Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha deciso di incriminare Carl Rinsch, regista di 47 Ronin, accusandolo di aver frodato Netflix per un totale di 11 milioni di dollari.
Rinsch aveva stipulato un accordo con lo streamer per realizzare una serie televisiva sci-fi che il regista non ha mai realizzato. L'accusa contro Rinsch è di quelle molto pesanti.
Netflix contro il regista di 47 Ronin
Secondo l'accusa, Rinsch avrebbe speso i fondi destinati alla produzione della serie in operazioni finanziarie ad alto rischio. Avrebbe inoltre utilizzato milioni di dollari dai profitti ottenuti per far causa a Netflix chiedendo ulteriori compensi per terminare lo show e acquistare beni di lusso.

Il regista è stato incriminato per frode telematica, riciclaggio di denaro ed altri reati legati a transazioni finanziarie illecite. In caso di condanna potrebbe dover affrontare una pena massima di 90 anni di carcere, nel caso in cui le sentenze venissero eseguite consecutivamente.
Il piano di Carl Rinsch e come avrebbe speso i soldi di Netflix
Il procuratore generale di New York ha spiegato in che modo Rinsch avrebbe organizzato il tutto:"Rinsch ha orchestrato uno schema per rubare milioni di dollari, ottenendo un grande investimento da un servizio di streaming con la promessa di finanziare una serie televisiva che stava creando. Ma tutto ciò era solo finzione. Invece, avrebbe usato i fondi per spese personali e investimenti altamente speculativi, inclusi il trading di opzioni ad alto rischio e criptovalute".
Il regista di 47 Ronin avrebbe speso i soldi di Neflix in modi differenti. Dopo aver girato i sei episodi della miniserie White Horse nel 2017, Rinsch ricevette da Netflix ulteriori 11 milioni per la pre-produzione, post-produzione e pagamento della troupe.

In realtà, Rinsch non completò mai la serie e utilizzò i soldi trasferendoli sul proprio fondo perdendo più della metà della somma in investimenti ad alto rischio e utilizzando il resto investendo in cryptovalute, guadagnando in seguito milioni di dollari che spese per cinque Rolls-Royce, materassi e mobili di lusso, e pagamenti agli avvocati per il suo divorzio.