Recensione Toast (2010)

Toast racconta la gioventù del critico gastronomico Nigel Slater con tono favolistico e ritmo vivace, avvalendosi delle interpretazioni di Helena Bonham Carter e Freddie Highmore.

Colori e sapori dell'infanzia

Nigel Slater è uno dei più popolari ed amati critici gastronomici e cuochi del Regno Unito, sempre presente nelle classifiche dei bestseller e in televisione. Quella per il cibo è per lui una vera e propria passione, più che un semplice lavoro, un amore sbocciato in tenera età e sempre coltivato con dedizione continua.
Toast, esordio cinematografico di S.J. Clarkson, regista di provata esperienza televisiva sia in UK che in USA, prende spunto da uno dei libri di Slater per raccontarne l'infanzia: i primi contatti col cibo e la cucina vissuti con felice curiosità; la morte della madre ed il difficile rapporto con la nuova governante Mrs Potter, personaggo che poco per volta si è guadagnato spazio e potere in casa Slater, arrivando a sposare il padre vedovo del ragazzo; le prime fugaci esperienze sentimentali e lavorative.

Quelli di Slater sono resoconti di ricordi, memorie che prendono le mosse proprio dal cibo. Un processo che il film della Clarkson simboleggia fin dai titoli di testa, una vivace e simpatica carrellata di prodotti sugli scaffali di un negozio d'alimentari, sulle cui scatole sono indicati i membri del cast, come nomi di prodotti in vendita. Trattandosi di ricordi di quaranta anni prima, lo stesso Slater ammette di aver enfatizzato o ingigantito alcuni dettagli, ma

Toast non si prefigge di essere una biografia dettagliata dell'autore, quanto un percorso nei colori, odori e sapori della sua gioventù, quegli elementi che hanno modellato la sua vita ed il suo gusto in quei primi anni.
Un resoconto dal quale sono volutamente tenuti fuori, o comunque smorzati, i momenti più duri e cupi, con l'intento di mettere in piedi un prodotto leggero, che possa anche far sorridere lo spettatore.

In quest'ottica è efficace la messa in scena e l'atmosfera imposte dalla regista: con toni pastello, un ritmo e montaggio vivace, angoli di ripresa azzardati, la Clarkson riesce a dare brio al film, soprattutto in una prima parte riuscita ed accattivante, arricchita da una spruzzata di trovate surreali. La regista tratta la storia quasi come se fosse una favola, carica di elementi quasi magici e personaggi coloriti, riuscendo a dar vita ai ricordi dell'autore.
Dopo un incipit efficace, però, traspare a tratti l'iniziale origine televisiva del progetto che, con alcuni passaggi sottotono, sembra affidarsi unicamente alla bravura di Helena Bonham Carter, interprete della ammiccante Mrs Potter, e del giovane Freddie Highmore, che dà il volto a Nigel Slater nella fase dell'adolescenza.

Se le interpretazioni si mantengono infatti di buon livello per tutto il film (compreso quelle di Ken Scott, Victoria Hamilton e del piccolo Oscar Kennedy), la regia della Clarkson sembra adagiarsi su quanto fatto nella prima parte, muovendosi tra binari più convenzionali e semplici fino ai primi passi sentimentali del giovane Nigel, un po' troppo abbozzati, considerando la delicatezza del tema.
Questo non rovina Toast, che risulta nel complesso un film piacevole e vivace, capace di intrattenere lo spettatore, ma lo rende a tratti squilibrato e riuscito solo in parte.

Movieplayer.it

3.0/5