Vittorio Sgarbi è tornato a mostrarsi in pubblico dopo mesi di silenzio dettati da malattia e ricovero. Il critico d'arte si è recato al seggio elettorale di San Severino Marche - luogo in cui risiede fin dal 2017 - per votare alle elezioni regionali.
È stato proprio lui a condividere sui social le fotografie del momento, accompagnando il gesto con la frase: "Più marchigiano di un marchigiano". Diversamente da come ci aveva abituati, la scena stavolta è più sobria, priva di artifici. Sgarbi appare vestito in completo nero, con un ciuffo che gli cade sulla fronte, occhiali e un leggero accenno di barba.
Accanto a lui, la compagna Sabrina Colle e l'avvocato Giampaolo Cicconi: una presenza discreta, ma significativa. Il gesto del voto, pur quotidiano, acquista un peso simbolico in questa circostanza: un uomo che torna a partecipare alla vita pubblica, attraversando un momento delicato della propria esistenza.
Il ricovero per depressione e la vita lontana dai riflettori
Il periodo precedente - il ricovero per una forte depressione, che lo ha tenuto lontano dai riflettori - aveva creato un vuoto, una mancata presenza che molti hanno avvertito. Sgarbi stesso ha raccontato quel momento come un'esperienza da "treno fermo in una stazione sconosciuta". Ora, in quelle foto, non c'è conquista né spettacolo: c'è un ritorno che misura la distanza percorsa, il desiderio di ricominciare, la volontà di esserci senza maschere.
Dietro le immagini, si intrecciano anche le tensioni personali. Nei giorni scorsi la figlia Evelina aveva chiesto che nei suoi confronti venisse nominato un amministratore di sostegno, sostenendo che il padre non sia più in grado di gestire se stesso. Sgarbi ha risposto con fermezza, definendo l'istanza "dolorosa" e ribadendo di sentirsi in ripresa.
I commenti alle foto rivelano l'eco che Sgarbi mantiene nel pubblico: "Che gioia rivederti", "La tua assenza è stata un vuoto", "Abbiamo bisogno della tua energia". C'è affetto, ma anche aspettativa: si guarda al passato noto, ma si spera in un futuro in cui quella forma pubblica torni a esercitare il suo peso.