Riapertura cinema, Dario Franceschini: "No al tampone obbligatorio per entrare in sala"

Dario Franceschini si è riunito con il CTS per discutere della riapertura di cinema e teatri, spiegando che non sarà obbligatorio fare il tampone per entrare in sala.

Dario Franceschini è tornato a parlare della riapertura di cinema e teatri, smentendo il fatto che sarà obbligatorio fare il tampone per poter entrare nelle sale cinematografiche.

Sala Cinema Covid
Misure di sicurezza anti Covid-19 in una sala cinematografica

Nelle scorse ore, il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) si è riunito con il ministro della Cultura Dario Franceschini per discutere della riapertura di cinema e teatri che ormai da un anno affrontano una profonda crisi e aspettano di sapere quando sarà possibile ripartire. Come riporta quest'oggi Il Manifesto, le misure da seguire per far sì che possa avvenire un graduale ritorno alla normalità, saranno contenute in un nuovo protocollo, al quale hanno lavorato soprattutto le direzioni generali Spettacolo e Cinema, ispiratesi a due recenti eventi: un concerto "Covid free" in Olanda e ad un altro pubblicizzato a Barcellona. Insomma, in Europa c'è chi riparte ed inevitabilmente anche in Italia ci si chiede in che modo e con quali tempistiche si potranno seguire gli esempi degli altri Paesi europei.

In attesa di conoscere nel dettaglio le nuove normative, Franceschini ha dichiarato che non servirà fare il tampone per tornare al cinema o al teatro. Le parole del ministro giungono in risposta alle indiscrezioni circolate questa settimana, le quali avevano già agitato gli animi. L'Agis, un insieme di 80 realtà che fanno parte della rete "Ricominciamo", aveva infatti dichiarato: "Diciamo 'no' al tampone obbligatorio perché lo consideriamo un elemento di discriminazione sociale, oltre che un ulteriore disincentivo alla partecipazione". Per quanto riguarda l'obbligo di indossare le mascherine Ffp2, invece, l'Agis ha detto: "L'ipotesi delle mascherine è stata accettata, a patto che servano ad aumentare il numero di spettatori e sia funzionale ad un aumento della capienza delle sale".

Ciò che all'Agis preme sottolineare è poi il fatto che, durante il periodo di apertura tra giugno e settembre dello scorso anno, è stato dimostrato il senso di responsabilità del pubblico. Inoltre, all'epoca le sale spesero dei soldi per rispettare le norme vigenti, ma i lavori sono risultati totalmente inutili. La speranza, dunque, è che per la prossima apertura "il governo tenga conto dei costi da affrontare".