È sempre emozionante incontrare Liam Cunningham, attore irlandese 52enne (che chi scrive ha già avuto l'onore di incontrare lo scorso febbraio) dall'incredibile talento e dalla lunga carriera che qualche lettore ricorderà di aver visto nella serie poliziesca con James Nesbitt Murphy's Law qualche anno fa. Da più di tre anni lo vediamo nei panni del "cavaliere delle cipolle" Davos Seaworth nella serie di grandissimo successo che è subito diventata Il Trono di Spade. La quarta stagione approda su Sky Atlantic, il neonato canale pay che dal 9 aprile la trasmette in anteprima assoluta in lingua originale sottotitolata in italiano. Nella serie di HBO che riparte oggi negli Stati Uniti, Liam Cunningham interpreta Ser Davos, l'uomo più fedele a quel Stannis Baratheon che ha più volte dimostrato di non meritare, forse, tutto il rispetto mostratogli dal suo alleato. Colpa della misteriosa sacerdotessa Melisandre, la Donna Rossa che per conto di un volere divino è pronta a qualsiasi cosa per far sedere il suo signore sul trono dei Sette Regni. Abbiamo intervistato Liam a Milano, in occasione della presentazione del canale Sky Atlantic, alla quale erano presenti anche le giovani colleghe Maisie Williams e Sophie Turner (leggi l'intervista).
Cosa possiamo aspettarci dalla quarta stagione di il Trono di Spade? Liam Cunningham: Non so quanto posso dirvi senza rovinarvi la visione dei nuovi episodi; posso dire che la grande differenza tra questa stagione e le precedenti è senz'altro la spettacolarità. Ci saranno infatti tantissimi eventi di grande impatto e molti personaggi subiranno le angherie del fato molto più che negli anni precedenti in cui gli eventi più importanti erano concentrati in un dato momento. Questa volta invece vedrete come ogni puntata vi porterà a esclamare continuamente: "Ma cosa diavolo sta succedendo?"Perché secondo te la serie ha così tanto successo?
Io credo che l'elemento fondamentale sia la capacità dello show di avere così tanti personaggi molto ben approfonditi. È incredibile come sia i romanzi che la trasposizione televisiva rendano tridimensionali così tante figure, soprattutto, come vedrete, ancora più nelle nuove puntate quando si tratta di personaggi femminili. Basti pensare alla sacerdotessa rossa Melisandre, che ha dimostrato di essere una con cui non si scherza. Accanto a lei ci sono tante altre donne bellissime quanto pericolose, giovani quanto meno giovani, come la crudele Cersei e la scaltra Lady Olenna.
Quello che amo di più è la progressione degli eventi nelle varie puntate e nell'arco di tutta la stagione. Man mano che si procede con le storie è molto bello, a mio parere, cercare di capire che cosa succederà, accanirsi nella speranza che quello che vuoi sia proprio quanto accadrà, anche se spesso la situazione è totalmente imprevedibile. Forse è proprio ciò che rende Il Trono di Spade così avvincente. Personalmente, mi auguro sempre che Ser Davos riesca finalmente a liberarsi di Melisandre, anche se, oggettivamente, è sempre più probabile che accada il contrario. Tuttavia, vedrete anche che la parte della storia riservata a Stannis e a chi lo circonda non sarà preponderante quest'anno.
Parlaci del tuo personaggio e di come lo vedi tu.
Ser Davos è un uomo molto semplice che avuto una vita estremamente difficile. Non ha cultura, ma crede fermamente nella giustizia. Il suo problema è che le circostanze hanno fatto sì che si trovasse in un nido di vespe. La sua più grande ambizione è poter vivere abbastanza per vedere la giustizia trionfare, parliamo di giustizia sociale. Lui crede che Stannis Baratheon sia l'unico in grado di riportarla e promuoverla nei Sette Regni. Sono pochi, oltre a Davos Seaworth, i personaggi di Il Trono di Spade che fino a oggi hanno dimostrato di avere un minimo integrità morale, per esempio possiamo trovarla nel compianto Ned Stark e in Arya. Di solito chi l'ha esperisce un'esistenza particolarmente dura. Ma il mio personaggio è ancora vivo nei romanzi?