Lucio Battisti finanziava la destra? Mogol commenta la rivelazione dei servizi segreti

Si è tornato a parlare di Lucio Battisti e di quelle che per molti sarebbero state le simpatie politiche del cantautore italiano: era un fascista finanziava partiti di destra?

Lucio Battisti era un fascista e finanziava la destra? Le recenti dichiarazioni di Aldo Giannuli e Roberto Di Nunzio riguardo alcune rivelazioni dei servizi segreti hanno risollevato i dubbi sulla fede politica dell'artista. Mogol, protagonista di un lungo sodalizio artistico con il cantautore, ha voluto smentire una volta per tutte determinate illazioni.

Nonostante sia considerato da sempre uno dei maggiori cantautori della musica italiana, Lucio Battisti è finito spesso al centro di alcune polemiche riguardo quella che molti hanno insinuato essere la sua fede politica. Dagli anni settanta in poi, si sono fatte sempre più insistenti le voci secondi cui Battisti simpatizzasse per l'estrema destra. In tal senso, qualcuno dotato di molta fantasia ha anche individuato un presunto riferimento politico in un verso de La collina dei ciliegi: "planando sopra boschi di braccia tese", che sembrava potesse ricordare il saluto romano. A distanza di decenni, queste polemiche sono riemerse in seguito alle recenti parole di Aldo Giannuli, consulente in materia di intelligence, e Roberto Di Nunzio, project-manager delle strategie di comunicazione dello Stato maggiore dell'esercito. In una intervista rilasciata al sito Rockol.it, i due hanno dichiarato che Lucio Battisti era sorvegliato dai servizi segreti italiani e statunitensi. "Fui io a trovare la nota confidenziale dei servizi segreti che attribuiva a Battisti un ruolo di finanziatore dell'estrema destra", ha detto Giannuli, entrando più nel dettaglio e aggiungendo: "Nel corso di un'indagine della procura della repubblica di Milano sulle stragi degli anni Settanta mi imbattei in una serie di documenti, tra cui vi era un'informativa che indicava Lucio Battisti come sovvenzionatore del Comitato tricolore, organizzazione fondata da Mario Tedeschi, senatore del Movimento sociale italiano e direttore del settimanale 'Il Borghese', per aiutare gli attivisti di estrema destra che avevano guai con la giustizia". Lo storico ha spiegato quindi di non aver dato molto peso a ciò che aveva letto ed ha raccontato che anni dopo ne parlò con Bruno Lauzi, il quale definì Battisti "troppo avaro per sborsare un solo quattrino", soprattutto per questioni politiche.

Chi è Luca Filippo Carlo Battisti, figlio di Lucio Battisti

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Una foto di Lucio Battisti

Nelle ultime ore, anche Mogol ha voluto commentare questa vicenda, smentendo una volta per tutte il fatto che Battisti fosse un fascista. "Tali voci sono nate perché non scrivevamo testi politici di sinistra, cosa che invece facevano in molti. Non ho mai sentito Battisti parlare di politica in tutti gli anni in cui ho lavorato insieme a lui. Non gliene importava assolutamente niente. Oltretutto, Lucio era molto parsimonioso, ma non un avaro". Infine, il paroliere ha specificato come lui ed il cantautore nato a Poggio Bustone non fossero né di sinistra né di destra, "nel senso che eravamo al di fuori della politica". Mogol ha spiegato che una volta vigeva quasi l'obbligo di parlare di politica, mentre loro due "parlavano della vita". "La verità è che c'era una sorta di fanatismo politico. Io non appartenevo né alla destra né alla sinistra. Non ho mai sentito parlare Lucio di politica, mi ha sempre detto che non gli interessava", ha quindi concluso il produttore discografico.