Il film è uno degli eventi più attesi di questa edizione del Festival di Cannes. Dedicato a una delle sovrane più controverse e incomprese della storia dell'Occidente, Marie-Antoinette ha ricevuto un'accoglienza mista: non sono mancati i fischi, di provenienza - di mormora - più che altro francese. Alla conferenza stampoa sono presenti la regista Sofia Coppola e gli interpreti Kirsten Dunst, Jason Schwartzman, Steve Coogan, Marianne Faithfull e Aurore Clément. Con loro anche la magnifica costumista Milena Canonero e il produttore Ross Katz.
All'intento della Coppola di raccontare la giovinezza di Maria Antonietta si attribuiscono connotati politici che la figlia del grande Francis Ford Coppola rifiuta: "Non era affatto mia intenzione fare un film politico sulla Rivoluzione francese, il mio è solo il ritratto del personaggio di Maria Antonietta. E' un simbolo di decadenza, ed è stato interessante fare ricerca e imparare di più su di lei, sull'esperienza umana di una quattordicenne che che arriva a Versailles. Credo che il personaggio sia interessante, e ho sempre provato attrazione per la Francia del XVIII secolo, ma sapevo molto poco degli aspetti più personali di lei. Il film parla di adolescenti a Versailles, per quasto volevo che avesse tutta l'energia della giovinezza."
La protagonista Kirsten Dunst parla dell'interpretazione di questo personaggio: "Credo che Maria Antonietta fosse una donna moderna per i suoi tempi. Sofia mi ha lasciato molta libertà per essere chi sono e non irrigidirmi nel ritratto di una figura storica. Per me quasto ha significatoi cercare l'essenza di Maria Antonietta, e il modo profondo in cui la sua storia mi commuove. Per me è stata un'esperienza viscerale, è venuto tutto da dentro."
"Del personaggio sapevo poco, in realtà", continua la Dunst. "Se nasci in Francia, studi la storia francese a scuola. Se nasci in America, la storia francese è un breve capitolo del libro di storia, e di Maria Antonietta sapevo solo che era stata decapitata. Poi ho letto la biografia di Antonia Fraser, e Maria Antonietta è diventata per me una persona reale."
Anche Jason Schwartzman ha dovuto preparasi per il ruolo del giovane Luigi XVI: "Tutti abbiamo fatto ricerca, abbiamo studiato i rituali e l'etichetta di quel tempo. Era essenziale per costruire il personaggio, ma una volta stabiliti i costumi, i movimenti, i ritmi, rimane ciò che è attuale ancora oggi, i sentimenti degli esseri umani. Io potevo essere un re e allo stesso tempo timido e in difficoltà; sono cose senza tempo."
Marianne Faithfull ha pure da diore la sua sulla figura che interpreta, la madre di Antonietta, Maria Teresa d'Austria: "Il personaggio è interessante, ha qualità molto umane, però allo stesso tempo è un mostro. Quello che impone alla figlia è mostruoso. Però è il personaggio meno decadente del film, e questo per me è un bel cambiamento!"
Dai personaggi, si passa a due aspetti del film che si fanno notare in maniera particolare: le musiche e i costumi. Dice la Coppola: "Ho voluto abbinare musiche del XVIII secolo con moderno punk rock per avere musiche che esprimessero le qualità emozionali delle diverse scene. Il punk è molto più adatto a commentare l'eccitazione, il brio adolescenziale che mi serviva in alcune scene."
"Sofia mi ha dato indicazioni molto precise", dei costumi Milena Canonero. "Non voleva assolutamente l'effeto 'tableau vivant' del periodo. Voleva che il film fosse freasco e avesse una risonanza attuale. Non voleva la Maria Antonietta che si vede in altri film o nei ritratti di famosi pittori dell'epoca. Serviva qualcosa di adatto al film che aveva in mente."