La pantera delle nevi, la recensione: un'esperienza mistica e un elogio della pazienza

La recensione de La pantera delle nevi: il bellissimo documentario di Marie Amiguet e Vincent Munier appena uscito in blu-ray, non è solo una ricerca di un felino raro e sfuggente, ma una scoperta del senso della vita attraverso la sacralità della natura.

La pantera delle nevi, la recensione: un'esperienza mistica e un elogio della pazienza

Ha vinto il Premio César come miglior documentario, è stato proiezione speciale al Festival di Cannes 2021 e presentato al Trento Film Festival 2022, adesso finalmente La pantera delle nevi è arrivato in homevideo grazie a Mustang con il blu-ray CG-Wanted. L'occasione giusta per non perdervi questo emozionante documentario firmato da Marie Amiguet e Vincent Munier, nel quale, come vedremo in questa recensione, per diverse settimane lo stesso Munier, assieme allo scrittore Sylvain Tesson, è impegnato sull'altipiano del Tibet a cercare la mitica pantera delle nevi.

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La pantera delle nevi: un'immagine del film

Un felino raro e soprattutto difficilissimo da avvicinare, anche per una sola immagine, che sembra sfuggente mentre tante altre specie animali si palesano in un paesaggio impervio e selvaggio. I due protagonisti non demordono, anzi sono sempre più attratti dalla bellezza che li circonda, per un'esperienza quasi mistica che li porterà a interrogarsi sul senso della vita e sulla differenza abissale tra l'armonia della natura e la frenetica vita a cui oggi è abituato l'essere umano.

Un'esperienza mistica tra pazienza, rispetto e coraggio

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La pantera delle nevi: un'immagine del film

Ma La pantera delle nevi è davvero un documentario su un animale leggendario? Sì, certo, la presenza e soprattutto l'assenza di un essere mitico e sfuggente, astuto e assai abile nel mimetizzarsi con l'ambiente circostante, restano sempre il nodo cruciale della storia. Ma i veri protagonisti in realtà sono il fotografo francese Vincent Munier (che ha anche diretto il documentario assieme a Marie Amiguet, bravissima a riprendere con maestria e il giusto tatto le avventure dei due che cercano di scovare l'animale) e lo scrittore Sylvain Tesson: il primo ha invitato il connazionale a un'avventura ad altezza importanti sulle montagne innevate del Tibet per catturare la presenza della pantera delle nevi con le loro videocamere.

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La pantera delle nevi: una scena del film

Ma il suo è quasi un insegnamento sulla pazienza, la mitezza, il rispetto, ma anche sulla determinazione e il coraggio di perseguire l'obiettivo. Con la speranza sempre nel cuore, muovendosi in punta di piedi come per non disturbare, e con le uniche armi di orecchi ed occhi sempre attenti nonostante la stanchezza. Un elogio della lentezza e della pazienza, in un tempo sospeso, perché al di fuori di loro e degli obiettivi delle loro camere, non esiste né dove né quando: si apre una dimensione piena di armonia, totalmente aliena ai ritmi della vita quotidiana della società civile. Un'esperienza mistica che Munier condivide con Tesson, il quale sarà chiamato a prendere nota e poi a testimoniare tutto questo.  

La sacralità della natura e una meravigliosa colonna sonora

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La pantera delle nevi: un'immagine

Altro fattore determinante per l'alto livello poetico dell'emozionante documentario, i meravigliosi paesaggi mozzafiato che fanno da teatro ai lunghi ed estenuanti appostamenti dei due fotografi: pianure sterminate e montagne insidiose tra roccia a anfratti, una natura che mai come in questo caso appare sacra, da ammirare nei dettagli invisibili a uno sguardo superficiale, un dono da rispettare e custodire con cura perché ha le sue leggi e le sue regole. Con la consapevolezza di essere solamente ospiti. Azzeccata anche la scelta di Paolo Cognetti, autore del libro Le otto montagne vincitore del premio Strega (dal quale è stato tratto il film vincitore del David), come voce italiana narrante, per non snaturare quella di Tesson, che racconta con trasporto la sua esperienza.

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La pantera delle nevi: un'inquadratura del film

A incastrare poi l'ultimo tassello di un puzzle perfetto, i tocchi della splendida colonna sonora di Warren Ellis e Nick Cave, perfetta per il contesto. In apparenza le giornate passano senza grandi sussulti, lontano dalla civiltà a osservare animali molto particolari, alcuni dei quali a rischio serio di estinzione, ma l'obiettivo resta lei, la pantera delle nevi. Ma in realtà è una ricerca si di un animale raro, da imprimere anche solo in un'immagine, ma forse, attraverso il rapporto con la natura, è un percorso per scoprire in fondo anche se stessi.

Il blu-ray: video mozzafiato, audio ottimo e interviste negli extra

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La pantera delle nevi: la cover del blu-ray

E veniamo al blu-ray CG-Wanted distribuito da Mustang grazie al quale abbiamo visto La pantera delle nevi. Un prodotto tecnicamente ottimo, a partire da un video dal dettaglio incisivo, che regala momenti mozzafiato sui paesaggi dell'altipiano tibetano, sempre ben definiti e caratterizzati da una notevole profondità, oltre a denotare una grande attenzione per i volti e gli abiti dei protagonisti. Il croma si mantiene piacevolmente naturale, mentre il quadro ha un'ottima tenuta anche nei momenti di scarsa luminosità o in quelli in cui si vede il girato delle telecamere lasciate sul posto per catturare il passaggio degli animali. L'audio in DTS HD 5.1 sia in originale che in italiano, oltre ai parlati cristallini e dal buon timbro, riesce a essere coinvolgente nei momenti in cui entra in scena la colonna sonora, ma anche per qualche effetto ambientale, dal vento sostenuto ai versi di qualche animale. Negli extra, oltre a un breve saluto dei registi (1' ciascuno), troviamo le interviste agli stessi Vincent Munier (15') e Marie Amiguet (5').

Conclusioni

A conclusione della recensione de La pantera delle nevi, ribadiamo il consiglio di non perdervi questo documentario molto particolare. Astenersi chi ama azione e scene frenetiche, perché qui a essere protagonisti, oltre ad animali bellissimi e rari, sono soprattutto la magia della natura e l’elogio della pazienza per ammirarla, prendendosi tutto il tempo necessario, senza nessuna fretta.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
3.8/5

Perché ci piace

  • In mezzo a un mondo frenetico, finalmente un elogio della pazienza.
  • Le immagini sono bellissime e i paesaggi mozzafiato.
  • La splendida colonna sonora.
  • L’esperienza quasi mistica dei protagonisti non intacca la loro determinazione.

Cosa non va

  • La lentezza e la mancanza di azione non piaceranno a tutti.