“La signorina no”: mi sono guadagnata questo soprannome prima ancora di spegnere due candeline, perché già nota tra i vicini d’ombrellone come una tipina “controcorrente”. Qualche mese dopo ho ingannato, sempre a suon di dialettica, gli amici di famiglia: ho finto di saper leggere ma in realtà quelle favole le conoscevo a memoria e sapevo persino quando girare la pagina. Così a quattro anni mi hanno regalato una macchina da scrivere giocattolo gialla, ancora perfettamente funzionante – ne ho le prove – che ha segnato il mio destino. Quella bambina, nata nel cuore del Salento il 24 ottobre 1979, ha scelto un tema leggero alle medie per testare l’amore per la scrittura (non aprite quella porta, contiene un romanzo storico sul brigantaggio nel Meridione). Poi è arrivato il colpo di fulmine per le serie tv. Ci ho scritto una tesi di laurea e pure il saggio per l’esame di stato da giornalista professionista. Non è bastato: dopo aver lavorato come caporedattrice nella prima rivista italiana del settore, Telefilm Magazine, ho continuato a parlarne e scriverne – Movieplayer.it mi è testimone - trasformando le giornate in un binge watching no stop, caratteristica che mi ha consentito di entrare nella giuria di preselezione del Festival della TV di Monte-Carlo, una delle manifestazioni del settore più importanti al mondo. Mi piacerebbe raggiungere l’immortalità nerd con una sepoltura al Comic-Con di San Diego, con una bacchetta di Harry Potter in mano o almeno con addosso una collana con la scritta Bazinga (Sheldon apprezzerebbe). E se non fosse possibile, allora spargete le mie ceneri a Lucca Comics...

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