La protesta per la possibilità che il Centro sperimentale di cinematografia di Roma passi sotto il controllo dell'esecutivo, grazie all'emendamento 12.3 presente nel decreto legge Pa2 (noto anche come decreto legge Giubileo), continua con l'appoggio di numerosi registi tra cui Marco Bellocchio e Luca Guadanino.
A sostenere gli studenti nelle loro richieste c'è anche Wim Wenders, contrario a quanto sta accadendo in Italia.
I possibili cambiamenti
Al centro delle critiche c'è la possibilità che venga soppresso il ruolo del direttore generale del Centro sperimentale di cinematografia e si delinei un nuovo comitato scientifico (che si occupa di designare la didattica e i docenti del Centro) con 6 componenti (tre espressi dal ministero della Cultura, uno dal ministero dell'Istruzione e del merito, uno del ministero dell'Università e uno del ministero dell'Economia e delle finanze).
Gli studenti non sembrano voler accettare passivamente questi cambiamenti e una lettera aperta è stata firmata da attori e registi, tra cui Luca Guadagnino, a Matteo Garrone, Edoardo De Angelis, Marco Bellocchio, Alice Rohrwacher, Paolo Virzì, Alba Rohrwacher, Valeria Golino, Valerio Mastandrea, e Wim Wenders. Se il decreto fosse approvato si assisterebbe alla rimozione dell'attuale presidente dell'istituzione, la produttrice di Vivo Film Marta Donzelli, e del suo team due anni prima di quanto previsto, oltre a permettere ad alcuni ministri di scegliere i membri del consiglio consultivo e affidare dei nuovi poteri.
I commenti alla complessa situazione
Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, alcuni giorni fa aveva dichiarato: "Sono preoccupato che il processo per rinnovare il mandato di Marta Donzelli, che era già iniziato, venga interrotto. La scuola aveva bisogno di essere rinnovata rimuovendo degli ostacoli burocratici. E Donzelli lo stava facendo, è realmente un peccato privarla della possibilità di completare questo processo. Non sembra giusto".
Il deputato della Lega Igor Iezzi, capogruppo in commissione Affari costituzionali, intervistato da Agenzia Italia, aveva dichiarato che si tratta di un provvedimento per "adeguare alla modernità" la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia: "Il settore cinematografico e audiovisivo sta vivendo una profonda trasformazione a livello produttivo, creativo e nelle pratiche di fruizione. Le esperienze con i visori per la realtà virtuale, la collaborazione con l'universo dei videogiochi e l'intersezione con l'intelligenza artificiale, ma non solo, stanno allargando il tradizionale raggio di azione delle produzioni cinematografiche e audiovisive verso nuovi terreni di sperimentazione. Riconoscere il valore di questa trasformazione apre la via all'integrazione della tradizione cinematografica con i nuovi metodi di narrazione".