Venezia 2018, gli esercenti contro Netflix: "Così penalizzate il cinema"

Anche a Venezia 2018 scoppia il caso Netflix: 'Sulla mia pelle', film in concorso sulla storia di Stefano Cucchi, uscirà contemporaneamente in streaming e in sala.

Locandina di Sulla mia pelle
Locandina di Sulla mia pelle

Negli ultimi giorni è stato presentato il ricchissimo programma della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2018. Tra grandi nomi e grandi sorprese, gli occhi di molti però si sono spostati subito sugli invitati scomodi ai festival di cinema di un certo peso: i servizi streaming.
Netflix sarà al Lido con tre film nel concorso principale (22 July, Roma, The Ballad of Buster Scruggs), tre fuori concorso (The Other Side of the Wind e They'll Love Me When I'm Dead) e con l'atteso Sulla mia pelle, il film di Alessio Cremonini con Alessandro Borghi che interpreta Stefano Cucchi e che uscirà in contemporanea il 12 settembre sia nelle sale nostrane che sulla piattaforma.

L'Anec e l'Anem (associazioni nazionali di cinema e multiplex) hanno protestato contro il direttore Barbera, colpevole di accogliere alla Mostra prodotti che non sono effettivi lungometraggi da sala cinematografica:

"L'esercizio rimane il principale canale di sfruttamento e valorizzazione di un'opera cinematografica. E' in una fase di grave crisi, per via di problemi strutturali del mercato (stagionalità e fiscalità in primis) che meritano un approfondimento e un'analisi che si stanno sviluppando presso i competenti contesti istituzionali. La Legge Cinema ha fornito i primi strumenti: l'Esercizio è a disposizione per lavorare a soluzioni utili al mercato, ma senza penalizzare questa fondamentale catena del valore. Pertanto, le Associazioni dell'esercizio cinematografico si opporranno con ogni mezzo a tale proposta, se le convergenze sulle finestre di sfruttamento verranno disattese senza l'avallo dei Cinema Italiani"

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Dal canto suo, Barbera si è subito svincolato da queste accuse:

"Non vedo ragioni per cui escludere dalla competizione del festival un film di Cuaron o dei Coen solamente perché prodotto da Netflix. Francamente non ho capito perché il comunicato degli esercenti mi chiami in causa: non ho voce in capitolo su marketing e distribuzione di un film. Non posso entrare nel merito della distribuzione e dell'esercizio, mi sono limitato a segnalare l'esistenza di un problema che non è competenza di un festival, che non può suggerire rimedi o favorire soluzioni positive al problema stesso. Il compito di un festival è difendere, promuovere, segnalare l'esistenza di film meritevoli. Il problema della distribuizione non mi riguarda, non ho competenze e e sarebbe da parte mia una attività indebita."

Il capo di Lucky Red, Andrea Occhipinti, distribuirà Sulla mia pelle in sala in contemporanea con Netflix ma non vede questo come un dato negativo:

"Noi vogliamo dimostrare che c'è un pubblico che vuole vedere i film in sala. I due mezzi di fruizione sono diversi e compatibili. In più il vero nemico della sala non è lo streaming legale ma la pirateria: spesso i film sono scaricati il giorno stesso o il giorno prima dell'uscita in sala. Netflix è uno dei più importanti produttori al mondo, una realtà fondamentale per la produzione di film di autori come Alfonso Cuaron e i fratelli Coen."