Record di incassi e di polemiche per La passione di Cristo, l'ormai noto film di Mel Gibson in cui vengono raccontate le ultime ore della vita Gesù.
Il film, uscito ieri negli Stati Uniti ha incassato tra 15 e i 20 milioni di dollari. Dopo le accuse di antisemitismo e la stroncatura di alcuni giornali eccellenti come il New York Times che ha definito The Passion "un film di orrori e squartamenti nello stile pulp di Tarantino" , il giudizio ora passa al pubblico, e per il momento Gibbson ha una sola certezza: recupererà i 25 miliardi di dollari che ha messo di tasca sua per questo film.
Il pubblico, come la critica, si è diviso all'uscita delle sale, molti hanno giudicato il film troppo violento, molti hanno ammesso di aver pianto. Il regista che ha già dovuto respingere le accuse di antisemitismo, si difende ora dalle accuse di aver fatto un film troppo violento affermando "non ho detto nulla di più che non fosse già nelle Sacre Scritture". Oggi però il sito WorldNetDaily, riporta che le scene di violenza sarebbero così crude da aver provocato la morte di una donna 50enne a East Wichita nel Kansas. "Chi era in sala al Warren Theatre East afferma che la donna è collassata durante la scena della crocefissione" affermae WorldNetDaily, citando l'emittente locale Kate.
A guardare gli incassi e le stime degli esperti che accreditano il film di 50 milioni di dollari di incasso le polemiche che hanno preceduto il film hanno avuto un effetto più che positivo; inoltre, accanto al film fiorisce anche il merchandising, con la commercializzazione di oggetti sacri con il marchio The Passion. Michael Douglas ha dichiarato: "Il lancio di questo film è un'opera di marketing da veri geni".
Da parte sua Mel Gibson, che ha insistito affinché il film uscisse il Mercoledì delle Ceneri, ha dichiarato di voler tornare a parlare di eventi biblici nei suoi prossimi film in quanto "sono molte le storie che meritano un adattamento cinematografico": ma questo l'industria del cinema lo aveva capito da decenni.