X - A Sexy Horror Story, il regista Ti West: “Il prequel arriva presto!”

Intervista video a Ti West, regista di X - A Sexy Horror Story, film slasher che unisce horror e porno. In sala dal 14 luglio.

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X - A Sexy Horror Story: una scena del film

Una fattoria nelle zone rurali del Texas. Già così non promette nulla di buono. Alla porta si presenta una troupe intenzionata a girare un film porno: Le figlie del fattore. Ad aprire sono due anziani, Pearl e Howard. X - A Sexy Horror Story è nelle sale italiane dal 14 luglio, distribuito da Midnight Factory (Koch Media), e racchiude in sé tutti i temi classici dell'horror slasher. Sesso, violenza, una buona dose di umorismo. Tanto da essersi guadagnato il divieto ai minori di 18 anni.

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X - A Sexy Horror Story: un momento del film

A dirigere è Ti West, protagonisti Mia Goth (che si accompagna spesso al binomio horror e sesso, avendo recitato in Nymphomaniac di Lars von Trier e Supiria di Luca Guadagnino) e Martin Henderson (il Dr. Nathan Riggs in Grey's Anatomy), rispettivamente la star del film porno che stanno girando alla fattoria e il suo fidanzato, anche produttore e attore.

Tra la fascinosa Maxine e Pearl (entrambe interpretate da Mia Goth) si instaura una strana relazione: l'anziana rivede se stessa nella ragazza, rendendosi conto di aver sprecato la sua giovinezza. Questo porta all'esplosione di una catena di violenza inimmaginabile. Rimpianti, desiderio di libertà, pressioni della società sul corpo delle donne: X - A Sexy Horror Story non è soltanto un omaggio agli horror classici come Non aprite quella porta. Ne abbiamo parlato con il regista Ti West, che sta già preparando il prequel, Pearl**, dedicato proprio alla gioventù della donna.

X - A Sexy Horro Story: intervista al regista Ti West

X - A Sexy Horror Story, la recensione: Desiderio e morte nel profondo Texas

X - A Sexy Horror Story: un film per cinefili

Questo film dimostra che sei un cinefilo: visto che oggi essere cinefili non è considerato cool, cosa diresti alle persone che la pensano così?

Non so se lo sia mai stato! Se alle persone non piace qualcosa non puoi davvero convincerle a parole. La spinta per fare X è stata proprio l'amore per il cinema: spero che, guardandolo, la gente pensi a cosa significa girare una pellicola e lo ami. Magari penseranno che fare film è cool! Oggi abbiamo tantissimi contenuti che ci bombardano in continuazione e le persone se lo dimenticano. Spero che X faccia capire che tutti gli aspetti dell'arte cinematografica sono cool.

X - A Sexy Horror Story: quando la reinvenzione del passato spiana la strada al futuro

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X - A Sexy Horror Story: Mia Goth in una foto

Pensi che l'horror sia il genere che racconta meglio il mondo di oggi?

Dipende dal film. Ci sono molti film horror che trattano temi profondi e altri che rimangono in superficie. È difficile da dire, penso sia soggettivo. Nel caso di X ho cercato di inserire temi esistenziali universali. Quindi spero che, dopo aver visto questo film, la gente lasci il cinema divertito e anche con qualcosa su cui riflettere.

Apprezzo che tu abbia usato il trucco prostetico: quanto è importante preservare questa forma d'arte? Oggi si usa sempre più la computer grafica.

Per me era molto importante: questo film è una celebrazione dell'arte cinematografica. Che non significa soltanto regia, ma anche recitazione, effetti speciali, fotografia, musica. Tutto. Lo preferisco: penso abbia un aspetto migliore. E poi volevo mostrare quest'arte. Le persone che hanno curato gli effetti del film sono brillanti.

X - A Sexy Horror Story: sesso, violenza e il corpo delle donne

Nel tuo film il sesso non è questione di soldi o piacere, ma di potere ed espressione personale. Quanto è importante questo film per te? In America il corpo delle donne è sotto attacco: quindi questo film è rilevante più che mai.

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X - A Sexy Horror Story: Brittany Snow in una scena del film

Non ho fatto il film con questa idea in mente. Tradizionalmente i film slasher hanno sempre giocato con sesso e violenza, a volte in modo pigro. Quindi ho pensato a un modo per utilizzare in modo più mirato questi due temi. Ci ho riflettuto a lungo: c'è qualcosa di molto interessante nel modo in cui i giovani di un'epoca vedono il sesso e il proprio corpo rispetto alla precedente generazione. C'è sempre stato uno scontro culturale. Per me questa era una chiave universale: sono poli opposti che si scontrano. C'entra anche la gelosia. Abbiamo cercato di portare questi sentimenti a un livello da psicopatici. Maxine è giovane e pensa a come ottenere ciò che vuole, Pearl invece è anziana e vorrebbe tornare indietro per essere felice. Pearl forse ha dei sentimenti repressi, non ha mai fatto certe cose e quando vede un'altra viverle questo innesca il suo lato folle. Sono temi universali.

X - A Sexy Horror Story: invecchiare è un film horror

Nel film vediamo che invecchiare è orribile: secondo te perché demonizziamo così tanto l'essere vecchi? Le persone anziane possono insegnarci molto. Certo, magari non in questo film! Ma perché per noi è così terribile invecchiare?

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X - A Sexy Horror Story: Mia Goth in una scena

Non è una brutta cosa: è qualcosa che succede a tutti, che ci piaccia o no. Culturalmente è così perché la società tende a privilegiare la giovinezza. Tutti invecchiano in modo diverso, maturiamo in modo diverso. Ci sono tanti aspetti positivi nell'invecchiare. Ma la vecchiaia in un personaggio psicopatico in un film horror causa dei problemi! Pearl vede arrivare la nuova generazione sbatterle in faccia le cose che non possiede più e tutto degenera. Globalmente potremmo comportarci meglio con le persone anziane: non sono diverse da quelle giovani. Ma è il ciclo della vita: sei giovane, hai un'opportunità, quando invecchi la situazione cambia. Non significa che sia peggio, ma se non sei felice vedere le opportunità degli altri ti farà stare male. Credo che le persone dovrebbero cercare di essere felici con ciò che hanno ed essere contente di diventare più sagge.

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X - A Sexy Horror Story: Martin Henderson, Stephen Ure in una scena del film

A proposito di questo: penso che i rimpianti siano la cosa che mi ha spaventato di più nel film: non è facile evitarli. Come si fa? Fare film aiuta?

Penso che nella vita di ognuno ci sarà sempre una dose di rimpianti. Dipende da come li gestisci. Bisogna gestire al meglio le opportunità che capitano, perché spariranno. Non bisogna disperarsi per quelle che si perdono, ma se lo fai almeno cerca di imparare qualcosa. Che non significa fare tutte le cose terribili che vuoi, ma capire perché desideravi proprio quella cosa e come puoi riempire quel vuoto.