Se un pirata diventa un eroe
Può un'ingenua, sebbene edificante, favola per bambini cambiare il destino delle persone e del mondo? Sul potere, e sul ruolo delle storie, e più in generale sulla responsabilità dell'arte ci si interroga da sempre, e non è sbagliato il pensiero che siano proprio le avventure meno altisonanti e pretenziose che più lasciano una traccia di sé in chi le ascolta. I bambini, inoltre, hanno una capacità che quasi tutti gli adulti hanno perso: quella di credere anche in ciò che sembra impossibile alla logica, di credere che solo con le idee e la volontà si possa cambiare il mondo.
La storia preferita del quattordicenne Martino è quella del pirata Dragut, secondogenito di un valente navigatore e innamorato della promessa sposa del fratello. E non è soltanto perché quella di Dragut era anche la storia più amata dalla madre che Martino ne riconosce dappertutto gli echi, nell'indimenticabile luglio del 1980; è per via di Silvia, fidanzata con il fratello Massimo giusto per la durata delle sue vacanze. A movimentare l'estate del protagonista è però anche un altro incontro: quello con il capitano americano Jeff Clark, di stanza alla base militare che rende inaccessibile gran parte della spiaggia. Lungi dal farsi intimidire da una semplice rete, Martino sconfinerà abitualmente in suolo americano, fino a farsi redarguire proprio dal capitano; ma l'intraprendente ragazzino sfrutterà l'occasione per convincere l'apparentemente rude e severo Jeff ad insegnargli a surfare. Il primo amore e la prima amicizia: è davvero un'estate importante per Martino, nella quale si fa opprimente la presenza della guerra fredda e degli interrogativi, mai definitivamente sopiti, sulle responsabilità nella strage di Ustica.

La sovrapposizione tra invenzione e realtà, favola e vita che percorre tutta la pellicola culmina in un finale che, in linea con lo spirito che anima il racconto, lascia libero spazio all'interpretazione. E forse non c'è messaggio migliore, per un film destinato al pubblico giovane, di uno che esorti a non smettere mai di immaginare qualcosa di diverso, di chiedersi come potrebbero andare le cose se tutti fossimo un po' più eroi, di cosa potremmo realizzare se sognassimo di più.
Movieplayer.it
3.0/5