Manichini per rappresentare corpi putrefatti e maleodoranti sono riversi a terra o sono sopra dei piccoli carri, intorno ci sono bare ovunque e roghi per bruciare i morti. Per un giorno piazza IV Novembre di fronte a Palazzo dei Priori a Perugia è stata al centro di una scena che ricorda quasi I Promessi Sposi di Manzoni, solo che stavolta a falcidiare uomini e donne non è la peste, bensì la lebbra. Così l'ha voluta ricreare Paul Verhoeven che sta girando in Umbria il suo Blessed virgin, dramma erotico ambientato nei primi decenni del XVII secolo, quelli del Barocco e delle epidemie. Dove bellezza e miseria convivevano in un tutt'uno e dove ogni istinto veniva represso nel più profondo dell'animo per non rischiare il carcere o le fiamme della Santa Inquisizione.
Il nuovo film di Paul Verhoeven è ispirato a Immodest Acts di Judith C. Brown ed è un dramma saffico ambientato all'interno delle mura impenetrabili di un convento dove una novizia è affetta da disturbi e visioni erotiche che mettono a repentaglio la sua fede in Dio. La donna viene assistita da un'altra suora con la quale sviluppa una relazione carnale e sentimentale rischiosissima. A interpretare la novizia, di nome Benedetta Carlini, sarà Virginie Efira, affiancata da un attrice del calibro di Charlotte Rampling. Con loro Lambert Wilson e Daphne Patakia.
Nei mesi scorsi Perugia è stata il set, oltre che di Blessed virgin anche de Il Nome della rosa, la fiction ispirata al romanzo di Umberto Eco che sarà trasmessa in inverno dalla Rai con John Turturro nei panni del frate detective Guglielmo da Baskerville e Rupert Everett in quelli di Bernardo Gui. Il diciottenne attore tedesco Damian Hardung, invece, è stato scelto per interpretare il novizio Adso da Melk.