31. Bellaria Film Festival. I vincitori

Premiati In Utero Srebrenica di Giuseppe Carrieri e Le cose belle, diretto dal duo Ferrente - Piperno.

La giuria del Concorso Italia Doc composta da Maurizio Carta, Marina Collaci, Giovanni Giommi, Ugo Gregoretti e Miriam Mauti assegna il premio per miglior documentario italiano a In Utero Srebrenica di Giuseppe Carrieri con la seguente motivazione: "Poetico e terribile, capace di unire l'indagine documentaria all'estro artistico. Forte nel dare voce a storie di orrore che vorremmo non sapere, nell'offrire l'orecchio a così tanto dolore".
La giuria del Concorso Italia Doc assegna la menzione speciale a Le cose belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno "per la struttura narrativa ben articolata, la capacità di riferire della chiusura di speranze dei giovani italiani evitando ogni stereotipo".
La giuria del Concorso Italia Doc assegna una menzione speciale a Il libraio di Belfast: "Per la ricchezza del personaggio e la capacità di raccontare, attraverso la vita di un individuo, la lunga e difficile storia di una città".

La giura del Concorso Radio Doc composta da Roberto Antonini, Pinotto Fava e Federica Manzitti premia miglior documentario radiofonico Africa Bianca di Barbara D'Amico e Fabio Lepore con la seguente motivazione: "Per l'interesse che suscita il protagonista e la sua storia, e i diversi registri del sonoro: il buon uso della presa diretta, il montaggio notevole ed essenziale e l'utilizzo di materiali d'archivio".
La giura del Concorso Radio Doc assegna la Menzione Speciale Radio Doc a
Italia-Romania: in viaggio con le badanti di Flavia Piccinni con la seguente motivazione: "Per il livello di intimità delle testimonianze di notevole rilevanza sociale associato ad un ambiente sonoro che ci porta in viaggio insieme alle protagoniste in un'Europa a due velocità".

Menzione speciale Casa Rossa assegnata dai ragazzi del DAMS di Bologna
guidati da Paolo Angelini a Le cose belle di Alessandro Piperno e Agostino Ferrente con la seguente motivazione: "Perché ha espresso attraverso le immagini di una Napoli non stereotipata e problematiche particolarmente vicine alla nostra genrezione con estrema e cruda realtà".