Chi-raq: la commedia greca di Spike Lee al ritmo di hip hop

Spiazzante, eccessivo, carnascialesco, Chi-raq assume un tono che oscilla tra il tragico e l'ironico, sempre volutamente ed esageratamente sopra le righe.

Per il suo ultimo pamplet politico, Spike Lee ha deciso di scomodare addirittura il teatro greco. Il regista arrabbiato per eccellenza ripropone una personalissima versione di Lisistrata, commedia di Aristofane (la prima della storia con una protagonista femminile!), trasfigurando la leggendaria Atene nella moderna e violenta Chicago. Il fine del regista è quello di lanciare un messaggio di pace, auspicando la fine della violenza tra bande nei quartieri afro. Violenza che miete vittime innocenti e, molto spesso, in giovane età. Bandita ogni sottigliezza, Spike Lee va dritto come un treno verso il suo obiettivo lanciando il suo martellante appello pacifista attraverso situazioni e personaggi rappresentativi di un contesto sociale specifico.

Chi-Raq: Teyonah Parris e John Cusack in un'immagine del film
Chi-Raq: Teyonah Parris e John Cusack in un'immagine del film

A livello di plot, Chi-Raq non si discosta molto da Aristofane raccontando la storia di Lysistrata (Teyonah Parris), donna del gangster Chi-raq (Nick Cannon) - il cui soprannome è una sintesi di Chicago e Iraq, tanto per dare un assaggio dell'atmosfera che si respira nel quartiere. Dopo che Cyclops (Wesley Snipes), capo di una gang rivale, ha dato fuoco alla sua casa e dopo aver assistito alla morte accidentale di una bambina, colpita da una pallottola vagante, Lysistrata decide di fare qualcosa di concreto per arginare la violenza dilagante. Così, supportata dalla militante Miss Helen (Angela Bassett), la giovane inaugura uno sciopero del sesso. Al grido di "No peace, no pussy", Lysistrata e le altre donne del quartiere indossano cinture di castità e occupano una base militare, mandando fuori di testa i loro uomini.

Niente pace... niente sesso!

Chi-raq è un profluvio di rime, musiche hip hop, suoni e colori. Per perorare la sua nobile causa, Spike Lee non si fa mancare nulla, neppure il coro greco incarnato da Dolmedes (Samuel L. Jackson) che si esprime in versi così come la maggior parte dei personaggi. Il regista sceglie la via del bombardamento mediatico facendo ripete ossessivamente ai suoi personaggi gli slogan pacifisti che gli stanno a cuore. Così in due ore abbondanti di film assistiamo a denunce a suon di rap, a tirate retoriche urlate a volume altissimo, a una madre (Jennifer Hudson) che piange la propria bambina assassinata per strada, a marce di protesta e comizi antiviolenza, il tutto in preparazione del cuore del film, lo "sciopero del sesso" delle donne degli sobborghi fi Chicago che si producono in chiare provocazioni sessuali inguainate in vestitini succinti sormontati da futuristiche cinture di castità. "Pump Up the Volume" sembra dirci Spike "urlate con tutto il fiato che avete in corpo perché niente è più importante che far cessare la violenza".

Chi-Raq: Samuel L. Jackson in un'immagine del film
Chi-Raq: Samuel L. Jackson in un'immagine del film

Spiazzante, eccessivo, carnascialesco, Chi-raq assume un tono che oscilla tra il tragico e l'ironico, sempre volutamente ed esageratamente sopra le righe. La provocazione passa attraverso la sensualità della bella e grintosa Lysistrata per poi propagarsi tra tutte le donne del pianeta che hanno a cuore il bene dei loro figli. Non mancano i momenti tipicamente "a la Spike Lee" come gli sguardi in macchina o le lunghe carrellate laterali che seguono i personaggi in movimento. A tratti il film sembra sfociare in un musical all black.

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Spike Lee è ancora arrabbiato

Chi-raq: un primo piano di Nick Cannon
Chi-raq: un primo piano di Nick Cannon

Per incarnare le sue provocazioni marcatamente sessuali, Spike Lee si affida a due interpreti giovani e spregiudicati. La sensuale Teyonah Parris non si tira indietro quando ci sono da mostrare cm di pelle, grintosa e disinibita come le sue compagne di sciopero. Ma a impressionare per la sua fisicità è sopratutto Nick Cannon nei panni dello sbandato Chi-raq. Il rapper ed ex marito di Mariah Carey è una vera rivelazione e buca con lo schermo con il suo atteggiamento strafottente e col corpo muscoloso e tatuato. A fianco dei veterani Samuel L. Jackson e Angela Bassett, una garanzia, come sempre, troviamo una dolente madre interpretata con trasporto da Jennifer Hudson, nativa del South Side. Nel 2008 la madre, il fratello e il nipote della Hudson sono stati assassinati dal cognato a colpi di arma da fuoco, perciò la sua presenza nel film assume un surplus di valore.

Chi-Raq: Teyonah Parris in un'immagine del film
Chi-Raq: Teyonah Parris in un'immagine del film

E di casa a Chicago è anche John Cusack, uno dei pochi interpreti bianchi presenti nel film. All'attore viene affidato il ruolo di Padre Mike Corrigan, un parroco militante e radicale ispirato a Michael Pfleger, vero prete attivista di Chicago. Spike Lee mette in bocca a Cusack un sermone appassionato e straziante in cui l'attore dà il meglio di sé urlando la sua rabbia e incitando la comunità con la voce rotta. A momenti così alti si contrappongono, però, scene grottesche, come l'assalto delle donne alla base militare (moderna acropoli), base guidata dal ridicolo Generale King Kong (David Patrick Kelly) che, sotto la divisa, indossa mutande con stampata sopra la bandiera sudista. Metafore fin troppo facili che, se non indeboliscono la forza del messaggio, creano un'alternanza di toni che spiazzerà gli spettatori più rigorosi.

Movieplayer.it

3.0/5