Recensione Ötzi e il mistero del tempo: tra realtà e fantasy, la storia dell’Uomo del Similaun

La recensione di Ötzi e il mistero del tempo: dopo essere stato presentato allo scorso Giffoni Film Festival, il fantasy italiano arriva nei cinema italiani.

Agli inizi degli anni '90 è stato trovato ai piedi del ghiacciaio del Similaun un reperto archeologico importantissimo, ovvero i resti di un uomo vissuto nell'età del rame. Oggi il corpo di Ötzi, chiamato così perché i suoi resti erano ben nascosti tra la Val Senales dell'Alto Adige la valle Ötztal del Tirolo, è una delle maggiori attrattive del Museo Archeologico dell'Alto Adige nonché l'effettivo protagonista di un fantasy movie made in Italy che ne (re)immagina la storia: Ötzi e il mistero del tempo.
Il film di Gabriele Pignotta, presentato in anteprima al Giffoni Film Festival del 2018, vede infatti come protagonisti un gruppo di giovanissimi amici, i "cacciatori di tesori",che si ritrovano ad avere a che fare con la perfida strega Gelica (Alessandra Mastronardi), colpevole di aver rubato proprio dal museo di Bolzano la preziosissima "mummia" con l'intento di resuscitarla.

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Ötzi e il mistero del tempo: Judah Cousin, Amelia Bradley e Diego Delpiano in una scena del film

Ötzi e il cast del film

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Ötzi e il mistero del tempo: Vinicio Marchioni e Diego Delpiano in una scena del film

L'idea di "promuovere" la figura di Ötzi attraverso un lungometraggio dal respiro internazionale, ovvero girato in lingua inglese e con un cast composto da attori provenienti da tutta Europa e tra i quali spiccano - oltre alla Mastronardi - anche Michael Smiley e Vinicio Marchioni, è assolutamente ottima.
E lo è non solo perché fa sempre bene al Belpaese rendere giustizia al proprio patrimonio - in questo caso archeologico - ma anche in quanto la pellicola racconta il bellissimo rapporto che si viene a creare tra un "personaggio" proveniente da un passato più che remoto e gruppo di ragazzini che in qualche modo, per semplicità e incanto, ricordano quelli degli amatissimi adventure movie pre-adolescenziali degli anni '80. Tra corse in bicicletta, improbabili amicizie e walkie talkie.

Un fantasy retrò

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Ötzi e il mistero del tempo: Michael Smiley in una scena del film

Rapporto che trova respiro, soprattutto narrativo, specialmente nell'empatia che si instaura tra Ötzi e Kip, ragazzino orfano di madre che proprio grazie all'avvento nella sua vita di quello che si scoprirà essere un magico e antichissimo "sciamano", riuscirà a ritrovare il sorriso e a sentire meno la mancanza del suo genitore scomparso prematuramente.
Certo Ötzi e il mistero del tempo è un prodotto prettamente dedicato ai più piccoli, non a caso è stato il vincitore della categoria 6+ del Giffoni, ed è ben lungi da essere anche solo lontanamente paragonabile a capolavori senza tempo (e soprattutto senza età) quali I Goonies, eppure la pellicola - nonostante alcune evidenti pecche di sceneggiatura e l'utilizzo di effetti speciali retrò - è talmente genuina da risultare piacevole al netto di tutti i suoi limiti che - soprattutto dato l'epilogo - non ne limitano la magia.

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3.0/5