Terrence Malick sembra essere scomparso ancora una volta nell'ombra, così come il suo ultimo progetto, The Way of the Wind. L'epopea biblica che il regista sta portando avanti da anni resta irraggiungibile, e la sua assenza alla Mostra del Cinema di Venezia di quest'anno è un segnale chiaro: l'opera non è ancora pronta e difficilmente lo sarà prima del 2026.
L'ultima conferma indiretta risale a marzo, quando il regista Andrew DeYoung ha raccontato di aver invitato Malick alla prima del suo film al SXSW. La risposta? Un messaggio conciso in cui Malick diceva di essere "troppo occupato" e "ancora in fase di montaggio". Da allora, il silenzio.
Un montaggio infinito per una visione monumentale
Le voci che parlavano di un film in dirittura d'arrivo si sono ormai dissolte. Lo scorso anno, l'attore Géza Röhrig, interprete di Gesù nel film, aveva ventilato una possibile anteprima a Cannes. Ma il film non è nemmeno stato incluso nella lineup annunciata, e oggi sembra più un'opera fantasma che un titolo in uscita.

Fonti vicine al regista hanno più volte riferito che The Way of the Wind "non è nemmeno lontanamente finito". Alcuni insider parlano addirittura di una versione privata proiettata per pochi acquirenti in California, ma senza risvolti concreti. In un mondo dove l'hype si consuma rapidamente, Malick continua a sfidare le regole dell'industria.
Il montaggio del film è iniziato nel 2019 e, a quanto pare, è ancora lontano dalla conclusione. Malick ha già sorpreso in passato con processi di post-produzione estesi, ma qui i numeri sono da record: secondo Mathieu Kassovitz, sarebbero state girate circa 3.000 ore di materiale, e il regista avrebbe coinvolto perfino parte del cast nel processo di selezione delle scene.
The Way of the Wind è un racconto spirituale che esplora la vita di Cristo attraverso la rappresentazione delle parabole evangeliche. Tra queste, sarebbe inclusa anche la celebre "discesa agli inferi". Il cast è stellare: oltre a Röhrig, troviamo Matthias Schoenaerts nel ruolo di San Pietro, Mark Rylance nei panni di Satana, Ben Kingsley, Joseph Fiennes e altri.

C'è chi inizia a paragonare The Way of the Wind a una sinfonia incompiuta. Un'opera titanica che forse sfuggirà per sempre a una conclusione definitiva. Ma conoscendo Malick, potrebbe anche essere tutto parte del suo processo creativo: dilatare il tempo, sfumare i confini tra immagine e spiritualità, fino a consegnare un'esperienza fuori da ogni logica commerciale.
In attesa di notizie ufficiali, The Way of the Wind resta uno dei misteri più affascinanti del cinema contemporaneo. Un film che, forse, vedremo solo quando Malick lo riterrà davvero completo. E forse, nemmeno allora.