Il colore viola: Taraji P. Henson è una strepitosa Shug Avery

"Shug libera tutte queste donne e così libera se stessa": intervista a Taraji P. Henson, che in Il colore viola ha il ruolo di Shug Avery, cantante jazz che aiuta la protagonista Celie a prendere coscienza di sé. In sala dall'8 febbraio.

Il colore viola: Taraji P. Henson è una strepitosa Shug Avery

Il colore viola ha una nuova vita: dopo il libro di Alice Walker, premiato con il Pulitzer, il film di Steven Spielberg e il musical di Broadway, arriva ora nelle sale cinematografiche l'adattamento dello spettacolo teatrale. E quindi c'è anche una nuova, scatenata, Shug Avery in città. A interpretarla è Taraji P. Henson, che ci ha abituato al suo carisma (se l'avete vista nel ruolo di Cookie Lyon nella serie Empire sapete di cosa parliamo) e alla bellissima voce.

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Il colore viola: Taraji P. Henson in una foto

Ci voleva un'attrice con la sua forte personalità per il ruolo della cantante jazz che decide di lasciare il coro della chiesa del padre per viaggiare ed esibirsi in locali notturni. È lei la forza motrice per l'emancipazione di Celie (Fantasia Berrino), protagonista del film diretto da Blitz Bazawule, in sala dall'8 febbraio. E, bisogna dirlo, tutto il cast di Il colore viola è di altissimo livello: Danielle Brooks, che ha il ruolo di Sofia, è stata nominata a Golden Globe, BAFTA, SAG e all'Oscar per la sua interpretazione, e tutti gli attori sono nominati allo Screen Actors Guild Award per il miglior cast cinematografico.

L'attrice nella nostra intervista conferma quanto abbia amato questo ruolo, cercando di farlo completamente suo: "La sceneggiatura era ottima. Ho letto il libro, visto lo spettacolo e il film. Prima di girare però non ho visto nulla. Volevo avere una prospettiva nuova. Tante persone hanno interpretato l'amatissima Shug Avery. Quindi volevo renderla mia. Nuova. Perché sono una brava imitatrice e, se ti osservo abbastanza, avrò il tuo accento e saprò camminare come te! Mi conosco. Questo è il terzo remake che ho fatto e non ho mai riguardato l'originale. Non potevo, perché volevo rendere il personaggio mio."

Il colore viola: intervista a Taraji P. Henson

L'attrice ama fare film in costume e Shug Avery è stata una bella occasione. Anche perché i suoi abiti, disegnati dalla costumista Francine Jamison-Tanchuck, sono i più belli (e appariscenti): "Sono una grande ammiratrice delle donne di quell'epoca. È il periodo in cui eravamo più sexy. Perché la sensualità veniva da dentro, non dalla pelle mostrata. O da quanto era aderente il vestito. Ci si abbottonava fino al collo, ma le donne erano comunque bellissime, sexy ed eleganti. Sono sempre entusiasta quando devo interpretare donne di quell'epoca. Alice Walker ha creato un personaggio magnifico e, come ho detto, volevo renderlo mio. E, quando vedi la sofferenza di Shug, ce n'è anche un po' della mia. Quando è felice anche. A volte devi pescare dalle tue esperienze personali."

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Nella pellicola si dice che Celie e le protagoniste sono delle "donne senza guinzaglio". Quanto è importante esserlo? Per Henson: "Ognuno ha la sua idea di che cosa significhi. È soggettivo. Oggi i ruoli si sono rovesciati. Le donne possono fare quello che vogliono. All'epoca le donne che vivevano una vita sessuale come gli uomini erano fortemente disapprovate. Ciò che amo davvero di Shug è che sa chi è come donna, anche con i suoi traumi. È a suo agio con la propria sessualità e crede comunque in Dio. Si vuole bene. È una rivoluzionaria. Arriva in quella città e rende tutti felici. Cambia Celie. Le mostra quanto è bella. E anche Squeak. Libera tutte queste donne. E liberando loro libera se stessa."

Il colore viola di nuovo sul grande schermo

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Il colore viola: Fantasia Barrino e Taraji P. Henson in una scena del film

Shug e Celie diventano grandi amiche e a un certo punto la cantante le dice che è arrivato il momento di vedere il mondo. La prima cosa che fanno è andare al cinema. Il grande schermo è davvero una finestra sul mondo? Per l'attrice: " Assolutamente. Specialmente se non puoi permetterti di viaggiare. Amo vedere film stranieri. Storie di persone che non ho mai incontrato. Che mostrano posti remoti che non avrò mai modo di visitare. Penso sia sicuramente un bel modo per scoprire altre culture. Grazie ai film riesci a viaggiare con la tua mente."