Tim Robbins condanna chi paragona l'attentato a Trump al suo Bob Roberts: “Menti malate”

Tim Robbins si è scagliato contro chi ha insinuato che l'attentato contro Trump sia stata una messa in scena per guadagnare voti, proprio come accade nella sua satira politica Bob Roberts.

Tim Robbins in una scena di Bob Roberts

Tim Robbins condanna fermamente i teorici della cospirazione che hanno chiamato in causa la sua satira politica del 1992 Bob Roberts paragonandola all'attentato a Donald Trump durante un comizio a Butler, in Pennsylvania, sabato 13 luglio.

Tim Robbins ha scritto, diretto e interpretato il film, che racconta l'ascesa di un politico populista conservatore in corsa per un seggio al Senato degli Stati Uniti in Pennsylvania. Nel film, l'immaginario Bob Roberts mette in scena un finto tentato omicidio al fine di aumentare il sostegno pubblico e vincere le elezioni. Non sono mancati i commentatori che, su X, hanno suggerito che lo stesso Donald Trump abbia organizzato il tentato di omicidio di sabato per aumentare il gradimento nei sondaggi, proprio come nel film di Robbins.

Il divo, fervente sostenitore dei progressisti, è intervenuto così con un lungo post su X criticando le "menti malate" che avrebbero sollevato il paragone. Ecco cosa ha scritto: "A chiunque faccia un parallelo tra il mio film Bob Roberts e il tentato assassinio di Trump, sia chiaro. Quello che è successo ieri è stato un vero e proprio attentato alla vita di un candidato alla presidenza. Coloro che negano che il tentativo di omicidio sia stato reale sono degli squilibrati. Ieri hanno sparato a un essere umano. Un altro è stato ucciso. Potrebbero non essere esseri umani con cui sei d'accordo politicamente, ma è una vergogna lo stesso. Superate il vostro odio cieco per queste persone. Sono compagni americani. Questo odio collettivo sta uccidendo le nostre anime e consumando ciò che resta della nostra umanità".

Anche Joe Biden ha difeso il rivale nella corsa alla Presidenza

Non è solo Tim Robbins a scendere in campo invitando gli americani a una pacificazione. Nelle stesse ore il presidente Joe Biden ha tenuto un discorso dallo Studio Ovale in cui ha chiesto l'unità in seguito alla sparatoria terminata con l'uccisione del ventenne che ha sparato da un tetto, poi identificato come Thomas Matthew Truffatori.

"Qui in America, tutti devono essere trattati con dignità e rispetto, e l'odio non deve avere un porto sicuro", ha detto Biden nel discorso. "Qui in America, dobbiamo uscire dai nostri silos dove ascoltiamo solo coloro con cui siamo d'accordo, dove la disinformazione dilaga, dove attori stranieri alimentano le fiamme della nostra divisione per modellare risultati coerenti con i loro interessi, non con i nostri. La nostra unità è l'obiettivo più sfuggente in questo momento. Niente è più importante per noi adesso che stare insieme; possiamo farcela. Fin dall'inizio, i nostri fondatori hanno compreso il potere della passione, per questo hanno creato una democrazia che dava alla ragione e all'equilibrio la possibilità di prevalere sulla forza bruta. Questa è l'America che dobbiamo essere, una democrazia americana in cui le argomentazioni vengono avanzate in buona fede. Una democrazia americana dove lo stato di diritto è rispettato. Una democrazia americana dove la decenza, la dignità e il fair play non sono solo nozioni bizzarre, ma realtà".