Iizuka Naomichi, il regista che ha dato vita a Twins Hinahima, il primo anime realizzato con l'ausilio dell'intelligenza artificiale, sta rivoluzionando il panorama dell'animazione giapponese. Durante il 3° Animation Festival di Niigata, a Niigata City, Naomichi ha co-condotto il simposio "Il Futuro dell'Espressione Animata Guidata dall'IA", accanto ad esponenti di spicco come Makoto Tezuka (Tezuka Productions) e altri importanti protagonisti del settore. Ecco cosa ne pensano tutti loro.
Il dibattito tra tradizione e innovazione su Twins Hinahima
Nel corso dell'incontro, il regista ha difeso con fermezza l'impiego dell'IA, sostenendo che essa non sottrarrà opportunità agli animatori, ma anzi ne creerà di nuove. "Non ho mai pensato di affidare la regia all'IA. Pensavo sarebbe stato inutile lasciare all'IA le parti interessanti della produzione video", ha dichiarato Naomichi, sottolineando come l'innovazione tecnologica possa liberare i creativi dal peso delle attività ripetitive, permettendo loro di dedicarsi maggiormente alla parte esecutiva e registica.
Con Twins Hinahima, il progetto in uscita nella primavera del 2025, il regista ha saputo integrare la collaborazione con Ko Nakano, che ha co-diretto il lavoro. In un settore dove l'imitazione è parte integrante del processo creativo - dagli abbozzi dei character designer ai tratti dei key drawings - l'uso dell'IA viene proposto come un valido strumento per ridurre i costi di produzione e dare agli animatori lo spazio necessario per esprimere la propria visione. Ma è davvero possibile?

Non mancano, infatti, le critiche nei confronti della tecnologia: molti sostengono che l'IA, addestrata su opere esistenti, possa mancare di originalità. Naomichi ha risposto con una prospettiva fresca, affermando che "la produzione anime è fatta di imitazione" e che il compito degli animatori è proprio quello di riprodurre i design preesistenti.
Delegando alcune fasi della produzione all'IA, le case di produzione potrebbero risparmiare tempo e risorse, lasciando agli artisti la possibilità di concentrarsi sulla regia, un'area in cui, secondo il regista, stanno calando le opportunità creative. Tuttavia, Makoto Tezuka ha evidenziato che l'IA non è in grado di riprodurre la sottile arte del "in-between", fondamentale per rendere naturale il movimento umano: "Se studi solo l'IA, diventerai qualcuno che non sa fare anime".
Pur riconoscendo il potenziale dell'IA - capace persino di ingannare maestri come Hirohiko Araki - Tezuka ha ribadito che l'elemento diretto dal creatore rimane insostituibile. Naomichi, pur rimanendo ottimista e affascinato dalle nuove prospettive creative, ammette tuttavia di non dimenticare "la paura psicologica dell'IA", un monito a non perdere di vista l'essenza artistica nell'era della tecnologia.