Come Doctor Strange cambia per sempre l’Universo Cinematografico Marvel

A seguito della visione di Doctor Strange abbiamo notato come in questa pellicola vengano introdotti elementi narrativi inediti destinati a cambiare per sempre la struttura dell'Universo Cinematografico Marvel, finalmente definito come Multiverso.

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Doctor Strange, nuovo film Marvel Studios diretto da Scott Derrickson con protagonista Benedict Cumberbatch nei panni dello Stregone (non ancora) Supremo dell'Universo Marvel, è finalmente arrivato nelle sale italiane. La pellicola, pur dimostrandosi più canonica di quanto era lecito aspettarsi, propone una storia molto gradevole e divertente, che sopra ogni cosa va a introdurre molteplici nuovi elementi nell'Universo Cinematografico Marvel, cambiandolo ed espandendolo in modo significativo. Scopriamo insieme in che modo.

Attenzione seguono spoiler sul film!

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Magia!

Solo per un mago il mondo è per sempre fluido, infinitamente mutabile ed eternamente nuovo. Solo lui conosce il segreto del cambiamento, solo lui sa veramente che tutte le cose sono accovacciate nel desiderio di diventare qualcosa di diverso, ed è proprio da questa tensione universale che egli trae il suo potere. (Peter S. Beagle)

Ovviamente, la prima grossa novità è l'introduzione della magia in questo universo narrativo, una magia molto più pragmatica e potente rispetto a quella che avevamo potuto apprezzare con i vari "incantesimi" operati dal personaggio di Loki, fratello non biologico di Thor. Stephen Strange, così come tutti i suoi "colleghi" Stregoni, nel processo di apprendimento delle arti mistiche scopre che queste sono in grado di dare accesso a qualcosa di sconosciuto, mutevole ed etereo, ma pur sempre manipolabile e imbrigliabile: la magia dell'Universo Cinematografico Marvel, così come anticipato, è sostanzialmente una forma di energia la cui natura è simile a quella di tutte le altre, sebbene più misteriosa, complessa e inaccessibile. Il protagonista infatti dovrà impegnarsi non poco per apprendere le "leggi" che regolano la magia, quel "codice sorgente che plasma la realtà" grazie al quale dominarla. Pur essendo qualcosa di totipotente, come ogni forma di energia anche questa è governabile e trasmutabile: molto significativa in questo senso è la scena dove l'energia elettrica di un defibrillatore riesce a passare quasi osmoticamente sul piano astrale, tramutandosi in una forma più mistica (ed efficace) di questa.

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Piano astrale

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Proprio la dimensione astrale è l'altra grande novità di Doctor Strange: come spiega l'Antico al protagonista, esistono due diversi piani della realtà, quello fisico e quello astrale. Sinora non avevamo avuto mai menzione di questa dimensione dell'esistenza nelle varie pellicole dell'Universo Cinematografico Marvel e il piano astrale si dimostra essere una "realtà" che rifugge qualsiasi regola della fisica, del tempo e dello spazio. L'abilità di viaggiare in questa dimensione, abbandonando la forma fisica, è uno dei punti di forza maggiori di Doctor Strange e gli consente di fare cose non concesse ai comuni mortali.

I got soul

Doctor Strange: Benedict Cumberbatch in una foto del film Marvel
Doctor Strange: Benedict Cumberbatch in una foto del film Marvel

Lecito in questo senso interrogarsi se l'esistenza di un piano astrale separato da quello fisico sia equivalente all'esistenza di una vera e propria anima che alberga in ogni essere vivente: se tale supposizione si rivelasse corretta, avremmo quello che forse è il primo accenno a un'idea di "deità" nell'Universo Cinematografico Marvel, posto che è oramai appurato che gli Asgardiani, venerati come dèi dalle popolazioni nordeuropee antiche, non sono altro che alieni dalle sembianze antropomorfe, molto longevi (ma non immortali) e con innate abilità sovrumane. Esiste un "Dio" in questo universo narrativo? Di certo, questa domanda è un bel mistero, anche facendo riferimento alla controparte a fumetti di questo, dove questo confine è più labile e fantasioso.

Mondi infiniti

Doctor Strange: Benedict Cumberbatch si allena in una foto del film
Doctor Strange: Benedict Cumberbatch si allena in una foto del film

Se abbiamo appreso che esistono due piani dell'esistenza nella realtà dell'Universo Cinematografico Marvel, in Doctor Strange viene finalmente ufficializzato che questo universo è effettivamente un Multiverso (termine specifico che viene citato più volte nel corso del film): così come nei fumetti, ciò sta a specificare che esistono più realtà parallele tra loro, che occupano uno spazio dimensionale diverso, e che sono eventualmente comunicanti tra loro. Questa "rivelazione" (che poi in realtà non lo è) va a spiegare definitivamente la natura della realtà di appartenenza di Thor, Loki e gli altri Asgardiani, così come quella di tutti i nove "mondi" di Yggdrasill, l'Albero nella Vita, chiarendo anche perché i suddetti personaggi abbiano necessariamente bisogno di un "portale interdimensionale" per viaggiare tra la Terra e il loro pianeta nativo: per quanto intricato possa apparire (oltre che assolutamente fantasioso, ma parliamo pur sempre di un universo narrativo fantasy nato sulle pagine dei fumetti), sostanzialmente il Multiverso è un insieme di universi diversi, ognuno indipendente dall'altro, che possono comunicare tra loro attraverso specifiche "porte", che per esempio gli Stregoni possono aprire per mezzo di particolari artefatti definiti come "Sling Ring".

Continuum spazio/temporale

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Conseguentemente, viene quasi da sé che oltre a questa rivoluzione in senso spaziale dell'Universo Cinematografico Marvel ce ne sia un'altra in senso temporale. Il continuum che viene citato in Doctor Strange è infatti composto da tempo e spazio, e proprio il tempo è la chiave di volta di questa storia. A seguito degli eventi della pellicola, si desume che i due elementi caratterizzanti la realtà, o meglio le realtà, non sono degli assi lineari (come ascisse e ordinate di un ideale grafico), ma che hanno una conformazione ben più malleabile e mutevole. Quando il protagonista decide di "giocare" con la realtà, cambiando la natura del tempo e dello spazio e operando un'alterazione delle probabilità continue per sconfiggere Dormammu (intrappolandolo in un loop temporale), riesce di fatto ad andare a ritroso in maniera continuativa sia nel tempo che nello spazio.

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Ritorno dalla morte

Doctor Strange: Benedict Cumberbatch e Rachel McAdams in una foto del film
Doctor Strange: Benedict Cumberbatch e Rachel McAdams in una foto del film

Accedendo a questo incredibile potere per mezzo dell'Occhio di Agamotto (che si rivela essere una Gemma dell'Infinito, non a caso quella del Tempo), Stephen Strange riesce conseguentemente ad alterare a suo piacimento gli stati della materia, così come la vita e la morte. A tutti gli effetti, si tratta della prima volta in cui assistiamo a delle vere e proprie resurrezioni nell'Universo Cinematografico Marvel: durante la battaglia finale di Doctor Strange, che si svolge a Hong Kong, il protagonista riporta alla vita un numero importante di persone (compreso Wong), rimaste uccise a seguito della distruzione della quale Kaecilius e i suoi accoliti sono forieri. Se nel fumetto supereroico il ritorno dalla morte dei personaggi è qualcosa di persino inflazionato, si tratta di una novità in questa realtà cinematografica espansa.

Costrutti di energia

Doctor Strange: un'immagine del film
Doctor Strange: un'immagine del film

Tornando ai poteri che Stephen Strange apprende, possiamo notare come il protagonista sia il primo supereroe dell'Universo Cinematografico Marvel a non utilizzare né la sua forza fisica né armi materiali per combattere: la magia che impara a dominare, infatti, gli consente la manifestazione di costrutti di energia solida, come scudi o lacci. Niente martelli magici, vibranio, repulsori blaster o giganteschi pugni verdi, Doctor Strange combatte in un modo inedito, e molto particolare. In questo senso, anche la possibilità di muoversi sul piano astrale rappresenta un punto di forza unico per il personaggio, sebbene la sua forma fisica in quel momento sia indifesa.

Eroe o guardiano?

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Sarà interessantissimo, inoltre, scoprire quale sarà la posizione del Doctor Strange nei confronti degli altri supereroi Marvel. In questo senso, ci aiuta molto la scena mid-credits del film, nella quale il protagonista si trova faccia a faccia con Thor, interrogandolo sulla presenza di un evidentemente recidivo Loki a New York (questa sequenza anticipa già qualcosa sulla storia di Thor: Ragnarok). Strange afferma di avere una lista di ospiti indesiderati sulla Terra (della quale fa parte il fratellastro del Tonante), quasi come se questi si ponesse su un piano diverso rispetto a quello degli Avengers, come una sorta di guardiano della Terra, solitario e al di sopra di questi. Ne scopriremo qualcosa di più in Avengers: Infinity War, pellicola nella quale è stato ufficialmente confermato che rivedremo Stephen Strange: sarà disposto a far parte di un team, o potenzialmente gli si opporrà persino? Staremo a vedere, di sicuro questo film ha cambiato molti parametri e variabili dell'Universo o meglio del Multiverso Cinematografico Marvel, oramai sempre più grande, eterogeneo ed espanso, con una realtà composta da mondi potenzialmente infiniti, piani dell'esistenza molteplici e un continuum spazio/temporale sempre più singolare.

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