Golden Globe 2024: il commento alle nomination nell’edizione del Barbenheimer

Pioggia di nomination per Barbie e Oppenheimer ai Golden Globe 2024, in un'edizione che vede in prima fila anche i film di Scorsese e Lanthimos e diversi titoli d'autore europei.

Golden Globe 2024: il commento alle nomination nell’edizione del Barbenheimer

Dopo aver galvanizzato il box-office mondiale tra l'estate e l'autunno del 2023, il fenomeno Barbenheimer piomba come una valanga pure sull'awards season americana, che si è aperta nelle scorse settimane con i primi trofei della critica e, nella giornata di lunedì, ha visto l'annuncio delle nomination ai Golden Globe 2024. Questa ottantunesima edizione del premio arriva dopo un biennio a dir poco controverso, fra le polemiche sulla scarsa trasparenza da parte dei membri della Hollywood Foreign Press Association, l'annullamento della cerimonia nel 2022 e, nel giugno scorso, lo scioglimento dell'associazione. L'inizio di una "nuova era" basterà a riportare i Golden Globe al loro antico prestigio? Anche nei criteri delle nomination non mancano le novità: il numero delle candidature nelle varie categorie è stato aumentato a sei, in un probabile tentativo di risultare maggiormente inclusivi, e ai trofei cinematografici si è aggiunto un (discusso) premio speciale, con la bizzarra denominazione Cinematic and Box Office Achievement.

Barbie e Oppenheimer: la sfida prosegue ai Golden Globe

Oppenheimer Murphy
Oppenheimer: un primo piano di Cillian Murphy

E appunto di box office achievement è quanto mai lecito parlare considerando i due titoli più candidati di quest'anno: la popolarissima commedia Barbie di Greta Gerwig, forte di otto nomination 'tradizionali' (più una menzione fra gli otto candidati per il suddetto Cinematic and Box Office Achievement), e il dramma storico Oppenheimer di Christopher Nolan, con sette nomination nelle categorie classiche e un'ottava candidatura per questo premio 'commerciale', riservato a film che abbiano incassato almeno centocinquanta milioni di dollari (in lizza troviamo infatti blockbuster, cinecomic e il film-concerto Taylor Swift - The Eras Tour). Volendo considerare anche questa bislacca categoria, Barbie raggiunge il mitico Cabaret di Bob Fosse sul secondo gradino del podio dei titoli più candidati nella storia dei Golden Globe, mancando però lo storico record stabilito nel 1975 dal capolavoro di Robert Altman Nashville (undici candidature in tutto).

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Una Barbie (quasi) da record e il ritorno di Martin Scorsese

Killers Of The Flower Moon
Killers of the Flower Moon: Lily Gladstone e Martin Scorsese

Dopo aver sfiorato il miliardo e mezzo al box-office, Barbie ha fatto il pieno nelle categorie riservate a commedie e musical, fra cui quella come miglior attrice per Margot Robbie, ma piazza ai nastri di partenza pure Greta Gerwig, candidata sia per la regia che per la sceneggiatura (scritta in coppia con Noah Baumbach), e ben tre canzoni della colonna sonora. Risultato altrettanto ottimo per l'elogiatissimo Oppenheimer, con cui Christopher Nolan punterà a dominare la categoria riservata ai film drammatici: la storia dello scienziato inventore della bomba atomica vede in pista, fra i candidati, il protagonista Cillian Murphy e gli interpreti supporter Robert Downey Jr ed Emily Blunt. Prevedibile anche la pioggia di nomination per un'altra punta di diamante di quest'annata cinematografica, Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, ricompensato con sette nomination: oltre a miglior film e regia, l'opera di Scorsese vede schierati Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone fra i protagonisti e il veterano Robert De Niro come miglior attore supporter.

Gli altri favoriti, da Povere creature! a Past Lives

Povere Creature
Povere creature!: Emma Stone e Mark Ruffalo

Se Oppenheimer e Killers of the Flower Moon appaiono i due capofila tra i film drammatici, l'autentico rivale di Barbie fra le commedie sarà Povere creature! di Yorgos Lanthimos: un racconto di formazione in chiave sci-fi e con venature grottesche che, dopo essersi aggiudicato il Leone d'Oro alla Mostra di Venezia, proverà a fare piazza pulita ai Golden Globe con le sue sette nomination, tra cui miglior film, regia e miglior attrice di commedia per Emma Stone, mattatrice assoluta della pellicola, mentre fra gli attori supporter sono in gara Willem Dafoe e Mark Ruffalo. Nell'elenco delle pellicole più candidate dell'anno figura poi una storia più intima e minimalista, che ha saputo farsi strada a poco a poco fra il pubblico americano (da noi arriverà solo a febbraio): Past Lives, debutto dietro la cinepresa della sudcoreana Celine Song. Recitato principalmente in coreano, Past Lives è candidato sia come miglior film drammatico che come film in lingua straniera, nonché per miglior regia e sceneggiatura e per l'attrice protagonista Greta Lee.

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I candidati di Netflix, da Maestro a May December

May December
May December: Julianne Moore e Charles Melton in una scena

Dopo gli scarsi risultati ai Golden Globe dello scorso anno, stavolta Netflix può vantare due suoi titoli in lizza come miglior film. Fra i drammi risalta Maestro, appassionata biografia del compositore Leonard Bernstein, con Bradley Cooper nominato sia in qualità di regista che di protagonista, al fianco della sua comprimaria Carey Mulligan. Ma la (parziale) sorpresa positiva sono le quattro nomination per l'intrigante May December di Todd Haynes, sofisticato saggio sul rapporto tra verità e finzione proprio attraverso il cinema, nominato come miglior commedia e per il terzetto di interpreti, Natalie Portman, Charles Melton e Julianne Moore. E battono sempre la bandiera di Netflix i film biografici Rustin, con Colman Domingo candidato per la parte dell'attivista afroamericano Bayard Rustin, e Nyad - Oltre l'oceano, storia della campionessa di nuoto Diana Nyad, con una coppia di attrici del calibro di Annette Bening e Jodie Foster nominate rispettivamente come protagonista e non protagonista.

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Dall'Europa con furore: Anatomia di una caduta, La zona d'interesse e Io capitano

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Anatomia di una caduta: un'immagine di Sandra Hüller

Ma quest'anno, i giurati dei Golden Globe hanno guardato anche al di là di Hollywood e dintorni, dimostrando un'attenzione superiore alla media nei confronti del cinema d'autore europeo: il segnale di un'apertura via via più ampia verso linguaggi meno abituali per le platee americane? Ne sarebbe una prova l'eccellente riscontro riportato dai due titoli più acclamati dello scorso Festival di Cannes, entrambi in lizza come miglior film drammatico e come miglior film straniero: il dramma giudiziario francese Anatomia di una caduta di Justine Triet, con quattro nomination in tutto, tra cui miglior attrice per Sandra Hüller e miglior sceneggiatura; e l'inquietante rappresentazione dell'Olocausto orchestrata dal britannico Jonathan Glazer ne La zona d'interesse, tratto dall'omonimo romanzo di Martin Amis. Due nomination vanno inoltre a Foglie al vento del finlandese Aki Kaurismäki, inclusa quella per l'attrice Alma Pöysti, mentre nella categoria per i film in lingua non inglese si ritaglia un posto pure Io capitano dell'italiano Matteo Garrone.

Anatomia di una caduta: storia (in giallo) di un matrimonio

The Holdovers, Saltburn e la mezza delusione per Il colore viola

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Saltburn: una foto del film

Fra gli altri pluricandidati dei Golden Globe, vanno quantomeno citate poi le commedie The Holdovers - Lezioni di vita di Alexander Payne, che a dispetto dell'entusiasmo della critica si ferma a tre nomination (mancando categorie quali regia e sceneggiatura), e American Fiction di Cord Jefferson, che deve accontentarsi di due candidature. La divisiva opera seconda di Emerald Fennell, Saltburn, storia al vetriolo fra satira sociale e dramma erotico, manca la candidatura come miglior film, ma in compenso piazza in gara il giovane protagonista Barry Keoghan e l'attrice non protagonista Rosamund Pike, mentre l'apprezzato Estranei di Andrew Haigh si guadagna una singola candidatura per l'attore Andrew Scott. Può essere considerata invece una sostanziale delusione il risultato registrato da Il colore viola: il musical ispirato al romanzo di Alice Walker si limita a raccogliere due nomination per Fantasia Barrino e Danielle Brooks, assai meno di quanto era lecito aspettarsi (e un segnale non troppo incoraggiante in vista degli Oscar).

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Spider-Man, Miyazaki e le sorprese Cage e Phoenix

The Boy And The Heron
Il ragazzo e l'airone: un'immagine del film

Nell'ambito dei film d'animazione, Spider-Man - Across the Spider-Verse, secondo, fortunatissimo capitolo della trilogia animata sull'Uomo Ragno, proverà a fare il bis dopo il premio per il suo predecessore cinque anni fa, ma dovrà vedersela con il poetico e suggestivo Il ragazzo e l'airone, ultima fatica del maestro Hayao Miyazaki, candidato a sorpresa anche per le musiche di Joe Hisaishi. E sempre in tema di sorprese, concludiamo citando un paio dei (pochi) nomi inaspettati di queste nomination: il Nicolas Cage di Dream Scenario e il Joaquin Phoenix di Beau ha paura, candidati entrambi come miglior attore di commedia, in compagnia di Matt Damon, Paul Giamatti e Jeffrey Wright, nonché del Timothée Chalamet canterino di Wonka. Per quanto riguarda i premi, l'appuntamento è fissato per il 7 gennaio: giusto in tempo per sperare di influenzare le scelte dell'Academy, che il 24 gennaio renderanno note le nomination agli Oscar 2024.