Martin Castrogiovanni sul tumore: "Urlai ai medici: O mi dite che cosa ho o da qui non uscite"

Martin Castrogiovanni ha rivelato di aver urlato contro i medici: 'O mi dite che cosa ho o da qui non uscite', per poi scoprire di avere un terribile tumore maligno.

Martin Castrogiovanni si è recentemente aperto a proposito del suo tumore e della reazione che ha avuto quando i medici gli hanno diagnosticato il neurinoma al plesso lombare: la conversazione è stata pubblicata dalla pagina Instagram chiamata Poesia Sportiva, un profilo che racconta il mondo dello sport attraverso frasi, citazioni e racconti degli atleti.

"Ho amato il Rugby più della mia vita. Nella mia carriera ho avuto molti problemi fisici, ma ho giocato anche infortunato. Una volta, con un menisco fuori uso, entrai negli spogliatoi a gara finita e svenni per il dolore." Ha raccontato Castrogiovanni. "Nel 2011 scopro di essere celiaco, difficile da accettare per uno che mangia 11 volte al giorno. Poi però capisci che tanti malanni avevano un perché e allora ti curi."

"Nel 2015 sono in ritiro con la Nazionale per preparare il Mondiale. Mi fa male la schiena ma voglio giocare, mi dicono che ho il nervo sciatico infiammato ma vado in campo. Dopo chiedo allo staff medico di vederci chiaro. Mi portano in ospedale, mi fanno una risonanza e aspetto i risultati. Li vedo vaghi, nessuno che mi dice come stanno le cose, chiudo tutti in una stanza e urlo: 'O mi dite che cosa ho o da qui non uscite!'. Mi fanno leggere il referto e scopro di avere un neurinoma al plesso lombare, un tumore per il quale gli inglesi mi danno 6 mesi di vita." Ha continuato l'atleta.

"Non crollo, in fondo penso che finché parli, giochi, ti svegli la mattina, puoi lottare. Vengo di corsa alla clinica Humanitas a Milano e lì mi dicono che è raro che quel tumore sia maligno, però l'operazione sarà rischiosa perché potrei perdere l'uso della gamba. Sbatto i medici contro il muro e urlo: 'Operatemi o vi ammazzo! Voglio giocare!' Mi operano, muovo la gamba. Un mese dopo sono di nuovo in campo. Poi vado a Cardiff con la Nazionale, durante l'inno piangevo come un bambino." Ha conlcuso Martín Castrogiovanni. "Oggi vedo sia nel Rugby, che nel Calcio, ragazzi che al primo risentimento si danno malati per una settimana. Io giocavo anche con il sangue che mi usciva dagli occhi."