Life in a Day 2020, la recensione: eventi memorabili in un film che dimenticheremo

Dopo l'anteprima al Sundance 2021, Life in a Day 2020 è disponibile su YouTube per mostrare il mondo durante la pandemia.

Life In A Day 2020 3
Life in a Day 2020: una foto del film

Dieci anni dopo l'esperimento globale di Life in a Day, il regista Kevin MacDonald e il produttore Ridley Scott hanno deciso di fare il bis per fotografare il mondo in un preciso momento durante la pandemia, come svela la recensione di Life in a Day 2021. Il film corale è stato realizzato con lo stesso metodo del precedente e con la collaborazione di YouTube, che ospita la prima mondiale in streaming. Il 25 luglio 2020 le persone da ogni parte della Terra sono state invitate a riprendere la loro giornata e caricare i video sulla piattaforma. Da qui, con un intenso lavoro di selezione e montaggio, Kevin MacDonald ha messo insieme un'opera corale che evidenzia come le differenze nella vita dei popoli siano meno pronunciate di quanto si possa pensare, ora più che mai.

Formula vincente non si cambia. Kevin Macdonald ripropone la stessa struttura adottata nel primo Life in a Day assemblando il materiale così da riproporre una giornata intera, dall'alba al tramonto, e accostando i video spesso e volentieri in base alla prossimità di contenuto. A visione avvenuta, ci fa sorridere la presenza in massa degli italiani sui sentieri di montagna, probabilmente per sfuggire all'affollamento di spiagge e località balneari. Qualcuno coglie anche l'occasione per una proposta di matrimonio in ginocchio, anello e scarpe da trekking. Nel frattempo, nel resto del mondo si vive, si lavora, ci si protegge e si passa il tempo attaccati a pc e cellulari, forma di comunicazione prevalente nell'era del coronavirus.

Dall'alba al tramonto, ecco dove eravamo il 25 luglio 2020

Life In A Day 2020 5
Life in a Day 2020: una foto del film

Rispetto al predecessore, Life in a Day 2020 evidenzia un peggioramento del nostro mondo. In piena pandemia, la società globale appare smarrita, preoccupata, e nonostante qualche felice eccezione, quel gioioso inno di speranza confezionato dieci anni fa da Kevin MacDonald lascia il posto a un seguito più problematico. Oltre a essere più precaria, l'odierna esistenza è dominata dalla tecnologia il che può non essere sempre un bene. Il film si apre, infatti, con una sinfonia di donne in travaglio che partoriscono, immagini forti alternate a quelle di un infermiere afroamericano che, in primissimo piano, intona in perfetto tedesco il Lied di Franz Schubert Il Re degli Elfi. L'alba corrisponde alla nascita della vita in uno dei momenti più potenti del film. Poco dopo, bambini e adulti vengono mostrati al momento del risveglio: in un profluvio di schermi che si accendono, la prima cosa che fanno, con gli occhi ancora socchiusi, è prendere in mano il cellulare e iniziare a navigare. Poco più avanti, faranno la loro comparsa nel film i temuti influencer.

I 20 migliori documentari su Netflix da vedere assolutamente

Life In A Day 2020 1
Life in a Day 2020: una foto del film

A sorpresa, il tema della pandemia in Life in a Day 2020 è meno centrale di quanto ci si attenderebbe. Qua e là compaiono mascherine, malati e persone chiuse nelle loro case, ma la vita, ancora una volta, è più forte di tutto. Si pensi alla donna inglese ben più preoccupata di non riuscire a restare incinta che del coronavirus o degli abbracci e delle cerimonie, presenti comunque in discreta quantità. Anche la natura ha un ruolo preponderante: c'è chi va a correre, chi va in canoa, chi vaga per i boschi, chi cura gli animali e c'è un uomo che mostra la sua esperienza estrema in Siberia mentre se ne va in giro a torso nudo o si getta nel lago gelido confessando che il suo principale timore è non riuscire a lasciare il segno.

Troppa ambizione non ripaga

Life In A Day 2020
Life In A Day 2020: un'immagine del film

La pandemia di coronavirus che attanaglia il mondo viene rappresentata nelle sue conseguenze sanitarie, attraverso le immagini dei malati e il ricordo chi non è più con noi, ma anche di quelle economiche. Tra i risvegli montati insieme da Kevin MacDonald c'è quello di un uomo che ha trasformato la sua automobile in casa dopo aver perso tutto a causa della pandemia. Come contraltare, sentiamo il discorso del marine trumpiano che fa footing inneggiando all'ex Presidente o le numerose famiglie che, chiuse in casa, passano il tempo a mangiare incuranti del resto. L'emergenza sanitaria, inoltre, non è l'unico fatto storico degno di nota del 25 luglio 2020. Negli stessi giorni gli Stati Uniti erano infiammati dalle proteste di Black Lives Matter e anch'esse trovano spazio nel film tra scene di manifestazioni di piazza e sovranisti che tappezzano il loro cortili de bandiere della Confederazione Sudista.

Life In A Day 2020 4
Life in a Day 2020: una foto del film

Ci sono momenti di Life in a Day 2020 che resteranno impressi nella mente dello spettatore come la donna che mostra le immagini del figlio, apparso nel primo Life in A Day e ora deceduto a causa delle complicazioni da Covid-19. La morte è parte della vita non solo durante una pandemia e il film lo documenta mostrando urne funerarie e frammenti di cerimonie funebri. Il documentario di MacDonald soffre, però, di alcuni limiti presenti già nel primo capitolo. Il tentativo di bilanciare documentazione e afflato artistico non funziona a dovere in parte a causa della varietà del materiale mostrato in parte alle scelte di montaggio. In più, stavolta l'esigenza di documentare la vita quotidiana si carica di un'ulteriore livello a causa del particolare momento storico in cui le riprese sono state realizzate. Nel complesso, il film non sembra all'altezza di portare a termine il compito prefissato elevandosi dall'ordinarietà. Troppo pochi i momenti ironici e le svolte sorprendenti per renderlo memorabile. E dire che il materiale umano non mancherebbe.

Conclusioni

La recensione di Life in a Day 2020 mette in luce i pregi e i limiti dell'operazione di Kevin MacDonald e Ridley Scott reiterata per fotografare il mondo in piena pandemia. La ricchezza e la varietà del materiale umano presente nel film riservano piacevoli sorprese e momenti memorabili, ma il tentativo di bilanciare documentazione e afflato artistico nell'insieme non funziona a dovere. Il film che ne risulta è più ordinario che memorabile, il tutto nonostante il momento storico fotografato.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.2/5

Perché ci piace

  • La varietà dei video assemblati è un inno alla speranza e all'umanità.
  • Non mancano i momenti che colpiscono al cuore...

Cosa non va

  • ...ma nell'insieme il film mostra limiti dovuti alla discrepanza tra le ambizioni artistiche del suo regista e l'esito finale.