Purple hearts, la recensione: dal finto matrimonio alla storia d’amore con la star Disney Sofia Carson

La recensione di Purple Hearts: la star Disney Sofia Carson si immerge da attrice e cantante in un film sentimentale sul finto matrimonio che diventa amore, tra un soldato e una musicista.

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Purple Hearts: Sofia Carson e Nicholas Galitzine in un'immagine

Ricatto d'amore (2009), Green Card (1990), Mia moglie per finta (2011), Un amore in prova (The Wedding Date, 2005), Moglie a sorpresa (1992) sono solo pochi esempi di una foltissima e vera e propria categoria di film a tema "finto matrimonio" o finta relazione di cui è piena la cinematografia mondiale. La ragione del proliferare di titoli che si fondano sul 'far credere agli altri che ci amiamo' è dovuta al fatto che questo artificio narrativo è particolarmente fruttuoso per la costruzione di storie d'amore al cinema e con la recensione di Purple Hearts, film romantico diretto da Elizabeth Allen Rosenbaum, su Netflix dal 29 luglio, non possiamo che ammettere che anche quando tutto attorno a noi urla melenso e iper sentimentale, questo tipo di innesco tra due sconosciuti, sortisce sempre il suo effetto. La star Disney Sofia Carson interpreta Cassie Salazar, cantautrice in attesa dell'ingaggio perfetto e indebitata fino al collo a causa del diabete diagnostico da poco, le cui cure non sono coperte dall'assicurazione sanitaria. Nicholas Galitzine (Luke) invece è un soldato in attesa di partire per l'Iraq su cui però pende un debito con uno spacciatore da cui si serviva prima di liberarsi dalla dipendenza. Incontrandosi tramite un amico comune, i due capiscono che l'unico modo per risolvere i loro problemi economici è sposarsi per usufruire del contributo che l'esercito dà ai soldati in procinto di formare una famiglia. Luke e Cassie diventano così formalmente marito e moglie, con la promessa di proseguire con vite separate. Un incidente in guerra costringe però i due ad una convivenza forzata, per salvare le apparenze, in attesa della guarigione del ragazzo. L'amore, come da manuale, farà capolino.

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Purple Hearts: Sofia Carson e Nicholas Galitzine in una foto

Si capisce tutto e ancora più di tutto sin dal trailer di questo film tratto dall'omonimo romano di Tess Wakefield, ma grazie alla palpabile chimica tra i due protagonisti, il modo in cui i due accorciano le distanze fisiche ed emotive e una colonna sonora ricca di arrangiamenti pop accattivanti e un brano originale che non si leva dalla testa, Purple Hearts raccoglierà facilmente i fan degli hallmark movies e quelli del film puramente sentimentale alla Nicholas Sparks per un'estate romantica al punto giusto. Dopo tutto Nicholas interpretava il principe azzurro per la Cinderella/Cenerentola Camila Cabello. Cosa si può volere di più da questo fine luglio in streaming?

Costruire i background

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Purple Hearts: Sofia Carson e Nicholas Galitzine in una scena

Gli sdolcinati film per la TV Hallmark così come quelli già citati, i sentimentalissimi in stile Le Pagine della Nostra Vita, per citare il capostipite, perfetti per serate in famiglia, a Natale, durante le vacanze, hanno la loro infallibile formula e funzionano proprio per la loro rassicurante prevedibilità, con lieto fine, a volte anche strappalacrime, assicurato. Tutto deve seguire lo schema della morale finale e i buoni sentimenti e i personaggi devono essere diversi solo in apparenza. Purple Hearts mette letteralmente il piede in due staffe, prende una storia vista e rivista mille volte, gli conserva i twist narrativi chiave tra cui anche e naturalmente il lieto fine e rimpolpa tutto intorno ai punti cardine.

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Purple Hearts: Scott Deckert e Nicholas Galitzine una scena

Colora, costruisce i background dei due, arreda le case, dà voce ad amici e genitori, cura lo smalto, le pettinature, fonda le basi dei gusti, i timori e le diffidenze dei due. Se la rischia anche in più di un'occasione con un po' di politica e critica della società americana quando tratta il tema della guerra in Iraq e il ruolo degli Stati Uniti nel fare del presunto bene al prossimo. Il tutto per non finire nel calderone dei film dimenticati nel proprio account Netflix.

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Crederci è fondamentale

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Purple Hearts: Sofia Carson e Nicholas Galitzine in un momento del film

Per confezionare un film sentimentale come si deve, però, la prima vera regola da seguire, sempre e nonostante tutto è crederci. È fondamentale considerare ciò che si sta raccontando come plausibile. Le parole che non ti ho detto, film del 1999, ad esempio, si basa tutto sulla possibilità che a scrivere delle lettere d'amore messe dentro una bottiglia lanciata nell'oceano ci sia un uomo affascinante e tormentato come Kevin Costner. Con questa legge non scritta ben fissa nella mente, Elizabeth Allen Rosenbaum dirige i suoi protagonisti con tenerezza e convinzione. Se ci è o ci fa poco importa, il risultato è una storia in cui i gesti plateali, sdolcinati, melensi sono presi sul serio, i personaggi li fanno propri cosicché Purple Hearts, come i generi a cui si ispira e prende a modello, è prendere o lasciare, senza vie di mezzo.

Musica che fa la differenza

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Purple Hearts: Sofia Carson in un'immagine

Cassie fa la musicista, con la sua band, The Loyal, sta cercando di sfondare nel mondo della musica. Nei film sentimentali trascurabili a cui siamo abituati, questo sarebbe solo un dettaglio di contorno inutile mentre la voce di Sofia Carson, le sue performance sul palco e il brano composto per il "marito" in Iraq, fanno la differenza. Come Back Home, questo il titolo del brano, è da subito orecchiabile, cantabile e quasi un tormentone.

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Purple Hearts: Sofia Carson in una scena

Il pezzo è stato scritto ad hoc per l'occasione da Justin Trenter, lo stesso che ha all'attivo collaborazioni con mezzo mondo della musica tra cui Britney Spears, Gwen Stefani, Justin Bieber, Ariana Grande, Lady Gaga ed addirittura i nostri Måneskin. Non sarà di certo Shallow di Lady Gaga ma aiuta il film a salire di livello ed a renderlo una visione in linea con le sere d'estate.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Purple Hearts, eleggendolo il film sentimentale di questa estate 2022, grazie al suo mix tra il romanticismo alla Nicholas Sparks e il buonismo in stile film Hallmark. Grazie alla voce di Sofia Carson, il brano originale Come back home, composto per lei da Justin Trenter e la chimica tra l’attrice e la sua controparte Nicholas Galitzine, il film riesce a farsi notare un po’ di più e garantirsi almeno di non essere dimenticato, diciamo fino a fine agosto.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • Sofia Carson e Nicholas Galitzine sono una coppia perfetta e ben miscelata sullo schermo.
  • Il brano originale Come Back Home è trainante e orecchiabile.
  • Il film sembra credere veramente all’amore che professa e questo fa guadagnare punti.

Cosa non va

  • Dal primo fotogramma, si capisce la fine del film.
  • Sul tema del “finto matrimonio” ci sono film decisamente migliori da recuperare.