Charlatan - Il potere dell'erborista, la recensione: la frustrazione di un uomo perbene

La recensione di Charlatan - Il potere dell'erborista, film di Agnieszka Holland dedicato alla figura del guaritore ed erborista cecoslovacco Jan Mikolášek.

Charlatan Il Potere Dell Erborista Ivan Trojan Juraj Loj
Charlatan - Il potere dell'erborista: Ivan Trojan e Juraj Loj in una scena

Dopo aver raccontato, in Mr. Jones, la missione del coraggioso reporter gallese che negli anni '30 si recò a Mosca per intervistare Stalin, Agnieszka Holland realizza un nuovo biopic a sfondo storico concentrandosi su un'altra inusuale figura scovata nelle pieghe della storia, quella del "ciarlatano" Jan Mikolášek, naturopata cecoslovacco vissuto a cavallo tra il 1800 e il 1900 che curò migliaia di pazienti grazie alla sua conoscenza della proprietà delle erbe. Come svela la nostra recensione di Charlatan - Il potere dell'erborista, la regista polacca sfrutta il genere biografico per tornare a parlare di un tema che le sta particolarmente a cuore, l'ingerenza della politica nel privato degli individui.

Per sua stessa ammissione, Jan Mikolášek non era un medico eppure, fin da giovanissimo, sviluppò uno spiccato interesse nei confronti delle proprietà curative delle piante decidendo di dedicare la propria esistenza alla cura dei malati. Come vediamo nel film di Agnieszka Holland, file di individui di ogni ceto sociale si recano fuori dalla sua porta chiedendo di farsi esaminare o di esaminare i propri cari. Semplicemente guardando il colore dell'urina dei malati o toccando le loro ferite, il guaritore era in grado di prescrivere cure che, unite alla sua solida fede, lo resero una figura eccezionale per l'epoca. Arricchitosi grazie alla sua instancabile attività che gli permise di raggiungere una posizione di prestigio, Mikolášek finì nel mirino del governo per la sua scelta di non schierarsi politicamente, posizione aggravata dalla sua omosessualità.

Quando la storia irrompe nelle vicende umane

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Charlatan - Il potere dell'erborista: Ivan Trojan e Juraj Loj in una scena

Il titolo scelto da Agnieszka Holland per il suo biopic, Charlatan, "ciarlatano", affronta la questione chiave del film. La propaganda politica e mediatica dell'epoca, quella che oggi chiameremmo "la macchina del fango", trasformò colui che molti ritenevano un santo in grado di fare miracoli in ciarlatano nel momento in cui la sua scelta di non schierarsi né col nazionalsocialismo né col regime comunista gli attirò addosso le ire dei regimi. Intorno alla figura del suo ciarlatano, Agnieszka Holland costruisce una storia che si snoda in un lungo arco temporale raccontando l'intera esistenza dell'enigmatico e taciturno Jan Mikolášek. Forte della rigorosa interpretazione del celebrato Ivan Trojan e del figlio diciottenne Josef, che interpreta il guaritore negli anni della giovinezza, la registra ricostruisce la dolorosa delegittimazione di una figura pubblica attraverso la calunnia e il sospetto.

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Charlatan - Il potere dell'erborista; un primo piano di Ivan Trojan

Diffidente nei confronti delle interpretazioni univoche e dei film di facile lettura, Agnieszka Holland si concentra sul racconto di una vita illustre dedicando ampio spazio alla ricostruzione di un'epoca. Nel corso dell'evoluzione di Jan Mikolášek da comune adolescente a eccezionale guaritore, i fatti storici sullo sfondo finiscono prepotentemente in primo piano quando la politica fa irruzione nel suo studio distogliendolo dai suoi pazienti. La regista ci tiene a sottolineare un aspetto essenziale della vicenda, l'approccio immersivo di Jan Mikolášek alla sua attività e il distacco emotivo nei confronti della società che lo spinge a curare con la stessa attenzione ricchi e poveri (dai quali spesso rifiuta il pagamento), contadini e dirigenti del Partito Nazista fino a trovarsi come paziente lo stesso presidente cecoslovacco Antonín Zápotocký. Proprio alla morte del presidente gli verrà meno quella protezione che gli aveva permesso di operare indisturbato e si attirerà addosso l'attenzione del regime comunista cecoslovacco finendo per essere condannato a cinque anni di carcere.

Una biografia imperfetta e proprio per questo degna di nota

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Charlatan - Il potere dell'erborista: Ivan Trojan circondato da soldati

Per Charlatan - Il potere dell'erborista, Agnieszka Holland fonde studio psicologico di caratteri e uno stile visivo classico. Il risultato è un robusto biopic che ci racconta molto sulla storia della Cecoslovacchia schivando il pericolo dell'agiografia. Più ombre che luci nella rappresentazione del tormentato Jan Mikolášek, del suo dono vissuto a tratti come una condanna, e del rapporto con l'assistente Frantisek Palko (Juraj Loj), con cui condivide un'incerta relazione sentimentale anche se storicamente la sua omosessualità non è mai stata provata. Per rendere più complessa l'architettura di Charlatan - Il potere dell'erborista, la regista inaugura la pellicola con l'attività di Jan Mikolášek nel 1957, all'epoca della morte del Presidente Zápotocký, per poi alternare l'evolversi della vicenda, fino a mostrare l'accusa di avvelenamento di due membri del partito comunista che piomba sulla testa del guaritore mettendo a rischio la sua reputazione e il status di uomo libero, a un passato narrato attraverso una rete di flashback in cui l'adolescente Jan prova a sottrarsi alla violenza della Seconda Guerra Mondiale cercando di togliersi la vita per poi diventare apprendista guaritore contro il volere della famiglia.

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Charlatan Joseph Trojan
Charlatan - Il potere dell'erborista: Josef Trojan in una scena

In contrasto col grigiore e la cupezza del presente, le sequenze nel passato sono ricche di colori caldi e toni nostalgici. All'approccio equidistante alla politica del protagonista, che mette a tacere i suoi ideali anteponendo la sua missione guaritrice, non corrisponde un egual distacco di Agnieszka Holland che, anche stavolta, non risparmia la sua critica al regime comunista, ai suoi metodi coercitivi e alle tattiche di delegittimazione di coloro che considera "ulcere nella nostra società Comunista". Tutt'altro che compiacente o consolatorio, Charlatan non fa leva sull'emotività vagamente ricattatoria, ma affronta la materia narrata con un approccio più cerebrale. Un biopic che favorisce il distacco critico all'immedesimazione. Distacco che ci permette di focalizzarci sulle problematicità del suo protagonista. La scelta della Holland di non ignorarle, ma piuttosto di sposarne la complessità è ciò che rende il film meritevole di visione.

Conclusioni

La recensione di Charlatan sottolinea la complessità del nuovo film di Agnieszka Holland che racconta la figura problematica del guaritore ed erborista cecoslovacco Jan Mikolášek usando la sua vicenda esemplare per raccontare in prospettiva storica il passaggio dall'occupazione nazista al Comunismo. Un'opera mai banale, cerebrale, coronata dalla grande interpretazione dell'acclamato Ivan Trojan, il Toni Servillo cecoslovacco.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.3/5

Perché ci piace

  • L'approccio critico di Agnieszka Holland non è banale, ma in questo caso si rivela particolarmente stimolante.
  • L'uso della regista del particolare per interpretare la grande storia.
  • L'incredibile interpretazione di Ivan Trojan.
  • L'accurata ricostruzione di un'epoca.

Cosa non va

  • Non tutti apprezzeranno la vena polemica che serpeggia nella rappresentazione del passaggio al comunismo staliniano della regista.