Legami sporchi con i b-movie

Giorgio Molteni parla di Legami sporchi, e del suo attaccamento ai b-movie.

Esce Legami Sporchi, film omaggio dei b-movie d'azione italiani. E in conferenza stampa incontriamo il regista, Giorgio Molteni, il protagonista, Edoardo Sala e, in una breve apparizione, Ines Nobili.

Ines, ci parli un po' del suo primo film importante. Ines Nobili: E' in effetti il primo film in cui ricopro un ruolo da protagonista. Il mio è un personaggio dalle mille facce. Ho cercato di dare del mio, ma ho anche tentato di capire come si sarebbe mossa una miliardaria in quelle condizioni. E' il mio primo ruolo vero, e il rapporto con il cast mi ha aiutato molto. Ho avuto un rapporto meraviglioso con Thomas Arana.

Com'è stato scelto il luogo in cui girare? Giorgio Molteni: Il luogo non è un luogo che nel film viene geograficamente definito, è un luogo qualsiasi, ed è stato scelto anche in base alle esigenze della produzione.

Edoardo Sala: L'obiettivo era ricavare un posto bidimensionale, quasi fumettistico. E' stata molto improvvisata come location, ma mi pare che questa sia una delle caratteristiche dei b-movie.

Qual è il suo rapporto con i b-movie, e in cosa consiste questo omaggio? Giorgio Molteni: Il b-movie è essenzialmente quel film nel quale gli snodi narrativi fondamentali vengono estremamente semplificati. Io faccio il regista perché, quando ero bambino, venivo affascinato dai film di grande distribuzione che venivano dall'America. Rimanevo in sala anche per due spettacoli di fila. E così l'omaggio è il ricordarmi di quei film che vedevo, quasi sempre thriller e noir.

In quali aspetti ha influito la coproduzione con la Spagna? Giorgio Molteni: Mah, gli spagnoli hanno messo una piccola, piccolissima quota di capitale. Poi abbiamo fatto un casting in Spagna, e vi abbiamo trovato molte delle nostre attrici. Per quanto riguarda la costruzione del film, hanno condizionato pochissimo la storia.

Come ha lavorato sui dialoghi? Giorgio Molteni: I dialoghi sono impostati su uno stampo fumettistico. Ciò non toglie che i personaggi abbiano dietro una storia importante.

Edoardo Sala: I dialoghi in inglese sono molto divertenti, soprattutto se in stile hard-boiled come era in questo caso. Rispetto a Il servo ungherese si cambia del tutto registro. Lì ero un nazista, severo, qui sono un personaggio che tenta disperatamente di emulare Marlon Brando. Dopotutto i film parlano sempre di qualcuno che vuole disperatamente essere qualcosa.