In una recente intervista, Morgan Freeman ha espresso il suo disgusto sia per il "Mese della storia dei neri" che per il termine "afroamericano", definendoli un insulto.
Parlando con il Times di Londra alla vigilia del suo nuovo film A Good Person, Freeman ha dichiarato infatti: "Il Mese della storia dei neri è un insulto. Volete relegare la mia storia a un mese?".
L'attore Premio Oscar ha quindi aggiunto: "Anche il termine 'afroamericano' è un insulto. Non sono d'accordo con questo appellativo. Le persone di colore hanno avuto appellativi diversi fin da allora e non so come queste cose riescano a fare presa, ma tutti usano 'afroamericano'. Che cosa significa veramente? La maggior parte delle persone di colore in questa parte del mondo sono dei meticci. E si nomina l'Africa come se fosse un Paese quando invece è un continente, come l'Europa".
Freeman ha poi raccontato al Times di essere stato ispirato, da piccolo, dalla visione di Sidney Poitier sullo schermo, per poi, anni dopo, riuscire a parlare di persona con il celebre interprete di Indovina chi viene a cena?: "Ho parlato con Sidney tempo fa. Mi disse: 'Volevo essere come te'".
Florence Pugh e Morgan Freeman star di A Good Person, nuovo film diretto da Zach Braff
Freeman, invece, avrebbe voluto essere il suo amico Denzel Washington. "Sono molto invidioso della carriera di Denzel, perché sta facendo quello che avrei voluto fare io". E ha concluso: "A livello generazionale, però, penso che stiamo facendo passi da gigante... LGBTQ, asiatici, neri, bianchi, matrimoni interrazziali, relazioni interrazziali. Tutti rappresentati. Ora si vedono tutti sullo schermo e questo è un passo in avanti enorme".