Riders of Justice, la recensione: Mads Mikkelsen tra vendetta e commedia nera

La recensione di Riders of Justice, il film di Anders Thomas Jensen con Mads Mikkelsen, un riuscito revenge thriller con sfumature da commedia nera.

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Riders of Justice: Mads Mikkelsen in un'immagine del film

Il piacere della sorpresa, quel gusto che si prova nel non sapere cosa aspettarsi. Questo vi racconteremo nella recensione di Riders of Justice, il nuovo film di Anders Thomas Jensen con Mads Mikkelsen, disponibile in digitale dal 5 agosto. Quello del regista danese è infatti un film che difficilmente si riesce a inquadrare, per il suo muoversi con fluidità tra i generi e per la capacità di spiazzare lo spettatore nel corso della visione, tanto da riuscire a farsi notare nonostante le difficoltà del periodo, battendo il blasonato Un altro giro nel corso del primo weekend nelle sale del suo paese.

Storia di una vendetta

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Riders of Justice: Mads Mikkelsen in una scena del film

L'apertura è fiabesca e dal tono natalizio, mentre ci viene mostrata una ragazzina di nome Mathilde a cui viene rubata la bici. È il primo di una serie di piccoli avvenimenti che appaiono insignificanti, come una telefonata che comunica cattive notizie o l'auto che non parte, che ci portano e culminano in un drammatico incidente ferroviario in cui perdono la vita undici persone. Tra queste vittime c'è Emma, moglie di Markus, soldato in servizio nel deserto che viene rispedito a casa per badare alla figlia Mathilde, ormai teenager. Markus rifiuta l'aiuto psicologico che gli viene proposto, e di cui ci è evidente che avrebbe avuto bisogno, ma la sua sofferenza diventa rabbia quando Otto, un esperto di statistiche e probabilità, si presenta alla sua porta insieme ad altri due bizzarri individui, Lennart ed Emmenthaler. I tre gli presentano la loro folle teoria riguardo l'incidente, che sarebbe stato organizzato da una banda di violenti, la Riders of Justice del titolo, per eliminare il testimone chiave di un processo, dando il via al desiderio di vendetta di Markus.

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Non solo un revenge thriller

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Riders of Justice: Mads Mikkelsen una sequenza del film

Se quello che abbiamo descritto ha tutto il sapore di un revenge thriller e state già immaginando un personaggio alla Liam Neeson a condurre l'azione, state sbagliando: Riders of Justice non è quel tipo di film, non solo almeno. L'ottimo lavoro di scrittura di Jensen fa sì che questo spunto di partenza non venga declinato secondo i canoni del genere, ma si muova con originalità tra suggestioni e generi diversi, con un andamento imprevedibile che riesce a spiazzare più volte lo spettatore, ma soprattutto metterlo nelle condizioni di non sapere cosa aspettarsi dalla sequenza successiva. C'è azione, c'è tensione, ci si lascia andare persino a una violenza sopra le righe, ma il tutto è condito da un umorismo da Black Comedy che rende unica l'esperienza.

Tutti pazzi per Mads Mikkelsen

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Riders of Justice: Mads Mikkelsen in un momento del film

Un impianto narrativo che a tratti ci ha fatto pensare a un certo cinema del fratelli Coen, che si sostiene sull'ottima scrittura e sulla sicurezza nella messa in scena di Jensen, ma non potrebbe funzionare senza l'apporto fondamentale del cast. Inutile dire che è preziosa la prova di Mads Mikkelsen nel ruolo del silenzioso e tormentato Markus, ma sono altrettanto in parte e funzionali alla storia Nikolaj Lie Kaas che interpreta Otto così come Lars Brygmann e Nicolas Bro che completano il bizzarro trio. Una menzione speciale va fatta per la giovane Andrea Heick Gadeber che aggiunge una sana dose di normalità al gruppo con la sua Mathilde e sostiene la porzione di storia che affronta il rapporto tra Markus e sua figlia.

L'attenzione dello script di Anders Thomas Jensen per questo eterogeneo gruppo di personaggi è un valore aggiunto per una storia che si muove con sicurezza tra generei diversi, creando con questo interessante ibrido qualcosa di originale e capace di dimostrare e mettere in scena la personalità del suo autore. Un qualcosa di cui si sente sempre più bisogno.

Conclusioni

Con sorpresa e gioia ribadiamo la nostra soddisfazione alla fine della nostra recensione di Riders of Justice. Il film di Anders Thomas Jensen è una rinfrescante boccata d'aria in questa torrida estate per come riesce a stupire e spiazzare lo spettatore nel corso della visione, con un interessante e originale commistione di generi. Non è una sorpresa la prova positiva di Mads Mikkelsen nel ruolo del protagonista, ma sarebbe ingiusto attribuire solo a lui i meriti di un casting che funziona in tutti i suoi elementi e contribuisce a mettere in pratica la visione dell'autore.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • L'equilibrio tra le diverse storyline e i diversi toni e generi del film.
  • Mads Mikkelsen, sempre una sicurezza di capacità recitative e carisma.
  • Tuto il cast che accompagna il protagonista, capace di concretizzare e rendere credibile la scrittura dell'autore.
  • L'originalità nello sviluppo di uno spunto già visto e il genere del revenge thriller.

Cosa non va

  • Proprio per la sua fluidità nel mettere insieme toni diversi, può essere inadatto a chi preferisce film più tradizionali.