Pet Sematary in blu-ray: ecco l'intrigante (e migliore) finale alternativo da non perdere

La recensione del blu-ray di Pet Sematary: tra i numerosi e interessanti extra, anche un finale alternativo suggestivo tutto da gustare. Buono il video e molto coinvolgente l'audio, soprattutto nella traccia inglese.

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Pet Sematary: John Lithgow e Jeté Laurence in una scena del film

Anche se non avrà soddisfatto tutti i fans del celebre scrittore, Pet Sematary, nuovo adattamento del romanzo omonimo di Stephen King dopo quello del 1989 firmato da Mary Lambert, è stato comunque un evento come qualsiasi trasposizione sul grande schermo delle opere del re dell'horror. A dare un valore aggiuntivo al prodotto homevideo targato Universal Pictures Home Entertainment Italia, come vedremo nella recensione del blu-ray di Pet Sematary (attenzione, seguiranno spoiler ), la presenza di un finale alternativo più inquietante.

Come noto, nella storia della famiglia Creed che si trasferisce nei pressi di un terreno sacro agli indiani, i registi Kevin Kolsch e Dennis Widmyer si sono presi delle libertà rispetto al romanzo. Se il gatto Church è sempre la prima vittima resuscitata, poi a morire sotto il camion sarà la figlia Ellie e non il piccolo Gage, cosa che cambierà anhe i rapporti fra il marito Louis e sua moglie Rachel. Per il resto permane l'assurda ostinazione nel non voler rassegnarsi alla morte e utilizzare il cimitero indiano per resuscitare creature che però non saranno più le stesse.

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Pet Sematary: una sequenza del film

Un clamoroso, inquietante (e migliore) finale alternativo

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Pet Sematary: una scena con Jason Clarke

Stavolta, nel recensire il blu-ray di Pet Sematary, la precedenza rispetto alla parte tecnica ce l'ha sicuramente l'analisi del finale alternativo di 9 minuti presente fra gli extra e decisamente rilevante rispetto ad altri contributi di questo tipo presenti in altri prodotti homevideo. Perché qui cambia veramente la "filosofia" del finale. In quello cinematografico, come si ricorderà, Louis combatte con la figlia Ellie "trasformata" nel cimitero, ma ad un tratto Rachel, già sepolta e resuscitata, lo pugnala alle spalle. Alla fine i tre "trasformati" vanno verso l'auto dove c'è il piccolo Gage, unico ancora vivo, facendo intuire quale sarà l'epilogo.

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Pet Sematary: Jeté Laurence durante una scena

Nel finale alternativo, invece, i Creed sembrano destinati a un ipotetico futuro quadretto familiare composto da due vivi e due "non morti". Ci spieghiamo meglio: in questa versione Ellie trascina nel cimitero la madre morente, Louis arriva per fermarla, ingaggia la battaglia, ma si ferma quando la figlia gli dice che essere una famiglia è ancora possibile. A quel punto Louis rassicura una Rachel (ancora viva) vicino al luogo della sepoltura, che tutto andrà per il meglio. Nel finale un Louis (vivo) prende il figlio Gage (vivo) dall'auto e va in casa, davanti a un quadro della famiglia appeso alla parete. I due vivi, con il volto preoccupato e turbato, vengono raggiunti dalle "non morte" Rachel ed Ellie, per un abbraccio collettivo che replica la foto alla parete.

Ed ecco perchè è stato tagliato

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Pet Sematary: Jason Clarke, Amy Seimetz, Jeté Laurence, Hugo Lavoie in una scena

Un finale alternativo che ci è sembrato migliore perché meno banale, in qualche modo più inquietante e foriero di angoscianti interrogativi che restano anche alla fine del film, dopo la visione. Ma forse, purtroppo, proprio per questo motivo tagliato. Perché gli stessi registi Kevin Kölsch e Dennis Widmyer hanno infatti svelato che questo era il finale inizialmente concepito e previsto dalla sceneggiatura, ma alle proiezioni di prova il finale cinematografico era più chiaro al pubblico, ha avuto un effetto migliore sugli spettatori e li ha lasciati con meno domande. Un vero peccato.

Un'ora e mezza di extra fra scene eliminate e approfondimenti

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Ma il finale alternativo non è l'unico extra, anzi i contenuti speciali offrono un'ora e mezza di contributi interessanti. A partire da Oltre la trappola, che in quattro capitoli (in tutto 62 minuti) esamina vari aspetti della produzione, l'adattamento del romanzo originale per il pubblico contemporaneo, il design, le location, il cast e i personaggi. In particolare i capitoli sono: La Resurrezione (17'), con cast e troupe che parlano delle opere di King e del processo di adattamento, cambiamenti compresi, al grande schermo; L'ultima dimora (13') sulle riprese a Montreal e sui costumi; La strada verso il dolore (14') sul lavoro sul set con i gatti, la creazione del cimitero e della scena del camion; La morte torna a casa (18') sui temi del film, il trucco dei "non morti", la performance di Jeté Laurence, il trucco di Zelda e altro ancora.

Ma non è finita qui. Ci sono poi sette scene eliminate ed estese per un totale di 17 minuti. A chiudere il tutto due featurette: Terrore notturno (5'), con scene di Louis, Rachel ed Ellie che affrontano le loro paure, e La storia di Timmy Baterman (3'), con Jud che racconta la storia di un ragazzo ucciso in guerra e resuscitato nel cimitero di Micmac.

Pet Sematary, la recensione: una nuova versione tra rivisitazione e tradimento

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Pet Sematary: Jeté Laurence in un'immagine del film

Il video: la fisiologica morbidezza delle scene scure

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Pet Sematary: John Lithgow in una scena del film

Passando all'aspetto prettamente tecnico, il video del blu-ray di Pet Sematary è sicuramente di buona qualità, ma non di quelli da lasciare a bocca aperta, soprattutto per motivi legati alla fotografia e ad alcune scene più problematiche. In genere infatti il dettaglio c'è tutto e il quadro è solido. Ma le scene in interni in condizioni di scarsa luminosità sono molto morbide, oltre che un po' rumorose, e inoltre in questi frangenti il quadro dà una sensazione di maggior piattezza.

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Pet Sematary: Jason Clarke in una sequenza del film

Per il resto nel complesso le immagini sono nitide e con alcuni particolari in bella evidenza, come i primi piani sofferti di Jud o i peli del gatto Church. Ma anche vegetazione, legno e abiti sono ben dettagliati. Il contrasto è buono e il croma variegato: pur privilegiando tonalità grigio-verdi sobrie e non urlate, si accende per il rosso del sangue, mentre i neri sono quasi sempre profondi.

L'audio: tensione e brividi assicurati (soprattutto in originale)

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Pet Sematary: una foto del gatto Church

Inutile sottolineare che quando si parla di audio, il rammarico di dover ancora una volta raccontare il parallelo fra la traccia Dolby digital 5.1 italiana e il Dolby Atmos inglese (con core True HD), è enorme. Come quasi sempre avviene, anche nell'ascolto italiano il coinvolgimento è buono, il problema è che ascoltare la controparte inglese è come tirare giù il freno a mano e il senso di inquietudine aumenta.

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Pet Sematary: Jason Clarke in un momento del film

Alcune sequenze chiave sul piano sonoro come il fragoroso passaggio del camion, la suggestiva processione dei ragazzini in maschera con i tamburi o le visioni che ha Rachel di sua sorella, rivelano la differenza: certo, gli effetti panning e la botta dei bassi ci sono anche nella traccia italiana, sicuramente di buon livello, ma in quella inglese ogni colpo di tamburo, passaggio di camion, tonfo o scricchiolio del pavimento diventa un'esperienza diversa, con una profondità dei bassi, una potenza generale e un microdettaglio superiori anche negli effetti ambientali delle scene più tranquille. Insomma, se horror deve essere, nell'audio inglese ci sono più brividi e tensione maggiore.

Conclusioni

Come abbiamo visto nella recensione del blu-ray di Pet Sematary, il valore aggiunto dell’edizione è la presenza di un intrigante finale alternativo e una quantità notevole di extra interessanti. Anche la parte tecnica comunque è valida, con un buon video i cui limiti sono legati solo alla fotografia, e un audio molto coinvolgente, soprattutto nella traccia originale.

Movieplayer.it
4.5/5

Perché ci piace

  • La presenza di un finale alternativo molto intrigante.
  • La notevole quantità di extra.
  • Il video rispetto della fotografia.
  • Un audio ricco di tensione, soprattutto in inglese.

Cosa non va

  • La traccia audio italiana in semplice Dolby Digital è un po’ limitata.
  • L’eccessiva morbidezza video delle scene scure.