Sandra Milo, durante una lunga intervista pubblicata da Repubblica, ha criticato aspramente il movimento Me Too, scagliandosi contro le donne che denunciano le molestie "dopo troppi anni". L'attrice italiana ha anche parlato della sua carriera e di Che bella storia la vita, il suo nuovo film diretto da Alessandro Sarti.
"Quando ero giovane la donna veniva considerata niente di più del riposo del guerriero", ha affermato la Milo. "Le belle erano per forza stupide, soprattutto se bionde, e anche io ho obbedito a quella tacita legge. Poi finalmente è arrivato il Sessantotto, la lotta per i diritti delle donne che io ho abbracciato sin da subito, persino incatenandomi davanti a Montecitorio."
"Finalmente, abbiamo conquistato anche il diritto ad essere intelligenti, oltre che belle. Ma sia chiaro: io non ho niente contro gli uomini, anzi, credo si debba lottare fianco a fianco", ha continuato l'attrice. "Il movimento Me Too? Come posso pensarne bene. È troppo comodo denunciare le molestie dopo aver usufruito dei vantaggi determinati da una certa situazione."
"Il rifiuto andava opposto subito: se accetti di andare in camera da letto di un produttore o di un regista, cosa ti aspetti? Il desiderio del maschio si è espresso sempre così. E che questo non sia il modo giusto, da parte delle donne, di liberarsi è testimoniato dal fatto che oggi gli uomini hanno paura di loro", ha concluso Sandra Milo.