Beata Te, la recensione: Serena Rossi e Fabio Balsamo in una commedia spassosa e... divina

La recensione di Beata Te: Paola Randi dirige un film divertente ed ironico, in cui spiccano (letteralmente) i protagonisti, Serena Rossi e Fabio Balsamo. Su Sky e NOW.

Beata Te, la recensione: Serena Rossi e Fabio Balsamo in una commedia spassosa e... divina

Ve lo diciamo subito, all'inizio della nostra recensione: Beata Te, diretto da Paola Randi, ci mette un po' a carburare ma, appena parte, ci dimostra che in Italia sappiamo ancora fare la cara, vecchia commedia. Tra l'altro, e non possiamo non sottolinearlo, il film (che trovate su Sky e NOW) non è un remake - si scherza nel film, e la battuta chiave è "In così tanti secoli solo remake dall'Amleto sappiamo fare"? - bensì arriva dallo spettacolo teatrale Farsi Fuori di Luisa Merloni. Uno spunto interessante, che rimarca quanto oggi il teatro sia una delle prime fonti di ispirazione per il grande schermo. Se poi ci si aggiunge una scrittura ironica e divertente, unita ad un ottimo cast e ad una regia che indugia con piacere sui punti nevralgici, allora diventa impossibile resistere e diventa impossibile non farsi coinvolgere in prima persona da un film che ci trasporta in una dimensione fiabesca pur essendo marcatamente ancora alla realtà; una realtà che conosciamo bene, affrontandola quotidianamente.

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Beata te: una scena del film

L'orologio biologico, la pressione che le donne subiscono quando non sono ancora entrate nell'ottica materna, le prospettive che si spostano in avanti, l'ansia dei quarant'anni, la sensazione di dover correre più veloce del tempo per non restare indietro, magari sbagliando il meno possibile e facendo sempre la scelta giusta. Ecco, temi (e tempi) importanti trattati, come la commedia vuole, in modo leggero e non banale, nonché costruito seguendo i naturali diktat della visione via streaming o satellite (il film è, appunto, un prodotto Sky Original), che rilassa gli spazi e i luoghi, andando ad infilarsi nell'intimità della visione. Ecco, un approccio fluido per una storia che, poco a poco, matura e acquisisce i giusti guizzi, mentre sullo sfondo appare Roma e il Colosseo, simbolo millenario com'è millenario il protagonista che accende il film. Di chi parliamo? Semplice, dell'Angelo (ehm, Arcangelo) Gabriele!

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Beata te: una sequenza

Un'offerta dall'Alto dei Cieli

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Beata te: una scena del film

Già perché la storia di Beata Te, scritto da Lisa Nur Sultan e Carlotta Corradi, ha per protagonista Marta (Serena Rossi), regista di teatro, piena di amici e felicemente single. Allo scoccare del quarantesimo compleanno, però, riceve l'inaspettata visita di un bizzarro omino baffuto, con accento argentino, che dice di essere l'Arcangelo Gabriele (Fabio Balsamo). Chiaro, all'inizio c'è una certa diffidenza ma poi, i modi galanti e un filo altezzosi di Gabriele la convincono. La missione del Cherubino è chiara: annunciarle la nascita di un figlio (che non ha nulla di divino, va detto). Certo, non è una notizia semplice da digerire, e dunque Marta si appella ad una clausola (!) che le da due settimane di tempo per accettare o meno la gravidanza "offerta" dall'Alto dei Cieli. L'Arcangelo Gabriele, sorpreso dalla richiesta, è quindi costretto a fermarsi sulla Terra per un lavoro che durerà più del dovuto. Si piazza a casa di Marta, le starà accanto, parteciperà alla preparazione della prima de l'Amleto e, risata dopo risata, imprevisto dopo imprevisto, l'accompagnerà verso la scelta migliore per sé stessa.

"Sono felici quelle che sono felici"

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Beata te: una sequenza del film

Ecco, la scelta. Il film di Paola Randi, che prosegue il suo percorso all'interno di una cinematografia dai tratti aggraziati e gentili, ma anche spettacolare e ambiziosa (il suo Tito e gli Alieni è un gioiello), giostra e gira proprio sul concetto di scelta. Una scelta che, in questi quindici giorni, metterà Marta alle corde, non tanto mostrandole i pro e i contro di avere un bambino, bensì mostrandole le primarie necessità personali. "Sono felici quelle che sono felici", risponde la ginecologa alla protagonista, resa davvero credibile da Serena Rossi, quando le chiede se avere un bambino possa davvero essere la strada primaria per inseguire il concetto di compiutezza e realizzazione.

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Beata te: un'immagine del film

Del resto, scherzando con gli archetipi e dissacrando con tatto, rispetto e dolcezza gli aspetti religiosi, l'Arcangelo Gabriele di Fabio Balsamo (diciamolo, un ruolo che gli calza a pennello) che cita le frasi di Tiziano Ferro (che meravigliosa intuizione!) altro non è che un portatore di gioia - e le dinamiche tra coinquilini sono uno dei punti più riusciti. Una gioia declinabile in molti aspetti, su cui punta l'assetto narrativo di Beata te (gli ultimi quaranta minuti si lasciano andare, sia per ritmo che per coesione), intrattenendo con il giusto gusto e la giusta armonia. Ciò che resta, alla fine, è la percezione di aver visto un film quasi spaccato a metà, che si libera nella parte finale di quella stessa pressione sociale subita dalle donne di mezza età, consapevoli di essere loro (e solo loro) le artefici del proprio destino.

Conclusioni

Leggera, divertente, spassosa e con due protagonisti che funzionano alla grande. Concludiamo la recensione di Beata Te rimarcando la bravura di Fabio Balsamo e Serena Rossi, l'approccio garbato e le interessanti trovate narrative, nonostante una prima parte che gira un po' a vuoto. Nota speciale per le citazioni alle canzoni di Tiziano Ferro!

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • Serena Rossi e Fabio Balsamo sono formidabili.
  • Le citazioni a Tiziano Ferro.
  • La cornice romana.
  • Una certa leggerezza per affrontare temi importanti.

Cosa non va

  • La prima parte gira un po' a vuoto.