Nuova brutta notizia per i fan di Mahmood, costretto a posticipare il tour che sarebbe dovuto partire a novembre 2021: questa volta il cantante non ha preso bene la decisione e ha chiesto alle autorità di ascoltare gli artisti e usare gli strumenti a disposizione, come il green pass, per permettere ai cantanti di esibirsi davanti al proprio pubblico.
Il tour di Mahmood doveva partire nel novembre di quest'anno, erano già state fissate le date e venduti i biglietti. Mahmood doveva esibirsi anche al Bataclan di Parigi il 17 dicembre, la data di questo concerto è stata spostata al 23 aprile. "A quasi due anni dall'inizio della pandemia, il nostro settore si trova ancora allo stesso punto: siamo fermi (tolte poche, troppe poche, situazioni a capienze ridotte che non permettono ovviamente di sostenere eventi vicini alla vecchia normalità)", inizia così il rabbioso post dell'artista che si è visto costretto a comunicare per l'ennesima volta lo spostamento dei concerti a persone che hanno acquistato il biglietto da tempo.
Nella seconda parte delle sue storie su Instagram, Mahmood si chiede perché negli altri paesi europei stiano iniziando a fare concerti, usando le precauzioni previste dalla legge: "Oggi mi ritrovo a spostare le date del tour per la terza volta; e come me moltissimi mie colleghi e colleghe saranno obbligati a farlo. Ciò che differenzia questi spostamento dai precedenti è che oggi abbiamo a disposizione degli strumenti che permetterebbero di potere fare i concerti in sicurezza: i green pass. Guardo fuori dall'Italia e vedo che si può fare, evidentemente quando ci sono la volontà e l'attenzione verso un settore, le soluzioni si trovano. Provo un forte sentimento di abbandono da parte delle istituzioni".
Nella parte finale del post, il cantante di "Soldi" chiede alle autorità di ascoltare gli artisti che vogliono solo tornare a fare il proprio mestiere: "Provo un forte sentimento di abbandono da parte delle istituzioni. Da parte loro, molto spesso, viene chiesto agli artisti di esporsi per la tutela di diritti della persona, per sensibilizzare il nostro pubblico verso temi che si dibattono a livello politico. Ora, invece, ci sentiamo soli, non considerati da uno Stato la cui maggior parte dei rappresentanti pensa solo a litigare sui social e a creare continuamente fazioni avverse tra le persone. Adesso è arrivato il momento di ascoltarci. È davvero giunto il turno dei nostri diritti, quelli degli artisti, degli addetti ai lavori e quelli del pubblico: abbiamo il diritto di tornare a fare il nostro mestiere e chi ci segue ha il diritto di tornare a riempire la propria vita di arte, cultura e intrattenimento. Abbiamo il diritto di tornare a vivere e riappropriarci delle nostre passioni. Abbiamo il diritto di essere ascoltati".
Il tour di Mahmood è stato spostato per le norme legate alla capienza dei luoghi che ospitano i concerti, palazzetti e case della musica. Attualmente, i concerti al chiuso nelle zone bianche si possono fare con massimo 2500 persone. Diversa la normativa per gli eventi all'aperto che si possono svolgere con una capienza massima del 50% della struttura che ospita il live. In entrambi i casi c'è l'obbligo di esibire il Green Pass.