Dead in the Water, la recensione: un horror tutto al femminile

La recensione di Dead in the Water, film horror dove un equipaggio formato da sole donne affronta una minaccia mostruosa nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico. Stasera su RAI4.

Dead in the Water, la recensione: un horror tutto al femminile

Uno scopo nobile quello dell'equipaggio, tutto al femminile, di una nave che scandaglia l'Oceano Pacifico con lo scopo di rintracciare e segnalare alle autorità competenti i pescatori di frodo e coloro che inquinano le acque marine. Dana, Kat, Gwen, Erika, Sparks, Michelle e Rusty: sette ragazze, ognuna con la sua storia alle spalle e un relativo campo d'esperienza, da chi si occupa della sala macchine a chi di pilotare l'imbarcazione fino a chi funge da personale medico.

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Dead in the Water: una scena del film horror

Come vi raccontiamo nella recensione di Dead in the Water, il gruppo si trova a rimanere bloccato nel bel mezzo di una violenta tempesta e allo stesso tempo si imbatte in un mezzo alla deriva, dal quale non arrivano segnali di vita. Le protagoniste riescono a recuperare il corpo di un uomo che, incredibilmente, si risveglia dallo stato di estremo torpore che lo assillava e comincia a dare segni di squilibrio, minacciando le sue salvatrici e nascondendo un nemico sconosciuto che finirà ben presto per portare il terrore a bordo.

All'insegna della noia

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Dead in the Water: una scena del film horror

Fin dai primi istanti Dead in the Water non tradisce la sua origine televisiva, come d'altronde il marchio SyFy sui titoli di testa già indicava, e il basso budget risulta sin da subito evidente soprattutto se confrontato con operazioni omologhe. Il peggio però deve ancora venire, palesandosi progressivamente nelle falle di una sceneggiatura che anche con una messa in scena migliore si sarebbe rivelata ad ogni modo disastrosa. Se il cinema di genere è pieno di eroine toste e cazzute, che non sfigurano affatto nei confronti dei loro colleghi maschi, in questo caso le magnifiche sette al centro del racconto seguono la fiera dello stereotipo, all'insegna di un girl-power gratuito e privo di spessore che si trascina per novanta minuti, senza premunirsi di approfondire almeno un minimo non soltanto il contesto ma appunto la stessa gestione dei personaggi.

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Donne sull'orlo di una crisi di nervi

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Dead in the Water: una scena del film horror

Sembra infatti di assistere ad una serie di battibecchi dove le protagoniste sono in perenne crisi di nervi, e questo già ben prima che l'effettiva minaccia di stampo sovrannaturale metta a repentaglio la loro incolumità: un gioco a chi urla di più che si ripete in più occasioni, fino a quel finale dove ha luogo un tutti contro tutti non solo improbabile ma assurdo, dato poi anche il parziale colpo di scena avente luogo nella successiva sequenza d'epilogo. Dead in the Water vorrebbe richiamare grandi classici a tema, a cominciare dalle derive carpenteriane del remake de La cosa (1982), ma finisce per risultare una sorta di brutta copia low-budget di altri b-movie ad esso ispirati, uno su tutti il comunque divertente Deep Rising - Presenze dal profondo (1997). Peccato che in quest'occasione manchi quell'anima piacevolmente guascona e che la sceneggiatura si prenda troppo sul serio, tirando in ballo argomenti seriosi quali l'emancipazione femminile, il diritto alla legittima difesa e la salvaguardia dell'ambiente.

Sempre più a fondo

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Dead in the Water: una scena del film horror

Un'operazione superficiale che tratta con poco rispetto non soltanto il pubblico ma anche lo stesso cast, penalizzato da alter ego che diventano involontarie caricature, spesso alle prese con gesta e idee insensate quando devono vedersela con la creatura degli abissi, nemesi tanto derivativa quanto mal realizzata a livello di effetti speciali, tanto che la paura si fa totalmente assente lasciando spazio al ridicolo involontario. Tempeste che non lasciano scampo, trivellazioni illegali e un mistero che si cela tra le profondità marine sono tutti ingredienti che sulla carta potevano dare vita ad un gustoso cocktail di genere, per quanto siano stati già esplorati in lungo e in largo da miriadi di titoli del filone. Ma Dead in the Water non fa neanche lo sforzo di approcciarsi agli archetipi con un minimo di devozione, tentando di aggiornarlo ad un'ottica moderna e inclusiva senza un minimo di personalità e di coraggio. Il regista Sheldon Wilson non riesce a sfruttare a dovere il pur eterogeneo parterre di attrici e mai come in questo caso forse la mano di una donna dietro la macchina da presa avrebbe potuto portare un pizzico di profondità in più alle relative interpretazioni.

Conclusioni

Una nave con a bordo un equipaggio tutto al femminile si trova bloccata nel mezzo di una violenta tempesta e porta a bordo il corpo di un naufrago, ignara di come questi celi una minaccia proveniente dagli abissi, che potrebbe mettere a repentaglio il futuro della razza umana. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Dead in the Water, ci troviamo davanti ad un horror a basso budget e di scarso contenuto, con la peculiarità - più gratuita che effettivamente necessaria ai fini narrativi - di avere un cast formato da sole donne. Peccato che la caratterizzazione dei personaggi sia priva di un minimo di costrutto e che ben presto la sceneggiatura propenda verso l'improbabile e il ridicolo, dovendo inoltre fare i conti con una messa in scena dozzinale ed effetti speciali ben più che mediocri.

Movieplayer.it
1.0/5
Voto medio
3.9/5

Perché ci piace

  • La breve durata una volta tanto è un vantaggio.

Cosa non va

  • Pessimi effetti speciali.
  • Una sceneggiatura che ricicla malamente i classici del genere ed è ricca di personaggi improbabili e poco riusciti.
  • Un cast tutto al femminile privo di volti carismatici.