Un sogno per papà, la recensione: una bugia per rinascere

La recensione di Un sogno per papà, dramedy francese scritta e diretta da Julien Rappeneau, nelle sale italiane dal 5 dicembre.

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Un sogno per papà: François Damiens e Maleaume Paquin in una scena del film

Il rapporto tra il calcio e il cinema è sempre stato piuttosto altalenante. Il motivo principale riguarda la difficoltà nel realizzare sequenze di gioco soddisfacenti e che non risultino troppo posticce. I titoli cinematografici migliori che associano il calcio al grande schermo si basano spesso su tutto ciò che rappresenta il "mondo del pallone" e quali risvolti si possono approfondire intorno al sistema calcistico.
Come vi spiegheremo in questa recensione di Un sogno per papà, tratto dal graphic novel Dream Team, questo film scritto e diretto dal regista francese Julien Rappeneau sfrutta l'elemento calcistico giovanile come strumento per raccontare il rapporto tra un padre disilluso dalla vita e suo figlio, stella di un vivaio calcistico francese di provincia.

La salvezza dello sport

Julien Rappeneau, tuttavia, non sfrutta l'elemento sportivo per ricavarne una mera cornice all'interno del quale sviluppare la storia del piccolo Théo (Maleaume Paquin) e di suo padre Laurent (François Damiens). Lo sport assume un ruolo fondamentale nella formazione di Théo, lo accompagna in tutto il percorso di rinascita, tra bugie e verità. Al centro della trama di Un sogno per papà vi è l'interessamento di un grande club inglese, l'Arsenal - tra i più apprezzati in Francia - per il giovane protagonista. E i colori dei Gunners - soprannome della squadra londinese - compaiono costantemente nella narrazione del film.

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Un sogno per papà: una scena del film

L'ipotesi dell'approdo di Théo nelle formazioni giovanili della squadra inglese è il motore dell'intera vicenda, raccontato da prospettive diverse, in particolare quella di Laurent, convinto di avere un campioncino in casa e disposto a cambiare la propria quotidianità. Che sia il colore dell'insegna di un bar, il futuro di una piccola scuola calcio o la vita di un genitore.
Al di là delle menzogne a fin di bene di Théo, lo sport è importante nell'economia del film in quanto strumento imprescindibile di salvezza al quale si aggrappa un ragazzino disposto a tutto pur di vedere suo padre nuovamente felice.

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Ruoli ribaltati

Un sogno per papà è proprio quello che vive Théo dentro di sé. Il film di Rappeneau è una favola che tratteggia due responsabilità agli antipodi e insolitamente ribaltate: nonostante abbia architettato un'enorme bugia che rischia di sfuggire al suo controllo, Théo all'interno dell'arco narrativo è un personaggio che rischia, aiutato dalla sua sfrontata fanciullezza. Cerca lui stesso di prendere in mano la vita sfuggita al padre dopo il divorzio, proteggendolo dalla crudeltà del mondo e dalle sue stesse fragilità. Usufruendo dell'unico mezzo a sua disposizione, Théo cerca di riportare felicità nella vita di Laurent. Una vita segnata da un divorzio che l'ha condotto al vizio dell'alcol, alla disoccupazione, ne ha modificato il carattere, rendendolo inviso all'ex moglie e alla stessa società calcistica nella quale milita Théo.

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Un sogno per papà: una scena con François Damiens e Maleaume Paquin

Julien Rappeneau costruisce una commedia drammatica efficace ma convenzionale, piacevole nell'approfondire un legame padre-figlio complicato dalla vita e semplificato dal ruolo dello sport, che contribuisce a rinsaldare il rapporto genitore-figlio. Calatosi perfettamente nel ruolo di un padre dall'animo buono ma sfregiato dalle disavventure della vita, François Damiens trova una buona intesa con il giovane Maleaume Paquin, che conferma il suo promettente talento dopo la buona performance in Remi. Il film scorre senza particolari sussulti ma non demerita affatto, trovando il giusto equilibrio tra la delicatezza della storia alla base e l'effervescenza di equivoci e gag che alleggeriscono la trama senza svilirla. Un sogno per papà si dimostra un'operazione senza grosse pretese ma godibile e ben orchestrata.

Conclusioni

Concludendo la nostra recensione di Un sogno per papà non possiamo che ripetere quanto questo film sia un delizioso racconto sul rapporto tra un padre deluso dalla vita e un figlio desideroso di poter aiutare il genitore a ritrovare il sorriso. Julien Rappeneau confeziona una pellicola intelligente ma senza grosse pretese, trovando un equilibrio interessante tra il puro e semplice intrattenimento e la riflessione sull'importanza di sognare e costruirsi una speranza che possa cambiare la propria vita.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.0/5

Perché ci piace

  • Intrattiene senza grosse pretese.
  • Il cast è azzeccato, in primis i due protagonisti.
  • Giusto mix tra riflessione e intrattenimento.

Cosa non va

  • Forse a tratti troppo scolastico e convenzionale.