Antichrist ed Eric Cantona, padroni di Cannes

Sesta giornata per questa 62° edizione del Festival di Cannes all'insegna dei due film di Lars Von Trier e Ken Loach, due delle pellicoole più attese dell'intera manifestazione.

Due grandi autori, due film capaci di monopolizzare l'attenzione dell'intero festival. Parliamo ovviamente di Lars Von Trier e Ken Loach, due cineasti come più diversi non potrebbero esserci, entrambi presenti oggi sulla Croisette per presentare due film in concorso, Antichrist e Looking for Eric. Del primo si è parlato già tanto prima dell'apertura della manifestazione come film scandalo, come horror al limite del pornografico. Il film di Trier è questo e molto altro, almeno per alcuni, mentre si tratta di una vera e propria truffa per i detrattori. Come si può immaginare, è un film che ha diviso moltissimo la critica che ha assistito alla proiezione di ieri sera (in sala ci sono state alcune risate durante il film e sulla provocatoria dedica finale ad Andrei Tarkovsky, ma alla fine anche tanti applausi si sono uniti ai numerosi fischi) e che continuerà a far discutere a partire dal prossimo venerdì anche il pubblico italiano.
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Il film britannico di Loach invece non potrebbe essere più diverso, nessun fischio per il suo Looking for Eric ma tanti, calorosissimi applausi, non solo sui titoli di coda ma anche durante le scene più divertenti del film (quasi tutte con lo stesso Eric Cantona protagonista). Non solo tanto sano umorismo british ma in sottofondo una storia familiare tenera e delicata.
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Tra gli altri film del giorno due Un Certain Regard, il francese Iréne di Alain Cavalier, dramma metacinematografico sul passato di una ragazza dagli oscuri trascorsi, e il filippino Independencia di Raya Martin, una storia d'amore ambientata durante l'occupazione americana.
Raya Martin è anche co-regista, insieme ad Adolfo Alix Jr., di Manila, altro film filippino della giornata (ma fuori concorso) che con due episodi contrapposti racconta una giornata all'interno della metropoli. Fuori concorso c'è spazio anche per The Eye of the Storm, esordio registico del brasiliano Eduardo Valente, che racconta di una rapina e delle sue tragiche conseguenze.