One Piece Film Red, la recensione: il musical piratesco della Nuova Era

La recensione di One Piece Film Red, nuovo e interessante lungometraggio cinematografico del franchise di Eiichiro Oda che miscela musica e azione in un'avventura dinamica e originale legata al passato di Luffy e di Shanks il Rosso.

One Piece Film Red, la recensione: il musical piratesco della Nuova Era

Mentre nel manga Eiichiro Oda ha finalmente svelato volto e poteri del tanto nominato Dottor Vegapunk, aprendo ufficialmente le porte alla fase conclusiva dell'opera, esce in Italia il tanto atteso One Piece Film Red, divenuto il nono incasso migliore dell'intera storia del Giappone e oggi in recensione. Si tratta del quindicesimo lungometraggio cinematografico dedicato al franchise piratesco e il primo - in definitiva - ad essere ideato per abbracciare anche il musical.

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One Piece Film: Red, una scena del film anime

Un titolo che non vuole fare del genere unica e invadente bandiera, comunque, sfruttandolo non in senso completamente diegetico al racconto ma a piccole e studiate riprese, un po' come il recente Belle di Mamoru Hosoda. La musica e il canto sono però centrali nel nuovo titolo diretto da Gorō Taniguchi, tanto da essere al contempo pretesto e motore narrativo della storia che ha come grande protagonista Uta, personificazione metaforica della musica stessa (questo significa Uta in giapponese), amica d'infanzia di Luffy e apparentemente unica figlia dell'Imperatore Shanks il Rosso.

Elegia

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One Piece Film: Red, una scena del film

Come ogni altro film della saga, anche Red non può dirsi propriamente canonico. Il racconto è infatti imbastito al di fuori della continuity principale di One Piece, per l'esattezza tra la fine della Saga di Whole Cake Island e l'inizio della Saga del Paese di Wa. Alcuni elementi risultano però canonici, come ad esempio l'intera storia del Regno di Elegia o appunto l'introduzione e i legami di Uta. Proprio quest'ultima è la vera stella del lungometraggio animato, una sorta di pop-star idol di fama mondiale che in appena due anni ha saputo conquistare il cuore dei suoi milioni di fan, chiamati a partecipare in massa al primo mega concerto della cantante organizzato nell'Isola di Elegia. Qui sorgeva il Regno della musica, abitato da cantanti, compositori e orchestre da ogni dove, distrutto dodici anni prima in una sola notte, durante una terribile tragedia. Uta ha pensato a tutto: all'arena dove ospitare il pubblico, al cibo, alla scaletta. Il suo obiettivo è fare in modo che i suoi amati fan trascorrano momenti indimenticabili, si divertano senza pensieri, che dimentichino in quel fantasmagorico evento tutti gli orrori della vita e della grande era della pirateria.

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One Piece Film: Red, una sequenza del film animato

La idol sembra infatti detestare i pirati e covare una certa avversione verso di loro, tanto da non risparmiare dal suo giudizio nemmeno Luffy e la sua ciurma, così come quella di Law o di Big Mom. Il concerto esiste per portare felicità, comunione e condivisione in un mondo dove sia la Marina che il Governo Mondiale e i pirati generano solo odio, terrore e distacco. Esiste per provare che una Nuova Era è possibile e realizzabile grazie al potere della musica, almeno finché non è la musica stessa a imbarbarirsi in caos e suonare note tragiche e spaventose, divenendo pura prigionia e tormento.

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Passato e futuro

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One Piece Film: Red, una sequenza

Era dai tempi di Once Piece Z che un lungometraggio del franchise non riusciva a penetrare fin sotto la pelle dello spettatore medio o dei fan più esigenti. Dieci anni precisi che hanno segnato profondi cambiamenti sia nella saga di Oda che nel mondo stesso, quelli che Red non ha potuto ignorare. Si avverte prima di tutto la necessità di tornare a raccontare qualcosa in grado di scalfire la superficie dell'azione e dell'epica del racconto, che abbia in effetti qualcosa da dire e un valido motivo per esistere. In questo senso è diverso sia da One Piece Gold che da One Piece Stampede, molto più fini a se stessi e senza grande valore narrativo, mentre qui la sola esistenza di Uta e le sue stesse azioni sono specchio diretto del mondo post-pandemia. Due anni di difficoltà e distacco sono passati anche grazie all'aiuto dei mezzi dei social e del mondo dell'entertainment, compresa ovviamente la musica. Il messaggio d'unione e trasporto e condivisone che trasmette il film è certamente legato al sentimento di disperazione e alienazione provato negli ultimi difficili anni, elemento che probabilmente sia Oda (storia originale) che Tsutomu Kuroiwa hanno voluto rendere colonna portante della storia.

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One Piece Film: Red, un'immagine del film d'animazione

Un titolo dal cuore dinamico e festaiolo, coloratissimo, esplosivo e trascinante anche grazie alle canzoni composte appositamente per l'evento (che spaziano dal k-pop al rock-metal più scatenato, pensando a brani come Backlight o I'm Invincible). Si tratta di un concerto e un concerto deve essere, con esibizioni, inframezzi, momenti di dialogo con il pubblico e stravaganze di ogni sorta, almeno finché concerto non è più e diventa altro, qualcosa di più articolato e bicefalo che scende a fondo nel passato di Uta, Luffy e Shanks per spiegare i tanti perché del presente e aprire la strada a un futuro differente, costruito sulla verità e non sulla menzogna. La splendida e ben elaborata animazione traballa dal buono all'eccellente, con alcuni passaggi action di grande dinamismo e fluidità, anche quando la scena è stracolma di personaggi e combattimenti, tra digitale e tradizionale.

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One Piece Film: Red, un'immagine

Soprattutto l'intera parte conclusiva si fa notare, con uno scontro finale dal mordente epico dove l'estro visivo di animatori e regista deflagra in tutto il suo potenziale, liberandosi in un turbinio concatenato di stili, volti e azioni che ha del sensazionale e del convulso, da felice mal di testa. Che poi non sia abbastanza incisivo o memorabile nel corpo centrale, poco importa; così come per il problema dei troppi e inutili personaggi in campo (problema che i film si trascinano da Stampede) e questa impellente e reiterata necessità di riempire a tutti i costi lo schermo anche quando non richiesto. Sono dettagli di cui tenere conto, in verità, specie in sede d'analisi, ma scompaiono o si fanno piccoli davanti al concetto che fa da ossatura a Red, alla bellezza del suo vibrante spirito narrativo, all'animazione che sa essere al contempo composta e forsennata a' la Studio Trigger e all'esistenza di Uta, che è figlia, amica, artista, musa e nemica. Un tutto come la musica che rappresenta, nel bene e nel male.

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Conclusioni

One Piece Film: Red si dimostra un ritorno cinematografico discretamente vincente, emozionante ed efficace per la saga di Cappello di Paglia. Tirando le somme di questa recensione, il nuovo lungometraggio del franchise è forte di un sentimentalismo di penna che funziona magnificamente nella gestione dei rapporti umani e dei legami in gioco, mentre il comparto visivo si cimenta in uno strabordante e vivace spettacolo d'azione tra i migliori e meglio elaborati della storia dell'IP sul grande schermo. Non mancano difetti importanti - pensando ad esempio a un corpo centrale non proprio convincente - ma dopo Strong World e Z è sicuramente il film che più degli altri ha saputo toccare con decisione e ritmo trascinante corde invisibili del nostro cuore.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Il personaggio di Uta, grandissima protagonista della storia insieme alle sue canzoni.
  • Il regno d'Elegia e la sua mitologia.
  • L'anima concettuale del racconto, legato al momento post-pandemico, alla condivisione e all'attesa di una nuova e forse migliore era.
  • L'epico scontro finale.

Cosa non va

  • Troppi personaggi, spesso inutili e lì per puro fan service.
  • Non c'è vero equilibrio tra parte musical e racconto tradizionale.
  • Il secondo atto è di passaggio e ripresa, poco incisivo e disallineato al resto al film.