Blair Witch: il sequel che fu girato nel segreto più assoluto

Blair Witch è il sequel diretto del celebre The Blair Witch Project ma, fino al momento della distribuzione, il collegamento con il cult del 1999 è stato tenuto nascosto.

Blair Witch è il terzo film della saga di The Blair Witch Project e il sequel diretto del cult del 1999. Nel 2016, però, la decisione coraggiosa di Lionsgate è stata quella di realizzarlo in segreto, evitando qualsiasi riferimento a The Blair Witch Project e nascondere ogni nesso con il film diretto nel 1999 da Daniel Myrick ed Eduardo Sànchez al punto tale da utilizzare The Woods come titolo di lavorazione del progetto.

Blair Witch: Brandon Scott e Corbin Reid in una scena del film
Blair Witch: Brandon Scott e Corbin Reid in una scena del film

L'obiettivo alla base di questa decisione di Lionsgate è stato quello di mantenere quanto più segreta possibile la lavorazione di Blair Witch. Dopo aver curato la regia del film e averne diretto le riprese con il titolo di The Woods, Adam Wingard ha presentato il suo nuovo progetto alla stampa in occasione del Comic-Con di San Diego del 2016. Ovviamente, la scoperta del nesso tra Blair Witch e The Blair Witch Project ha sorpreso i fan. Il racconto del progetto di Wingard si focalizza su James Donahue, fratello di quella Heather protagonista del cult del 1999, e sulla sua ricerca della sorella. In occasione di un'intervista con Entertainment Weekly, Adam Wingard si è soffermato sul processo di lavorazione del film: "The Woods è stato il titolo di lavorazione del film. Quando ho firmato, sapevo che il titolo avrebbe potuto subire un cambiamento. Credo che sia stata davvero una buona mossa di marketing da parte di Lionsgate".

Anche le affermazioni di Jason Constantine di Lionsgate sono state ricche di dettagli sulla segretezza del progetto. Come riporta Indiewire, il produttore ha dichiarato: "Mantenere elevati livelli di sicurezza sul set è stato davvero divertente. Lavoro presso Lionsgate da circa 16 anni e ho avuto il privilegio di lavorare a numerosissimi film di ogni genere che ho amato. In realtà, però, non ho mai lavorato sul reboot di un progetto così noto e amato. Il fatto che non sia uscita fuori nessuna informazione su un progetto così sognato da molti è stato davvero straordinario!".

Heather Donahue in una scena di THE BLAIR WITCH PROJECT - IL MISTERO DELLA STREGA DI BLAIR
Heather Donahue in una scena di THE BLAIR WITCH PROJECT - IL MISTERO DELLA STREGA DI BLAIR

Nel 1999, The Blair Witch Project è stato definito come la prima bufala creata dal Web: il film è stato girato in found footage e racconta la storia della scomparsa di tre ragazzi inoltratisi nei boschi circostanti il villaggio di Burkittsville (anticamente chiamato Blair). Il film ha costruito la sua fortuna su un meccanismo di viralità online che lo ha trasformato in uno dei titoli più redditizi di tutti i tempi e ha dato vita a una dinamica transmediale in cui il footage è soltanto uno degli oggetti collaterali al centro di una tessitura mediale incentrata sul rapimento dei tre ragazzi protagonisti (vicenda fittizia ma spacciata per autentica). Nel 2007 il testimone di The Blair Witch Project sarebbe stato raccolto da Blumhouse Productions e dal suo Paranormal Activity, nuova evoluzione del cult del 1999.