza grazie ad uno strano potere. Tocca al team di Coulson investigare sull'accaduto e cercare di recuperare la risorsa sottratta all'agenzia, ovvero il brillante scienziato ed esperto di chimica Dr. Franklin Hall (nome che farà sicuramente suonare un campanello d'allarme nei lettori di fumetti Marvel).
Lo scienziato è stato rapito da un ricchissimo tycoon, Ian Quinn, e trasportato sull'isola di Malta, dove lo S.H.I.E.L.D. non ha giurisdizione per intervenire. Toccherà quindi a Skye tentare di infiltrarsi nella villa di Quinn e aprire la strada al resto della squadra. Ma come si comporterà l'hacker idealista e ribelle nella sua prima vera missione da spia? E chi è la talpa che ha fornito a Quinn le informazioni sul Gravitonium e sul suo terrificante potere?

Cosa ci è piaciuto di questo episodio

  • Puntata tutta dedicata a Skye. Sappiamo che è brillante, un talento naturale con i computer. Nella scorsa puntata abbiamo scoperto che è ancora in contatto con il suo gruppo di cyber terroristi e che nasconde qualcosa. Ora scopriamo che nel suo passato burrascoso ha avuto a che fare con orfanotrofi e famiglie affidatarie, e che, grazie al suo idealismo, sta poco alla volta stabilendo un legame profondo con il resto della squadra, ritagliandosi un posto di rilievo. In fondo è una brava ragazza. Forse.
    E avete notato come le sta bene il vestito da sera dopo il tuffo in piscina?

  • Bella la sequenza iniziale, semplice e al tempo stesso efficace.

  • Finalmente un supercriminale! Be'... almeno la nascita di un supercriminale.

  • A quanto pare, il "dilemma morale", il momento in cui si confrontano due visioni di un mondo cambiato per sempre dall'avvento dei super-eroi e dall'invasione aliena, è diventato un leit-motif della serie. Il che non è un male: se le implicazioni morali, sociali ed etiche di un mondo radicalmente mutato vengono approfondite ulteriormente, tutto l'impianto narrativo non può che trarne giovamento.

  • L'idea di Fitz di usare una scimmia ammaestrata per disattivare la griglia laser al neodimio è... brillante.

  • Niente memoria muscolare per Coulson, eh? Interessante.

##Cosa non ci è piaciuto di questo episodio## - Poco screentime per Fitz e Simmons, che ancora non riescono ad uscire da una caratterizzazione ancora solo abbozzata. Peccato, perché il potenziale c'è.
  • Poco screentime per "Cavalleria" May. E questo non è perdonabile. Ma la miglior battuta della puntata ("E sei morto...", riferita a Coulson quando lui le ricorda di aver affrontato parecchia azione con gli Avengers) è comunque sua.

  • A titolo di curiosità: secondo voi quanto è alta una griglia laser al neodimio di protezione?

  • Sarà stata un'impressione personale, ma Ian Quinn mi ha tragicamente ricordato un personaggio visto nell'ottava stagione de i Simpson: Hank Scorpio, il genio del male che tutti vorrebbero avere come boss. A quel punto, ogni credibilità del povero Quinn nei panni del minaccioso antagonista è andata perduta.

Note a margine
After-credit scene! Di nuovo! E questa volta i fan dei fumetti hanno finalmente avuto una bella scossa con la nascita della versione MCU del super-villain Graviton, storico nemico degli Avengers che sulla carta stampata ha dato al variopinto gruppo di eroi più di un grattacapo. Al contrario delle origini fumettistiche, comunque, in questo caso gli agenti S.H.I.E.L.D. (e Coulson in particolare) sono direttamente responsabili della trasformazione dello scienziato Hall nel micidiale Signore della Gravità, quindi è legittimo aspettarsi che nel prossimo futuro la situazione possa diventare... pesante (battutona!).

What's Next
Ancora un piccolo calo nei ratings di questo terzo episodio. Una diminuzione di ascolti non estrema come quella della scorsa settimana (appena un 5% scarso in meno), ma comunque un segnale da non sottovalutare. È vero che generalmente le serie di Whedon necessitano di ampio respiro prima di decollare, e che questa è pur sempre una serie da 22 episodi, ma probabilmente è arrivato il momento di sfruttare a dovere l'enorme background di cui AoS può beneficiare, invece di limitare il tutto a qualche geek-citazione qui e là. Insomma: più trama orizzontale per tutti!

Movieplayer.it

3.0/5