Recensione Tutto può succedere (2003)

Nonostante la bravura di Diane Keaton sia riuscita a regalare a questa commedia un Golden Globe e una nomination agli Oscar, il film delude per la sua irritante prevedibilità.

La noia al tempo del Viagra

Non è mai troppo tardi, era il titolo di una trasmissione della RAI anni sessanta: Tutto può succedere, l'ultimo film della regista Nancy Meyers, ci manda più o meno lo stesso messaggio, ma mentre nella trasmissione televisiva non era mai troppo tardi per imparare a scrivere a leggere, la Meyers ci dice che non è mai troppo tardi per innamorasi.

"L'amore al tempi del Viagra" è uno dei discutibili slogan che sono stati utilizzati per promuovere questa commedia: il plot ruota infatti intorno a Harry Sanborn (Jack Nicholson), che, in barba ai suoi sessantatre anni, si vanta di non aver mai al suo fianco, o meglio nel suo letto, una donna al di sopra dei trent'anni.
Il suo alter ego è Erica Barry (Diane Keaton), è una commediografa di grande successo e fresca di divorzio: l'unica cosa a cui sembra non pensare più è l'amore, e mortifica la sua femminilità nascondendosi dietro maglioni a collo alto, che indossa anche d'estate.

Due persone così distanti sarebbero destinate a non incontrarsi mai, invece il destino, come sempre, sta tessendo la sua trama: Harry, infatti si prepara ad un fine settimana lussurioso con Marin (Amanda Peet), figlia di Erica. I due si dirigono nella casa al mare di quest'ultima che credono disabitata: in realtà vi trovano Erica, che ,insieme alla sorella Zoe (Frances McDormand), si è rifugiata nella casa con vista sull'oceano per terminare la sua ultima commedia.

I quattro, superato l'imbarazzo iniziale, decidono di comportarsi "da adulti" e passare così il fine settimana sotto lo stesso tetto. Le cose però si complicano,quando Harry, complice forse qualche pillola di viagra di troppo, è colto da infarto, ed è costretto a passare, ascoltando il consiglio del medico, Julian Mercer (Keanu Reeves) il periodo di riabilitazione nella casa al mare con Erica che gli fa da infermiera.

E mentre Erica "subisce" la corte del giovane Julian, suo grande fan, il rapporto con Harry diventa, prevedibilmente, sempre più profondo: la donna si trova così assaltata su due fronti, da un corteggiatore vecchio stampo che la porta a passeggio in spiaggia, e uno meno stagionato che la invita ad un pigiama party attraverso una chat-room. Forse è la combinazione dell'attacco di cuore e del fascino di Erica, ma i due ben presto finiscono l'uno nelle braccia dell'altra.

Nancy Meyers mette insieme un cast stellare, ben tre premi Oscar, Nicholson, Keaton e McDormand, cui si aggiunge Keanu Reeves, per questa sua ennesima commedia. Purtroppo il risultato non è all'altezza delle aspettative: il cinema non è matematica, la somma di tanti bravi attori non fa per forza un buon film e Tutto può succedere ne è la prova evidente. Non basta nemmeno il richiamo sull'amore della terza età, o il primo quasi nudo di Diane Keaton a far decollare il ritmo di un film estremamente lento e che sembra contare fin troppo sulla bravura dei due personaggi principali, ai quali per altro non sono stati affidati nemmeno dialoghi troppo brillanti. Nonostante questo, la bravura di Diane Keaton è riuscita ad accreditare a questa commedia di un Golden Globe e di una nomination agli Oscar, ma il film delude per le debolezze di struttura e per la sua irritante prevedibilità. È vero che tutte le commedie tendono ad un inevitabile happy end, ma è anche vero che il modo in cui si giunge a questo happy end segna la linea di demarcazione tra un buon film e un film destinato a restare nell'anonimato.