Recensione Walking on Sunshine (2014)

Lei inglese, lui pugliese; si amano, si lasciano e si ritrovano alla vigilia delle nozze del ragazzo con la sorella della sua ex; il musical di Max e Dania rinverdisce i fasti delle più belle hit degli anni '80, ma il risultato è poca cosa.

Per motivi che vanno oltre ogni logica comprensione (ed è meglio così), gli amori più struggenti e romantici sono quelli che si consumano d'estate, quando la nostra mente non è più concentrata sullo studio o sul lavoro, ma vuol godere della bellezza di un panorama mozzafiato, di un mare calmo e un sole splendente. Taylor (Hannah Arterton), inglesina tutto pepe, sogna ancora il giorno in cui ha conosciuto il bellissimo Raf (Giulio Berruti), un adone pugliese che ha allietato le sue ferie. Alto, fisico scultoreo, occhi cristallini, Raf ha rapito il cuore della ragazza e a sua volta è stato ferito dalla fuga della giovane donna, tornata a Londra per laurearsi.

Quando, alcuni anni dopo, la spumeggiante sorella di Taylor (Annabel Scholey), Maddie, abbandondata dal fidanzato Doug (Greg Wise), decide di sposarsi in Puglia con un ragazzo del luogo, nessuno immagina che il futuro sposo sia proprio Raf. Per Taylor, profondamente legata alla sorella, la rivelazione è straziante. In nessun caso potrebbe far del male all'amata Madison. Sceglie così di ignorare i sentimenti che provava e prova tuttora per Raf, in nome di un affetto ben più profondo. Cupido, però, ci mette lo zampino e tutte le tessere del mosaico finiranno al posto giusto.

Cuori di panna

Walking in Sunshine: Leona Lewis con Hannah Arterton in una bizzarra scena del film
Walking in Sunshine: Leona Lewis con Hannah Arterton in una bizzarra scena del film

Ve le ricordate le vecchie pubblicità di un famoso gelato, in cui tutti sono felici e innamorati? Questi spot potrebbero essere la pietra di paragone per il nuovo film di Max Giwa e Dania Pasquini, Walking on Sunshine, musical ad alto tasso di romanticismo, costruito attorno ad un pugno di celebri canzoni degli anni '80 e '90. Gli ingredienti in comune ci sono tutti, un amore estivo, un ragazzo e una ragazza incapaci di rivelarsi i sentimenti che provano l'uno per l'altra e, infine, un lieto fine che soddisfa il naturale bisogno di zuccheri di un essere umano. La coppia di registi ha dalla loro la simpatia che si prova verso questo genere di produzioni genuinamente facili, destinate ad essere degli scult immediati e proprio per questo amati anche da chi in genere storce il naso davanti a prodotti costruiti a tavolino.

Come neve al sole

Walking in Sunshine: Hannah Arterton in una scena del film
Walking in Sunshine: Hannah Arterton in una scena del film

Walking on Sunshine, però, è obiettivamente carente dal punto di vista coreografico e della regia. Un musical non può perdersi proprio in questo aspetto, tanto più se a dirigere il film sono due registi che in epoca passata, vedi Street Dance 3D, avevano mostrato vigore e originalità nell'orchestrazione delle coreografie. Quest'opera, invece, assembla dei numeri musicali, costruiti alla bell'e meglio, sfruttando la "poesia" della location italiana. Possono bastare questi scarni ingredienti per fare una pellicola dignitosa? Probabilmente no e di questo all'inizio ne erano coscienti, crediamo, anche gli stessi registi che non si sono certo scervellati a comporre un lavoro originale, ma si sono limitati a imbastire una storia d'amore attorno ad un pugno di luoghi comuni (l'affettuosa competizione tra sorelle, il mito del playboy italiano, il Bel Paese considerato come una nazione da favola, con sole, mare, spiagge incontaminate e buon cibo) e ad un nugolo di hit degli anni '80, queste sì memorabili. Fortunatamente ci si diverte sul versante musicale, grazie all'intrinseco potere nostalgico che le vecchie canzoni sanno scatenare. Quindi è del tutto normale canticchiare in allegria assieme ai personaggi.

Le canzoni

Secondo il modello già utilizzato in Mamma Mia! musical in cui erano i pezzi degli Abba ad insinuarsi nelle pieghe della trama, diventando, come in un moderno melodramma, la rappresentazione dei sentimenti vissuti dai personaggi, qui a trionfare in tutta la loro rassicurante bellezza sono le canzoni degli anni '80. Taylor sbarca in Puglia per una Holiday strepitosa e si esibisce in un balletto scatenato con la collaborazione degli ignari passeggeri e del testo del brano di Madonna; quando rivede Raf si domanda se sia lui quello giusto, sulle note di How Will I Know di Whitney Houston. E quando ormai sembra tutto finito è la delicata ballad dei Roxette, It Must Have Been Love (già nella colonna sonora di Pretty Woman) ad accompagnarla in questa terribile presa di coscienza. C'è spazio anche per il divertimento scatenato dell'addio al nubilato, festeggiato con l'accompagnamento dell'immarcescibile Girls Just Wanna Have Fun di Cindy Lauper, in cui tutto il cast femminile è vestito come Miss Ciccone, in un tripudio di pizzi, merletti e nastri tra i capelli cotonati e ossigenati.

Conclusione

Presupposto principale, dunque, per avvicinarsi ad un film del genere è sapere che niente di ciò che vediamo sia credibile. Perché mai un taxista dovrebbe portare una turista a destinazione con una Fiat 124, se non per amplificare esageratamente un'atmosfera old fashion totalmente fuori luogo? Se però da qualche parte nel vostro cuore c'è una Cindy Lauper che sonnecchia o un Simon LeBon momentaneamente ai box, potreste rimanere incantati dalla visione di questo musical. E continuare a sognare tempi migliori.

Movieplayer.it

2.5/5