Recensione Decoys (2004)

Nessuna pretesa, se non quella di spaventarsi almeno una volta; cosa che non riesce neppure con i colpi di scena, troppo studiati per essere sorprendenti.

Le bionde c'invaderanno

Il college di una placida cittadina diventa scenario di eventi inquietanti; gli studenti maschi scompaiono in circostanze misteriose per esser ritrovati completamente assiderati e col volto sfigurato dal terrore.
Casualmente coinvolto nella ricerca dell'assassino, Luke confida all'amico Roger di aver scoperto l'arcano: si tratta di aliene spietate, che si celano sotto l'aspetto di meravigliose bionde.
Deciso a fermarle, combatterà con tutti i mezzi per salvare la Terra dall'invasione.

Sesso, violenza e un pizzico di humor per l'ennesimo horror dell'estate, uscito a distanza di due anni dall'ultimo ciak e distribuito da Moviemax.
Budget decoroso e attori bellocci non impediscono di alzare gli occhi al cielo per le ingenuità di cui la sceneggiatura è intrisa a partire dal protagonista: troppo coraggioso, irruento e poco credibile nella storia con la poliziotta matura. Molto meglio quando seduce le aliene o prende a pugni la ragazzina isterica. Un Colin Farrell in miniatura la cui maschera facciale monoespressiva, fa rimpiangere i bambocci di Dawson's Creek.
Il resto del cast non è da meno; reperito in corso d'opera, è costellato di aspiranti reginette totalmente prive di capacità recitativa.

Nessuna pretesa, se non quella di spaventarsi almeno una volta; cosa che non riesce neppure con i colpi di scena, troppo studiati per essere sorprendenti. Al secondo primissimo piano del cadavere congelato si sbadiglia già della grossa, per non parlare dell'ennesima scena di sesso in cui non c'è nulla d'eccitante.
Qualche topless al silicone per accontentare gli spettatori adolescenti, che saranno i primi a sorridere pensando a Roger che rifiuta di perdere la verginità con la bionda meno suora del pianeta, in attesa del momento giusto.
E mentre lo schermo è ingolfato di replicanti di Pamela Anderson, s'intuisce che si tratta di una vera invasione di aliene; raffinati prodotti di chirurgia estetica alle quali, il film stesso strizza l'occhio in un'autocitazione, regalando un'unica sfumatura d'intelligenza che scivola però sullo sfondo senza rumore.

Già visti gli alieni viscidi e i tentacoli retrattili; obsoleto il terrore nel college e il lieto fine con sorpresa. Inutile lo sfoggio di effetti digitali e di morti nella neve.
Finte bionde tanto sfacciate da diventare noiose, confermano che non bastano belle immagini a coprire la totale assenza di idee.